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Giostra Saracino

Santo Spirito favorito, emozione Vedovini, il digiuno di Colcitrone, speranza giallocremisi. Il Saracino dei mille intrecci

Si preannuncia un'edizione livellata verso l'alto dopo due anni di pausa forzata, ma l'esperienza insegna che le indicazioni delle prove possono essere ribaltate in Giostra. Tre quartieri in testa all'albo d'oro: non era mai successo prima

Martino Gianni, uno che se ne intende, sostiene che i giostratori di Santo Spirito potrebbero vincere anche con un braccio legato alla schiena. Scortecci in settimana ha detto che è difficile dargli torto, anche se favoriti in Giostra non ce ne sono. Le prove in piazza però hanno confermato la solidità gialloblu: Gianmaria in sella a Doc è una macchina da cinque e Cicerchia ha trovato con Olimpia il cavallo che gli serviva. I numeri poi non mentono: Scortecci ha corso 17 Giostre, ne ha vinte 10 e 9 volte ha messo la lancia sulla V. Le sue ultime quattro carriere, prima della pausa forzata, sono state una sentenza: sempre sul centro senza mai un errore. Cicerchia non è da meno (11 pomodori in totale) ma ultimamente ha abbassato la media: mai sul circoletto rosso negli ultimi 5 tiri. Se quest'astinenza peserà o meno, lo vedremo oggi.

In teoria, con Santo Spirito che tira per secondo, qualche vantaggio potrebbe averlo Sant'Andrea, che si prende l'altra fetta grossa del pronostico. I biancoverdi partono subito dopo i grandi rivali, con Vedovini carico a pallettoni per mille motivi. Pine è una cavalla al debutto ma molto affidabile. Vincendo, Enrico raggiungerebbe proprio Martino Gianni a quota 13 successi con lo stesso quartiere. E l'ennesima lancia d'oro di una storia lunga vent'anni potrebbe convincerlo ad appendere le briglie al chiodo, chiudendo in gloria. Lui ha spiegato di aver già deciso il suo futuro ma chissà... Di sicuro Marmorini dovrà recitare da protagonista. Conte Darko ha due Giostre all'attivo con Vedovini e poi c'è da tenersi stretto il posto da titolare, visto che dietro scalpitano Bruni (5 in prova generale) e Montini (due 4 vicinissimi al centro).

Ad aprire la piazza sarà Porta Crucifera, a secco dal 2015. Un digiuno incredibile per un quartiere abituato a comandare ma che negli ultimi anni ha cambiato tanto, troppo, senza trovare continuità tecnica. Andare per primi contro il buratto non è il massimo della vita, anche se potrebbe togliere qualche pressione. Di sicuro, in una Giostra che si preannuncia livellata verso l'alto, Rauco in sella a Pia è chiamato al salto di qualità. La soddisfazione del 5 non se l'è mai tolta, è arrivato il momento di rompere il tabù. Anche perché Vanneschi (un 5, due 4, due 2) sotto la sella ha un birbaccione come Carlito Brigante: scafato (16 Giostre corse) ma imprevedibile (solo una vittoria). I rossoverdi devono riuscire a indirizzare la tenzone, altrimenti rischiano di restare ai margini della sfida. E Colcitrone, per storia e blasone, non se lo può permettere.

A chiudere c'è Porta del Foro. Una vittoria nelle ultime 25 edizioni è bilancio magro, però il quartiere è in risalita. L'impresa di giugno 2019 ha riacceso il fuoco della speranza e Parsi-Innocenti sono una coppia che, oltre a interrompere una serie negativa lunghissima per i giallocremisi, in prova generale ha macinato piatti e porchette. Su di loro (comprese le cavalle Nuvola e Chicca) permane fiducia, nonostante “Tallurino” Rossi e Gabelli, venerdì sera, si siano appuntati sulla giacca una medaglia di affidabilità. La Chimera andrà contro il buratto conoscendo i punteggi degli avversari e questo, da che Giostra è Giostra, ha sempre rappresentato un alito di vento alle spalle.

In ogni caso, con il Saracino non si può mai sapere. E' una raccomandazione che vale dalla notte dei tempi, a maggior ragione oggi che si torna in piazza dopo due anni di pausa forzata. E con tre quartieri in testa all'albo d'oro. Ci sono tutti i presupposti per una Giostra imprevedibile, pazza e dunque bellissima.

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