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Giostra Saracino

La Giostra cambia verso. Progetto di riforma, Gamurrini: "Il 2019 anno della svolta"

Organizzazione, logistica e promozione passano al Comune, gestione tecnica alla consulta dei quartieri con parere vincolante. Intervista al vicesindaco sulla proposta di ristrutturazione degli organi di governo del Saracino: "La strada è tracciata, confronto costruttivo con i quartieri"

La Giostra del Saracino, quella dentro la piazza, non si tocca. Ma l'altra, quella che sta fuori, è destinata a cambiare forma. Adeguamento ai tempi, necessità di razionalizzare funzioni e competenze, qualche influenza dalla vicina Siena: alla base del progetto di ristrutturazione degli organi di governo della manifestazione c'è una serie di input che arrivano da più parti. Il Comune li ha incanalati in un documento sottoposto all'analisi dei quattro quartieri e che, con qualche aggiustamento, potrebbe entrare in vigore già da gennaio. 

Il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini, che oltre alle deleghe di giunta ha anche una passione da tempi non sospetti per il Saracino, sta lavorando all'iter che porterà al superamento dell'Istituzione Giostra com'è adesso.

"La strada è tracciata. Oggi i rettori sono gravati di responsabilità pesanti, con oneri di gran lunga superiori agli onori. E' giusto che la Giostra venga gestita in modo diverso, più coerente con le sue ambizioni, eliminando situazioni di ambiguità".

Tipo?

"Cito un esempio che rende l'idea. I rettori, in alcuni casi, sono controllori e controllati allo stesso tempo. Non va bene".

Di questa riforma si parla ormai da mesi. Sintetizzando, cosa succederà?

"Tutta la parte logistica, organizzativa e promozionale passerà in capo al Comune: gestione dell'immagine, appalti, tribune, promozione turistica. Il progetto prevede poi la creazione di una consulta dei quartieri e di un comitato della festa. Del primo organismo faranno parte un delegato del sindaco e i rappresentanti dei quartieri, chiamati a gestire gli aspetti tecnici della manifestazione: tabellone, misurazione dei tempi delle carriere, lance e tutto ciò che concerne la competizione in piazza. Il secondo organismo sarà allargato, oltre che ai quartieri, alle altre e fondamentali associazioni di Giostra: Musici, Sbandieratori, Signa Arretii. Si occuperà del settore scenografico".

Diritti televisivi: a chi l'ultima parola?

"E' un tema su cui è in corso un'ulteriore riflessione. Per adesso non posso rispondere".

La consulta dei quartieri, con i rettori all'interno, potrà dare soltanto un parere consultivo?

"L'idea originaria era questa. Ma dopo i primi confronti che ci sono stati, posso anticipare che il punto verrà modificato: le delibere della consulta saranno vincolanti".

Quali reazioni ha trovato all'interno dei quartieri?

"Positive. Da parte dell'amministrazione c'è la massima apertura e disponibilità, difatti il confronto è stato molto costruttivo. Questa riforma o viene condivisa in toto dai quartieri, che sono la vera anima della Giostra, oppure resta in un cassetto e non se ne fa niente".

La preoccupazione che filtra, semmai, è legata al post riforma. Chi può garantire che il Comune manterrà sempre, nel corso degli anni, un'attenzione costante alle necessità del Saracino?

"L'incognità c'è. Ma io credo che il processo di crescita della manifestazione sia irreversibile: la Giostra non è più un evento di nicchia, è una festa di popolo che caratterizza la città e che qualsiasi amministrazione, di qualsiasi colore, non potrà non tenere di conto".

I tempi a questo punto sono importanti. A quando una decisione definitiva?

"Entro la fine dell'anno. Se il mondo della Giostra dà l'ok, a dicembre vorrei portare il progetto all'attenzione del Consiglio Comunale".

La Fondazione Arezzo In Tour, che ha come mission la promozione turistica della città, ingloberà anche quella legata alla Giostra?

"No. Il Saracino ha già i suoi canali di promozione, fermo restando che ci sarà di sicuro una sinergia con la Fondazione. Ma stiamo pensando anche a un terzo organismo, finalizzato alla gestione del marchio".

Un po' come accade a Siena con il consorzio per la tutela del Palio. 

"La Giostra ha una sua specificità e questo voglio sottolinearlo mille volte. Da Siena però possiamo prendere qulche spunto organizzativo".

E' ottimista?

"L'ho detto da subito: il Comune propone e non impone. Quindi sì, sono ottimista".

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