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Giostra Saracino

Gamurrini lancia il dibattito: "La Giostra si evolve. Studiamo un tabellone diverso"

L'ex vicesindaco e alcune provocazioni ragionate: "Prove più brevi, tribune montate fin dal primo giorno, nuovo cerimoniale per la consegna della lancia d'oro e pacchetti Giostra per i turisti. Le mie proposte"

Quartierista di Porta Sant'Andrea, chiarina del gruppo Sbandieratori, ex vicesindaco con delega al Saracino, padre della riforma che ha mandato in soffitta la vecchia Istituzione, segnando la nascita della consulta dei quartieri e del consiglio della Giostra. Gianfrancesco Gamurrini conosce bene le dinamiche che regolano il cerimoniale della manifestazione e sa che questo è un ambiente conservatore, poco incline ai cambiamenti. 

Però qualche miglioria potrebbe essere apportata, giusto?

Secondo me sì. Non ho la presunzione di tenere la verità in tasca ovviamente. Le mie sono provocazioni ragionate per stimolare il dibattito, che ultimamente mi sembra troppo ingessato.

Cos'è che dovrebbe essere corretto nella Giostra?

Mi piacerebbe lanciare un dibattito sul tabellone dei punteggi per avere i pensieri dei giostratori e dei dirigenti di quartiere. Il pomodoro potrebbe essere spostato da un'altra parte, verso l'interno. In questo modo il tiro diventerebbe più fisico, con un impatto maggiore sul buratto. 

Oppure?

Oppure potremmo circondare il cinque di punteggi bassi, con la croce disposta in diagonale. Questo sarebbe un cartellone più tecnico. In generale, credo che sul tema dovremmo rifletterci seriamente. Altro aspetto da rivedere riguarda le prove.

Troppo lunghe.

Esatto. I tre quarti d'ora di oggi possano essere ridotti a venticinque minuti, tenendo insieme titolari e riserve. Ma sono sicuro che se mettiamo i quartieri intorno a un tavolo, voterebbero all'unanimità per accorciare i tempi. 

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Un argomento sempre dibattuto è quello della consegna della lancia d'oro al quartiere vincitore. Terrazzino sì o terrazzino no?

Terrazzino no. E' una procedura troppo asettica che non esalta il pathos del momento. La soluzione migliore per me è rappresentata da una tribunetta dove posizionare sindaco, rettori e custodi della lancia. Andrebbe montata nella zona del pozzo o davanti a quella della magistratura. L'ordine pubblico verrebbe gestito con maggior serenità e i quartieristi avrebbero modo di festeggiare compiutamente la vittoria. Poi a proposito di tribune vorrei aggiungere un mio pensiero.

Quale?

Ho sempre ritenuto, e lo ritengo ancora, che quando cominciano le prove in piazza, le tribune debbano essere tutte montate. Non è tollerabile che la B e la C, quelle davanti alle logge, vengano tirate su dopo due giorni, con un cantiere intorno alla lizza che è un cazzotto in un occhio. Considerata la volontà da parte di tutti di far crescere la manifestazione, e la maturità delle dirigenze di quartiere, mi aspetterei che a questa stortura venga posto rimedio già da settembre. La Giostra merita maggior rispetto: non è solo la festa della città ma anche un biglietto da visita per i turisti.

E ce n'erano tanti in queste sere.

L'ho notato, ne sono felice. Una delle idee che avevamo sviluppato con la Fondazione ArezzoInTour e l'assessore Comanducci, nella scorsa legislatura, riguardava la predisposizione di "pacchetti Giostra" per i visitatori provenienti da fuori Arezzo e dall'estero. Biglietto per il Saracino, visita ai quartieri e cena propiziatoria da aggiungere alla prenotazione di una struttura ricettiva. Purtroppo il covid ha fermato tutto. Ma è una proposta da rispolverare. La Giostra è una risorsa preziosa e c'è sempre qualche dettaglio che può essere migliorato.

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