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Giostra Saracino

Lancia rotta e lancia d'oro, Colcitrone se la gode. Ma Santo Spirito resta il quartiere più forte

Porta Crucifera risorge nel momento della massima difficoltà, come tante volte in passato, e ritrova entusiasmo. Scortecci e Cicerchia, però, si confermano la coppia più completa. Sant'Andrea con l'incognita sul futuro di Vedovini, mentre Porta del Foro esce dalla piazza con una grande delusione

A zero adesso ci sono soltanto i capelli dei giostratori, tutto il resto a Colcitrone è schizzato a livelli da record. Rauco e Vanneschi avevano fatto un fioretto e non si sono potuti esimere dal rispettarlo: la vittoria della lancia d'oro in cambio della chioma. Un sacrificio accettato di buon grado, mentre tutt'intorno impazzava la gioia di un quartiere con il rospo in gola da sei anni, che come spesso è accaduto in passato, si è tirato fuori dalle sabbie mobili quando sembrava sul punto di affondare giù.

Rauco e Pia, in una prima carriera che è sembrata l'ultima per l'effetto narcotizzante che ha avuto sulla Giostra, hanno spezzato lancia e incantesimo, consentendo a Vanneschi di mirare il quadratone del 3 e portare a casa il trofeo.

rauco lancia rotta giostra porta crucifera-2

Vincere il Saracino grazie a una lancia che fa crack è come vincere una partita di calcio all'ultimo minuto con un autogol. E' decisiva la buona sorte ma puoi compiacerti perché ci hai provato, ci hai creduto, ci hai messo il cuore e da lassù ti hanno premiato. Dal punto di vista psicologico, la 38esima impresa è una manna dal cielo per Porta Crucifera: la riporta in vetta all'albo d'oro, smorza le ansie da digiuno e rimette carburante nel quartiere. Dal punto di vista tecnico, in un quadro generale, invece sposta poco. Il tiro di Rauco, senza il legno in frantumi, sarebbe stato un freno per Colcitrone, che tra un anno dovrà trovare pure un nuovo cavallo per Vanneschi, visto che Carlito Brigante andrà in pensione.

La sintesi migliore è quella, lucidissima, di Alessandro Vannozzi a Teletruria: “Vincere porta fiducia e questo ci farà bene. Ma noi dobbiamo ancora lavorare tanto e, come succede in tutti gli sport, guardare cosa fanno i migliori, come si allenano, come gestiscono i cavalli. E prendere esempio”.

scortecci cinque settembre 2021 giostra santo spirito-2

Il riferimento, neanche troppo velato, è a Santo Spirito, che ha perso ma non ha perso. Scortecci ha macinato il quinto centro consecutivo, confermandosi il giostratore top in questo momento. Lui, modestamente, dice che il merito è tutto di Doc, con cui ha costruito un feeling solidissimo. Ma la ragione suggerisce altro e cioè che Gianmaria ha saputo migliorarsi anno dopo anno, correggendo i difetti e affinando i pregi fino a diventare una macchina da cinque. La forza dei gialloblu è comunque la coppia: Cicerchia è sempre stato un cecchino, ma negli ultimi anni aveva perso confidenza con il pomodoro. Domenica, grazie anche a una carriera senza sbavature di Olimpia, è tornato quello dei vecchi tempi, rimettendo la lancia sulla V dopo quattro colpi sul 4 e uno sul 3. Al di là dell'esito della Giostra, Santo Spirito resta il quartiere più competitivo.

lancia terra vedovini giostra-2

A Sant'Andrea lo scenario è diverso per quel che riguarda le prospettive. Tutto gira intorno a Vedovini, disarmato dal buratto per la prima volta nella sua ventennale carriera: un conto è pensare al domani senza il giostratore più vincente in attività e un conto è progettare un 2022 con Enrico ancora in sella. Il nodo dovrà scioglierlo il prossimo consiglio direttivo, che si ritrova perlomeno un Marmorini rinfrancato da una carriera pulitissima e coronata da quel 5 che il “benzina” non anneriva dal giorno dell'esordio. Vada come vada, Sant'Andrea esce dalla piazza con una lancia nella polvere ma anche con due centri e due cavalli affidabili come Pine e Conte Darko. Non è poco, anzi è moltissimo per un quartiere che, senza l'exploit di Rauco, avrebbe probabilmente lottato punto su punto con Santo Spirito per ampliare la rastrelliera.

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Chi esce peggio dalla Giostra dedicata a Dante Alighieri è Porta del Foro. L'impresa di giugno 2019, che pose fine a un'astinenza di addirittura dodici anni, non ha portato i benefici sperati. Innocenti, con un 8 e due 5 davanti, ha allungato la sua altalena di punteggi: 4 all'esordio, 5 nella notte del trionfo, 2 prima del covid, 3 domenica, tutti in sella a Chicca. Parsi invece, con Nuvola, ha messo la firma su un 4 senza sapore, il quinto nelle 6 edizioni disputate (cui va aggiunto il centro di settembre 2019). Rettore e capitano hanno parlato apertamente di delusione e l'impressione venuta su dalla lizza, nitida e sconfortante, è che la Chimera sia ancora un passo indietro rispetto alla concorrenza, nonostante il lavoro tecnico di Gianni Cantaloni.

Chi aveva dei dubbi, in ogni caso, avrà capito che in piazza va in scena una Giostra di nome e di fatto. Ci sono cavalieri più o meno bravi, cavalli più o meno affidabili, quartieri più o meno competitivi ed è vero che, sul medio periodo, i valori reali vengono a galla. Ma nella sfida secca può succedere di tutto e Porta Crucifera, stavolta, se l'è goduta alla grande.

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