Giostra. Butali dice no all'incarico di vice maestro di campo: "Non sarò complice di un meccanismo inceppato"
Dopo la formalizzazione delle nomine da parte della magistratura della Giostra dove è stato indicato il nome di Butali come vice di Veneri e Salvicchi arriva il diniego: "Le regole vanno rispettate. Io per primo"
Dimissioni rassegnate. “Non potevo fare altrimenti, io le regole le faccio rispettare e non posso non rispettarle per primo”. Fabio Butali, l’agente della polizia municipale, ex candidato sindaco con la lista Prima Arezzo nonché maestro di campo durante l’ultima edizione della Giostra del Saracino, ha declinato l’incarico di vice assegnatogli dalla magistratura per le edizioni 2023. Nella giornata di ieri, 2 maggio, ha formalizzato il suo diniego in una lettera indirizzata alla massima autorità giostresca. “Nulla di personale - spiega Butali - già lo scorso anno avevo fatto presente che servivano delle modifiche al regolamento tecnico. Non sono state fatte e sono state prese decisioni che non trovano riscontro in alcun documento anzi, sono discutibili. Nel disciplinare tecnico viene fatto esplicito riferimento alla nomina di un maestro di campo e due vice. Non si parla affatto di alcuna rotazione che invece è stata adottata negli ultimi tempi. Anche quando c’è stata alternanza tra me e Carlo Umberto Salvicchi ho posto il problema di modificare le regole ma nulla”.
Butali, così come disposto dalla magistratura della Giostra, nelle edizioni di giugno e settembre avrebbe rivestito il ruolo di vice maestro di campo al fianco dell’esordiente Gabriele Veneri, già glorioso giostratore per Porta del Foro e attuale consigliere regionale di FdI, e di Carlo Umberto Salvicchi, dirigente dell’Ascom e “veterano” della piazza con alle spalle un lungo percorso con in braccio lo scettro di comando.
“Non ho nulla nei confronti di Gabriele - aggiunge Butali - Credo però che se si vuole creare una squadra di lavoro con una progettualità e una strategia ben definita questo non sia il modo giusto. Inoltre sono convinto che non sia troppo corretto avere un arbitro che in passato ha vestito i colori di una delle squadre in competizione (Porta del Foro ndr). Quindi, per coerenza nei miei confronti e verso i miei principi ho scelto di rinunciare all’incarico. Non è stata una scelta semplice perché lo sanno tutti quanto io sia innamorato della mia città e della Giostra del Saracino. Per 8 anni ho seguito un percorso specifico che è culminato con l’incarico di maestro di campo lo scorso settembre. È stato un ruolo che ho ricoperto con la massima responsabilità e con il massimo impegno. Nei mesi passati non c’è mai stato un momento di confronto per stabilire eventuali modifiche e regolamentare la rotazione degli incarichi. Non una parola con i tecnici, con i quartieri, con i rettori. Niente. Poi, soltanto una manciata di giorni fa arriva la decisione messa nero su bianco. Per me questo modo di fare danneggia chi si impegna tutto l’anno con passione. Perciò ho scelto la strada della coerenza e ho lasciato”.