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Martedì, 5 Dicembre 2023
Giostra Saracino

Il Consiglio della Giostra diventa un caso politico. Due rettori al sindaco: "Municchi irrispettosa"

Interrogazione in aula di Romizi sulla mancata costituzione del nuovo organismo. Carboni e Gori intanto firmano una lettera contro la presidente: "Pubblicazioni social irriguardose e sbeffeggianti"

Il Consiglio della Giostra diventa un caso politico. Ieri, giovedì 28 settembre, Francesco Romizi di Arezzo2020 ha presentato un'interrogazione urgente al sindaco, chiedendo lumi sul fatto che non è stato ancora pubblicato il decreto sindacale con il quale si costituisce il nuovo organismo con i componenti eletti nel 2022 e quelli già designati da quartieri e associazioni. 

"Perché non è stato pubblicato il decreto? Ci sono delle motivazioni amministrative che hanno bloccato l’emanazione dello stesso?" ha chiesto Romizi, al quale il sindaco risponderà in forma scritta nei prossimi giorni.

Il Consiglio della Giostra, istituito nel 2019 dopo la riforma promossa dall'allora vicedindaco Gianfrancesco Gamurrini, è un organo consultivo e di supporto alle attività che concorrono alla realizzazione della scenografia della Giostra del Saracino e del corteggio storico, nonché delle manifestazioni collaterali. E' presieduto da Martina Municchi, eletta dal consiglio comunale insieme all'altra figura con competenze specifiche, cioè Paolo Nocentini.

Tra i 9 membri ci sono poi un rappresentante per ogni associazione facente parte del corteggio storico (Daniele Baldi per Signa Arretii, Mauro Nappini per il Gruppo Musici, Stefano Giorgini per l'Associazione Sbandieratori). Tutti e tre sono nominati dal sindaco. Infine, ogni quartiere ha nominato un proprio rappresentante: Alessandro Francoia per Porta Crucifera, Gianni Cantaloni per Porta del Foro, Gianni Sarrini per Porta Sant'Andrea, Simone Zampoli per Porta Santo Spirito.

Proprio la presidente, Martina Municchi, è da giorni al centro delle polemiche a causa di alcuni post ironici pubblicati sui social dopo la vittoria di Porta Crucifera nell'ultima edizione della Giostra: foto e testi che né Porta Sant'Andrea né Porta Santo Spirito hanno gradito. Ieri Romizi, pur senza prendere posizione sull'argomento, ha allegato all'interrogazione il testo di una lettera che i rettori Maurizio Carboni e Ezio Gori hanno inviato al sindaco Alessandro Ghinelli, al presidente del consiglio comunale Luca Stella e a tutti i capogruppo consiliari. Ecco il testo.

"Egregio Sindaco, ci troviamo a dover segnalare l’atteggiamento a nostro giudizio irrispettoso del proprio ruolo e della mansione affidatagli dall’Amministrazione comunale da parte dell’attuale presidente del Consiglio della Giostra del Saracino, arch. Martina Municchi. Municchi, fortemente voluta in quell’incarico dall’allora assessore alla Giostra Gamurrini nel 2019 per il triennio successivo, e il cui mandato è quindi scaduto, nel 2023 ha riunito il Consiglio che presiede solamente due volte: una a maggio, dietro richiesta degli uffici per esprimere un parere obbligatorio richiesto al Consiglio, l’altra lo scorso 25 settembre su richiesta di alcuni componenti il Consiglio stesso. Nel frattempo, dal 2021, in occasione delle vittorie del proprio quartiere si è più volte lasciata coinvolgere o è stata diretta protagonista di pubblicazioni social irriguardose e sbeffeggianti verso quartieri e dirigenti avversari. Se la goliardia fa parte della Giostra, e in questo senso la accettiamo senza problemi dagli avversari, questo non è accettabile da chi è stato nominato dal Consiglio Comunale in rappresentanza dell’intera collettività cittadina e riveste un ruolo, quello di presidente, che rappresenta tutte le componenti giostresche e deve quindi avere un atteggiamento consono all’incarico che gli è stato affidato, dal Consiglio Comunale prima e dal Consiglio di Giostra poi, perché certi atteggiamenti minano la credibilità di chi li mette in atto e di riflesso delle Istituzioni che rappresenta. Riteniamo che la nomina del presidente del Consiglio della Giostra del Saracino per il prossimo triennio debba tener conto di queste nostre riflessioni".

Il documento non è firmato dal rettore di Porta del Foro, Roberto Felici, che però si è allineato ai colleghi: "Quando si ricoprono incarichi istituzionali, bisogna avere l'accortezza di non superare certi limiti. E' una questione di rispetto del ruolo e della manifestazione".

A Municchi, che non ha mai nascosto la sua appartenenza a Porta Crucifera, vengono rimproverati, come detto, dei post pubblicati online. Uno è del 2021 (una foto con alcune quartieriste e la sagoma cartonata del rettore Ezio Gori e la scritta "Ezio una di noi"), gli ultimi risalgono all'inizio di settembre: la foto della prima pagina di un quotidiano che celebra la vittoria rossoverde, scattata davanti a Porta Sant'Andrea, e un'altra immagine accompagnata dal testo "ma com'era buono quel kebab ai Bastioni domenica alle 4:39?", in riferimento ai punti marcati in piazza e alla 39a lancia d'oro di Colcitrone.  

Il rettore di Porta Crucifera, Andrea Fazzuoli, nei giorni scorsi aveva difeso Municchi: "E' vero che quando si ricopre un incarico istituzionale bisogna stare attenti, però non ho visto volgarità né offese. E comunque deciderà il Consiglio della Giostra".

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