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Giostra Saracino

La Giostra di Martino: "Io non l'avrei corsa. E non c'è competenza nei quartieri. Ma mi emoziona ogni volta"

Grande cavaliere, grande allenatore, adesso grande ex sull'Aventino, Gianni dice la sua senza peli sulla lingua, come al solito: "E' un'edizione mutilata, sarebbe stato giusto rinviare come hanno fatto con il Palio di Siena. Nell'ambiente del Saracino mancano le conoscenze tecniche, giostratori e cavalli si sciupano con il tempo: servirebbe selezione, ma nessuno la fa. Domenica forse la guardo in televisione: sento le chiarine e mi vengono i brividi"

Ironico, polemico, dissacrante, aretinissimo e innamorato della Giostra, specialmente della Giostra come la intende lui. Martino Gianni è stato un grande cavaliere, poi un grande allenatore e adesso è il grande ex. Se ne sta sull'Aventino da quando ha appeso il lucco al chiodo, a fine 2017, sostiene di non seguire più nulla del suo vecchio mondo ma in realtà ne conosce ancora ogni dettaglio, ogni sfumatura, ogni retroscena. Di lui, come di tutti quelli che hanno un carattere forte, dicono che ha un brutto carattere. Di sicuro è uno che ama sentirsi dare ragione. E spesso ce l'ha.

Buongiorno Martino. Ti va di dire due cose sulla Giostra?

Che ti devo dire? Che quest'anno non l'avrei corsa nemmeno morto? Il Saracino dev'essere una festa e se una festa non può essere, non si fa. Non c'è molto altro da aggiungere.

Però alla fine è stato raggiunto un compromesso accettabile. Non era semplice con tutti i protocolli anti covid.

Io vedo che si spendono tanti soldi e che ci saranno pochi ritorni. Si fa una Giostra sola anziché due, con il corteo mutilato e tanta gente costretta a stare a casa. E poi, se questa viene descritta come una delle manifestazioni cavalleresche più importanti d'Italia, e lo è, bisogna prendere a esempio il top che c'è.

Il Palio di Siena dici?

Certo. A Siena pensi che non avessero voglia di tornare in piazza? Però sono stati coerenti e hanno detto no. Da noi si ragiona al contrario ma non mi stupisce.

Perché pensi questo?

Perché la Giostra è bellissima, va amata di più. E valorizzata. Ma si può vedere che per consegnare la lancia d'oro, il sindaco deve entrare in casa della gente? E che se la lancia è venti centrimetri più lunga, non passa per le scale che portano al terrazzino? Dai, su.

Lo sai quali sono le voci di popolo quando parli a questa maniera?

Che rosico perché vorrei rientrare nel giro. Mi ci viene da ridere. In questi anni mi hanno cercato e ho detto di no.

Motivo?

Nei quartieri non vedo competenza, non vedo conoscenza profonda del Saracino. Vedo che tanti giostratori e tanti cavalli si sciupano col tempo. Vuol dire che non li fanno lavorare nel modo giusto.

Un esempio?

Tommaso Marmorini di Sant'Andrea. E' un cavaliere bravo, ha grandi qualità, ma da quando ha debuttato ha sempre gli stessi difetti. Intendiamoci: non punto il dito contro di lui o contro qualcuno in particolare, il mio è un discorso complessivo.

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In che senso?

Alcune figure preparate nell'ambiente ci sono, hanno la mia stima e il mio apprezzamento. Quello che non vedo è cultura diffusa di Giostra nei quartieri. E' dappertutto così. Andrea Bennati è fidanzato con mia figlia Beatrice. L'ho allenato a Santo Spirito, adesso è andato a Porta Crucifera. Gli avevo detto di aspettare, ha voluto fare di testa sua perché sperava di rilanciarsi. Comprensibile, ma è stato un errore. Tecnicamente non sta facendo passi avanti, avrebbe bisogno di un'organizzazione diversa.

Che non c'è secondo te.

Se un giostratore colpisce il 5 ma perde la lancia, a cosa serve? Chi è che deve correggerlo?

La carenza tecnica dei quartieri è un tuo cruccio da anni.

E le cose non cambiano. Basta spazzare la sede una decina di volte e diventi uno che sa di Giostra. Ci vorrebbe selezione, ma non la fanno.

Nemmeno a Santo Spirito?

Tra il 2018 e il 2019 Santo Spirito non ha vinto due Giostre su quattro. Ne ha perse due su quattro, è diverso. E le ha perse perché le ha volute perdere.

Come sei drastico.

Se metti Cicerchia sopra Napoleone e poi non gli fai aprire la piazza, te le vai a cercare.

Ma al tuo amico Ezio Gori le hai dette queste cose?

Certo che gliel'ho dette. E lui sa che è la verità.

La prossima potrebbe essere l'ultima Giostra per Vedovini. Nell'intervista dell'altro giorno ha speso belle parole per te per averlo aiutato a inizio carriera. E ha confessato un rimpianto: vi siete lasciati troppo presto.

Lo ringrazio, le belle parole fanno sempre piacere.

Vi somigliate un po' voi due?

Enrico è più primadonna di me, non è facile stargli vicino. Io ero un garista ma durante la settimana mi scioglievo. Bastava uno sguardo con il cavallo e mi emozionavo. Poi la Giostra diventava la mia Olimpiade, lì davo il massimo.

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In caso di vittoria, Vedovini ti raggiungerebbe a quota tredici lance d'oro con lo stesso quartiere. Ti dispiacerebbe perderebbe il primato solitario?

No, davvero. Anzi, glielo auguro di cuore. Anche se penso durerà poco questo record. Elia e Gianmaria sono già a dieci, tra poco mettono la freccia.

Due anni di pausa forzata hanno riequilibrato i valori sulla lizza secondo te?

Ma non scherziamo. Cicerchia e Scortecci dovrebbero vincere con una mano legata alla schiena. Poi è vera una cosa: se tutti i giostratori fanno i gamberi e non migliorano, piano piano la qualità si uniforma. E questo dipende dal fatto che nei quartieri c'è troppa gente che decide perché fa la Giostra da quarant'anni. Solo che la fa male.

Ecco.

Noi, e mi riferisco al periodo in cui ero a Santo Spirito, andavamo in piazza sapendo per filo e per segno cosa bisognava fare. Gli altri improvvisavano.

Addirittura.

E' la verità, non è presunzione. Anzi, quando arrivai ai Bastioni fui molto chiaro: guardiamo cosa fa Sant'Andrea e prendiamo esempio. Dovevo trovare il modo per farmi seguire dai ragazzi.

E ce l'hai fatta.

Non è stato facile. Ho dovuto combattere con caratteri diversi, ambizioni diverse. E' stata dura, però alla fine ci siamo tolti qualche soddisfazione.

Domenica te la guardi la Giostra o vai a pescare come facesti qualche anno fa?

Credo che andrò a pescare. A meno che qualche amico non si inviti a casa mia per vederla in tivù. A quel punto mi tocca mettermi sul divano e stare con i lucciconi come tutte le volte.

Ma dai.

Le musiche della Giostra sono le più belle in assoluto, le chiarine mi danno i brividi. E poi te l'ho detto che sono uno che si emoziona.

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