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Giostra Saracino

Giostratori in bolla, figuranti con il green pass, spettatori distanziati. Ma la Giostra tira lo stesso

Dopo quasi due anni di sosta forzata, si avvicina il ritorno in piazza. Sarà un'edizione condizionata dai protocolli anti covid, con limitazioni per le settimane del quartierista, il corteo storico e il pubblico sulle tribune. Senza contare il rischio di un cluster improvviso. Eppure, nonostante tutto, l'attesa è palpabile

Il cuore è diviso a metà. Un po' palpita perché si torna in piazza dopo quasi due anni di pausa forzata e un po' sanguina perché non sarà la solita, cara Giostra di sempre. Figlia del compromesso con la pandemia, l'unica edizione 2021 per adesso fa discutere per gli spigoli della parte organizzativa. Vaccinazioni, tamponi, green pass, distanziamenti sono i pilastri obbligati su cui poggia tutto il resto, compresi i colpi di lancia contro il buratto.

Ricapitolando. Tutti i figuranti dovranno essere in regola con il protocollo anti covid. Per agevolarli, e per agevolare la manifestazione, la Asl ha concesso in via straordinaria due date per la somministrazione delle dosi di vaccino: una è già alle spalle (30 luglio), l'altra è fissata per il 21 agosto. Al momento non risultano casi di proteste no vax e anche questo è il segnale che nel mondo giostresco, nonostante tutto, il sentimento dominante è l'impazienza. Tutti vogliono esserci, tutti vogliono tornare a soffrire per il quartiere (e qualcuno festeggerà pure).

Da parte del Comune e della Prefettura, che hanno dato il via libera dopo giorni trascorsi a smussare gli angoli della logistica, viene ribadito l'appello al buonsenso. Ok il distanziamento, la mascherina, il lavaggio delle mani e tutto il resto di cui sopra, ma il senso di responsabilità resta la cosa più importante. Senza quello, il rischio è che il castello venga giù anzitempo. E sarebbe un disastro sotto ogni punto di vista, considerando che per far stare tutti belli comodi (e sicuri), le tribune in piazza Grande non saranno le solite due ma quattro. Un paio infatti verranno aggiunte dove solitamente stazionavano gli spettatori in piedi. Ovviamente, stavolta non verrà battuto né il record di accessi né quello di incasso: dai consueti 4mila presenti si scenderà a 1.500 circa, ai quali verrà richiesto, oltre al green pass, un arrivo intelligente e scaglionato agli ingressi, in modo da non creare file. Il Comune, viste le circostanze, privilegerà la vendita dei biglietti al pubblico aretino (allo studio le modalità più efficaci).

Assembramenti vietatissimi pure a ridosso della lizza, compreso quando ci sarà da ricevere la lancia d'oro dedicata a Dante Alighieri. La location della cerimonia di consegna resta il terrazzino diventato celebre negli ultimi anni, con la raccomandazione che dietro al rettore vittorioso non si formi un codazzo di persone.

Il corteo che precede l'ingresso in piazza si snoderà lungo un percorso più lungo per consentirne la visione a più gente possibile, compresi i turisti. Per prevenzione e sicurezza, il tragitto in Corso Italia resterà chiuso al pubblico.

Sarà una Giostra diversa anche nei giorni precedenti alla sfida contro il re delle indie. Le settimane del quartierista verranno mutilate delle serate a tutta musica, senza dj set, karaoke e balli fino a mezzanotte. La ristorazione funzionerà ma con le regole ferree che tutti ben conoscono. Tutto ciò per quanto riguarda il contorno, che è essenziale, ma contorno resta.

Poi ci sono i giostratori e le scuderie, vera essenza della Giostra. I quartieri, nessuno escluso, si sono attrezzati con le vaccinazioni e con i tamponi da eseguire periodicamente. Fantini titolari e riserve vivranno in una sorta di bolla, evitando contatti con persone al di fuori di una lista ristretta e super controllata. Per prudenza e precauzione, potrebbero anche disertare le cene propiziatorie, destinate giocoforza a una contrazione dei partecipanti.

Il fantasma che aleggia sul 5 settembre è il cluster improvviso, magari a ridosso del Saracino, con la positività di qualche membro del gruppo e una quarantena allargata. E' un'ipotesi estrema, improbabile, ma a quel punto, con un quartiere costretto a dare forfait, si correrebbe lo stesso? Il regolamento della manifestazione non contempla nemmeno questa eventualità e si dovrebbe prendere una decisione sul momento. Ma c'è qualcuno, con un mimimo di coscienza, che avrebbe l'ardire di far cominciare la Giostra con tre contendenti soltanto? La risposta è facile ed è una sola. Ed è per tutti questi motivi che il cuore, ancora adesso, un po' palpita e un po' sanguina.

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