Consegna lancia d'oro tra terrazzini indisponibili e ordine pubblico. Attesa per la nuova location
A dodici giorni dalla sfida contro il Re delle Indie non è stato ancora comunicato il nuovo luogo dove avverrà la consegna della lancia d'oro al quartiere vincitore
L’unica cosa certa è che la lancia d’oro verrà portata in trionfo dal vincitore fino in cattedrale. Il passaggio prima invece, ovvero come essa giungerà nelle mani del rettore e poi in quelle del capitano del quartiere vittorioso, non è chiaro. Sì perché a 12 giorni dalla sfida contro il Re delle Indie, la cerimonia di consegna dell’ambitissimo trofeo della Giostra del Saracino resta da definire. E nonostante nelle ultime settimane si siano rincorse voci relative all’installazione di palchi e palchetti appositamente dedicati, migrazioni su altri affacci e consegne dalla tribuna d’onore, a oggi nessuna teoria trova conferma istituzionale. Ovvero, il sindaco non si è ancora pronunciato. Ed è lui l’unico che può sciogliere ogni riserva.
La prima migrazione sul terrazzino
Dal 1931 al giugno del 2016 la consegna della lancia d’oro è avvenuta a “bordo lizza”. Dalla tribuna d’onore il sindaco la affidava al rettore vincente il quale, a sua volta, la cedeva al capitano che con l’abbraccio e il calore di tutti i quartieristi la portava in trionfo prima in cattedrale e poi alla sede del proprio quartiere. Da agosto 2016 ciò non avviene più. È stato infatti in concomitanza con l’edizione straordinaria della Giostra che è avvenuta la migrazione nel terrazzino del palazzo all’angolo con Borgunto. Qui, il sindaco Alessandro Ghinelli è salito per 11 edizioni consecutive affidando la lancia ai vincitori i quali, dopo brevi secondi di esultanza, si fiondavano sulla lizza dove ad aspettarli c’era tutto il popolo dei vincitori. Una soluzione che il primo cittadino, in accordo con l’allora vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini e l’ultimo presidente della fu istituzione Giostra, Franco Scortecci, indicò necessaria poiché “l’entusiasmo dei quartieristi non è contenibile e, soprattutto, non conciliabile con le esigenze di chi deve uscire dalla piazza e dalla tribuna A”. Senza considerare che era necessario “dare più solennità a momento conclusivo della competizione”. Così fu. Da allora, al termine del secondo giro di carriere, ogni Giostra il sindaco si è recato sino al n° 37 di piazza Grande ospitato dai proprietari di un’abitazione privata che hanno letteralmente aperto porte, finestre e terrazze al “momento dei momenti”. Una soluzione, come venne detto all’epoca, provvisoria che però si è ripetuta per 11 edizioni della Giostra fino a quando lo scorso settembre venne annunciato che “dal prossimo anno non sarà più possibile usufruire del terrazzino per la cerimonia di consegna della lancia d’oro. Sarà necessario individuare una soluzione”.
Incognite e nodi da sciogliere
Ma una soluzione a oggi non c’è. O meglio, verrà sicuramente individuata ma al momento non è stata comunicata. Indispensabile sarà il consueto passaggio con la prefettura e i membri del tavolo di coordinamento dell’ordine e sicurezza pubblica. Soltanto dopo tale confronto sarà possibile avere un quadro più chiaro della cerimonia perché, sebbene la scelta finale spetti al sindaco, per prendere questa decisione si rende indispensabile anche il parere della prefetta De Luca e delle forze dell’ordine che durante la competizione hanno il compito di garantire l’incolumità di tutti i partecipanti e prevenire eventuali situazioni di pericolo. E visto che il primo spostamento era avvenuto per ragioni di sicurezza, ogni passaggio dovrà essere attentamente valutato
Le ipotesi
In questi giorni le voci che si sono susseguite hanno visto spuntare le ipotesi di allestimenti di palchetti ad hoc, rinnovo per un’edizione dell’usufrutto del terrazzino di Borgunto o, ipotesi tra le più ricorrenti, consegna all’interno del palazzo della Fraternita dei Laici.