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Giostra Saracino

La prima volta di Butali: "Emozionato no, concentrato sì. La Giostra è bella ma deve crescere"

Domenica l'esordio come maestro di campo: "C'è stanchezza intorno alla manifestazione, serve un cambio di marcia degli aretini e dei quartieri. Il mio modello? Luciano Centini, un purosangue. Questo è un ruolo in cui si prendono improperi e non applausi. Ma nel medioevo insultavano anche il re, non mi formalizzo"

Fabio Butali, 60 anni, agente di polizia municipale, prepara il debutto da maestro di campo. La Giostra di settembre, come racconta la storia, è la più calda di tutte e il confine tra folklore e risse da bar ogni tanto è stato superato.

Emozionato? Preoccupato? Qual è lo stato d'animo di questi giorni?

Emozionato no e giuro che non è un modo per fare lo snob. Sono così di carattere. Preoccupato nemmeno. Direi stimolato e concentrato. La Giostra è bella e mi piacerebbe crescesse di più.

In che senso?

Nel senso che la vedo un po' stanca. Sono stanchi gli aretini soprattutto. E sbagliano. Non si rendono conto di quale gioiello hanno tra le mani. E pure i quartieri dovrebbero cambiare marcia.

Su cosa?

Cito un argomento solo: le prove. Sono lunghe, sono noiose, lo dicono tutti. E allora prendiamo provvedimenti. Invece l'inverno non porta mai consiglio e ci trasciniamo i problemi da un anno all'altro.

La Giostra è un ambiente conservatore, dovrebbe saperlo.

Un po' è vero, ma io vorrei separare l'aspetto tecnico da quello turistico. Per esempio: perché non creare una scuola aretina di giostratori? Ne abbiamo di bravissimi, sarebbe una iniziativa che porterebbe grandi benefici a tutta la manifestazione.

E dal punto di vista turistico invece?

Passi avanti ce ne sono stati rispetto al passato. Io però ho sempre la sensazione che i soldi e la politica trasmettano negatività a quest'ambiente.

Qui parla l'ex candidato a sindaco?

No, parla il cittadino Butali. Bella la cerimonia di presentazione della lancia, belli tanti aspetti collaterali finalmente valorizzati. Il fatto è che si pensa più ai massimi sistemi che alle necessità concrete. E' come per la città: si discute e ci si accalora sulla public library e si tralasciano le piste ciclabili. Io farei diversamente.

Giostra settembre 2022 primo giorno prove veneri salvicchi butali

A Ghinelli le ha dette queste cose?

Certo. Ma non è polemica la mia, è il tentativo di dare lustro alla manifestazione, che mi lascia sempre a bocca aperta. La Giostra è come un assegno in bianco su cui va messa la cifra.

Domenica, se la tradizione non si smentisce, si preannuncia una bella battaglia.

Ma infatti io mi sento come un generale che va a Campaldino. Sperando che l'esito finale sia migliore di quella volta. Con tre quartieri in lizza per il primo posto nell'albo d'oro e uno che vuole rompere il digiuno, ci sarà un bel pathos.

Ha già catechizzato i quartieri?

Ho parlato con i rettori. E gli ho detto che tanto lo so che poi in piazza ognuno farà come gli pare. L'importante è non eccedere.

Si aspetta collaborazione dai capitani?

Branchi, Casini, Gavagni sono giovani, sono ragionevoli. E Geppetti è un veterano. Non ho dubbi sulla loro correttezza. Ai figuranti invece ricordo che l'animosità fa parte della Giostra. Ma disturbare le carriere degli avversari, mettere a rischio l'incolumità di cavalli e cavalieri è follia.

Lei frequenta questo mondo da tanti anni. C'è un maestro di campo che ritiene un modello da seguire?

Luciano Centini. Era un purosangue con l'energia che pulsava nelle vene. Ma ho apprezzato anche Fernando Lisandrelli. Diciamo che lui era un primus inter pares, mentre con lo staff di oggi siamo tutti sullo stesso livello. Io, Salvicchi, Veneri lavoriamo di squadra. Sarà così anche domenica.

Veneri, in una recente intervista, ha auspicato un'accoglienza migliore da parte del pubblico per il maestro di campo. “Dovrebbe essere applaudito come l'araldo, invece riceve solo improperi” ha detto. Cosa ne pensa?

Che ha ragione. Ma non me ne dispiaccio: sono trent'anni che prendo i vaffa, il maestro di campo è un arbitro e io sono pure un vigile. E comunque nei tornei medievali gli insulti se li beccava perfino il re. Figuriamoci se mi formalizzo.

Giostra del Saracino, seconda giornata di prove

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