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Giostra Saracino

Non solo il centro perfetto, Scortecci cavaliere vero: "Basta disturbi. E a Porta del Foro ho chiesto scusa"

Il cinque da applausi, i miglioramenti di Doc, il momentaccio di Cicerchia, una dedica speciale e il fair-play nei confronti degli avversari. Intervista al giostratore più in forma di tutti: "Se vuoi rispetto, devi darlo per primo"

Gianmaria Scortecci era accovacciato davanti alla Logge. Quando ha visto i figuranti di Porta Santo Spirito, il suo quartiere, invadere la lizza e mandare Gabriele Innocenti e la Chicca a zig zag contro il buratto, ha allargato le braccia e scrollato la testa. Il giostratore di Porta del Foro, disorientato dal disturbo, ha colpito il due, poi ha perso la lancia e si è presentato alla giuria disarmato. Una carriera falsata in modo evidente, da ripetere. Scortecci è corso da Davide Parsi, l'altro giostratore giallocremisi, e gli ha chiesto scusa. A nome suo, della colomba, della Giostra. Perché la rivalità va bene e la malizia pure, ma a tutto c'è un limite.

L'hanno notato in tanti quel gesto a botta calda. 

Mi sono immedesimato in Gabriele. Lui e Davide sono miei colleghi anche se giostriamo con colori diversi. E' stata una reazione di cuore dopo un'ingiustizia. Scusarsi era doveroso.

Cosa si prova quando ti rovinano la sfida al buratto: paura, sconcerto, delusione, rabbia?

Un po' di tutto. Uno: va rispettato il lavoro che si fa durante l'anno. Ed è un lavoro quotidiano che rischia di essere compromesso. Due: va salvaguardata la sicurezza. La Giostra è l'unica rievocazione con i figuranti in mezzo alla piazza: al primo incidente, finirebbero in tribuna o dietro una recinzione. Vogliamo questo? Non credo che sarebbe giusto. Allora pensiamoci per tempo.

Ma perché disturbare un giostratore sopra un cavallo al galoppo?

Non lo so, vengono a galla dimamiche particolari durante le carriere: c'è l'effetto branco, può capitare di perdere il controllo. Io capisco tutto, ma la realtà è che non ci si può comportare così.

Porta Santo Spirito ha condannato con fermezza l'episodio. Va rimarcato anche questo.

Sono contento che ci sia stata una presa di posizione forte. Cicerchia non corre una carriera tranquilla da anni, sappiamo bene di cosa si sta parlando. In ogni caso abbiamo fatto una figuraccia ed è giusto ammetterlo, dopo tante edizioni della Giostra in cui Santo Spirito si era messo in luce per correttezza. Quella di sabato sera è stata un'eccezione, la regola è un'altra.

Come si può impedire il disturbo alle carriere?

Non lo so. La ripetizione della carriera va bene a metà, a quel punto il danno è già fatto. Non tutti i giostratori hanno la forza di tornare al pozzo e venire su come se nulla fosse successo, come ha fatto Innocenti. Non tutti i cavalli reagiscono alla stessa maniera. Poi è il capitano che deve chiedere la ripetizione: e se il punteggio non è chiaro? Si rischia di subire un handicap doppio. Comunque sono sicuro che a settembre non succederà niente.

Sicuro sicuro?

Diciamo che lo spero, anche se la memoria della Giostra è corta. L'altra sera sulla lizza è volato pure un accendino.

Il tuo fair-play da dove nasce: formazione personale, gli anni trascorsi nell'ambiente equestre, carattere?

Stare nel mondo dei cavalli aiuta, questo sì. Diciamo che l'altra sera è stata una reazione di pura empatia. Poi penso che se vuoi rispetto, devi darlo per primo.

Tecnicamente parlando, la tua è stata una carriera perfetta. Doc ha fatto benissimo e Martino Gianni dice che tu ormai sei una spanna sopra tutti.

Ringrazio Martino ma sono soddisfatto soprattutto per Doc: aveva corso due Giostre e non aveva combinato granché. Era ed è giovane, ci poteva stare. In questo anno solare è cresciuto moltissimo e adesso sembra programmato per mangiare la lizza. 

Quindi niente nostalgia di Napoleone.

Calma, da un punto di vista affettivo Napoleone ce l'ho nel cuore. Alle scuderie ha il suo paddock, una carezza non gliela nego mai. Però aggiungo una cosa: in partenza Doc è superiore, anche se ha caratteristiche diverse.

Cosa sta succedendo a Elia Cicerchia? Non riesce più a prenderlo quel cinque.

Elia è nella situazione in cui mi trovavo io un anno fa, con un cavallo esordiente e nuovi dettagli da limare. Con Baby Doll era indistruttibile, adesso è diverso.

Prima sembrava non sentisse minimamente la pressione: era un mostro sotto questo aspetto.

La verità è che non esiste un giostratore impermeabile alla tensione. Elia ha dovuto lavorare con tanti cavalli diversi, non ha trovato stabilità. Un cavallo all'esordio ti crea sempre qualche imprevisto: anche Enrico Vedovini ha fatto una bella carriera con Conte, ma la prima volta non è mai perfetta. Devi metterti in ascolto, soppesare mille dettagli, non puoi guardare solo il rosso del cinque e mirare lì.

Vittoria meritata per Porta del Foro?

Meritatissima. Gli dei della Giostra riparano i torti per fortuna: successe a Sant'Andrea quando il cinque di Enrico diventò un quattro, è successo a noi con la carriera di Elia a settembre, è successo a Porta del Foro sabato. L'ultimo tiro di Parsi era pesantissimo dopo dodici anni di delusioni, sono stati tutti molto bravi. E poi ti dirò, l'esplosione di gioia dopo il quattro decisivo mi ha ricordato la Giostra in cui Santo Spirito interruppe il lungo digiuno, nel '96. Avevo dieci anni ma ce l'ho stampata nella memoria. E fu simile all'altra sera.

Adesso come riparte Santo Spirito?

Ci prepareremo come sempre. Doc mi dà più certezze, poi quando non si vince a giugno l'estate è più intensa. Servono cattiveria e determinazione.

Buona fortuna.

Grazie. Voglio solo aggiungere una cosa. In inverno ho perso mio zio Arsenio Comparini, era un quartierista di Porta del Foro. Mi chiamava sempre per complimentarsi dopo le mie vittorie e stavolta che avrei potuto chiamarlo io, non mi è stato possibile. Ma sono sicuro che lassù sia davvero felice: per il mio cinque e soprattutto per il suo quartiere.

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