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Giostra Saracino

Porta del Foro, respinte le dimissioni di Felici: "Adesso dobbiamo ripartire con un'altra marcia"

Il consiglio ha votato a favore del rettore ma in due hanno deciso di fare un passo indietro: "Mi auguro che ci ripensino. Il mio è stato un gesto forte ma necessario. Per vincere in piazza serve una crescita collettiva del quartiere"

Allarme rientrato, almeno per adesso. Il consiglio di Porta del Foro ieri sera ha respinto le dimissioni del rettore Roberto Felici, tornato a pieno titolo alla guida del quartiere dopo qualche giorno di fibrillazione. Passo indietro annullato anche per i consiglieri Carlotta Grassi e Diego Giusti. In ogni caso non è stata una riunione dai toni distesi, come testimonia l'epilogo: in 11 hanno votato a favore di Felici, a fronte di un'astensione e di 2 voti contrari, quelli di Paolo Lepri e del cancelliere Gabriele Giusti, che hanno poi rassegnato le dimissioni a loro volta. Se davvero dovranno essere surrogati, toccherà ai primi tra i non eletti: Gianni Cantaloni (ex capitano) e Jacopo Innocenti.

Rettore Felici, perché aveva deciso di rimettere il mandato?

Perché a volte ci sono momenti di frizione che ti costringono a fare delle scelte. Ho voluto rappresentare che se il problema ero io, il consiglio poteva prendere un'altra strada. E' stato un atto di coscienza che ritenevo indispensabile, il quartiere viene prima di tutto. Un gesto sofferto ma necessario.

Un gesto originato da qualcosa in particolare?

Dalla sensazione di trovarmi con un supporto morale e materiale inferiore al dovuto. E invece dobbiamo impegnarci tutti insieme per portare avanti il programma. Ho voluto dare uno stimolo forte al consiglio, mettiamola così. 

E adesso?

Adesso c'è un lavoro tosto, faticoso ma anche stimolante che ci attende. Servono unità e collaborazione. La maggioranza dei consiglieri ha ritenuto opportuno proseguire su questo percorso e quindi da oggi dobbiamo ripartire con un'altra marcia.

Come gestirà le dimissioni di Lepri e Giusti?

Non le considero un fatto acquisito. Ci prenderemo un po' di tempo, noi e spero anche loro, per ragionare sulla situazione a mente fredda. Al prossimo consiglio, che riuniremo entro la metà di novembre, ragioneremo sul da farsi. Personalmente, mi auguro che tornino entrambi sui loro passi.

Con il senno di poi, rifarebbe il rettore?

Ma sì che lo rifarei. Però è un ruolo difficile, specie in un quartiere come il nostro che negli ultimi anni ha vissuto poche gioie. In un quartiere che vince sarebbe più agevole ricoprire quest'incarico, ma per arrivare a certi livelli serve una crescita collettiva. Chi fa il dirigente, in un mondo come quello della Giostra di oggi, non può improvvisarsi. Bisogna conoscere la macchina organizzativa, partecipare, avere senso di responsabilità. Solo così si può ambire a festeggiare in piazza. 

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