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Giornata di apertura del Premio Pieve: al centro le storie di migrazione

La giornata di apertura del Premio Pieve Saverio Tutino 2018 è dedicata alle storie di migrazione. Venerdì 14 settembre sei appuntamenti per raccontare il nostro presente e il futuro: l’anteprima del volume “Parole oltre le frontiere”, edito da...

La giornata di apertura del Premio Pieve Saverio Tutino 2018 è dedicata alle storie di migrazione. Venerdì 14 settembre sei appuntamenti per raccontare il nostro presente e il futuro: l’anteprima del volume “Parole oltre le frontiere”, edito da Terre di mezzo, che raccoglie le storie di migrazione della seconda edizione del concorso Diari Multimediali Migranti, seguito da una “mise en espace”; la conferenza di presentazione del progetto DIMMI di storie migranti, cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo; la presentazione al pubblico dei finalisti della terza edizione del concorso Diari Multimediali Migranti; il “Premio Tutino Giornalista” attribuito a Lelio Bonaccorso e Marco Rizzo per la graphic novel “Salvezza” sulla nave Aquarius; la performance DiMMi_feat_Art is stay.

La giornata di apertura del Premio Pieve Saverio Tutino 2018 è dedicata al più importante fenomeno storico e sociologico contemporaneo, la migrazione. Venerdì 14 settembre sei appuntamenti saranno interamente dedicati a questo tema: alle 10.00 sarà presentato in anteprima il volume Parole oltre le frontiere. Dieci storie migranti edito da Terre di mezzo, che racchiude storie inedite di migrazione raccolte grazie all’edizione 2017 del concorso DiMMi, seguito da una mise en espace di e con Andrea Biagiotti con la presenza di Donatella Allegro, Elena Maschi e Allegra Neri. Alle 12.00 si svolgerà la conferenza di presentazione del progetto “DIMMI di storie migranti”, cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Alle 18.00 la presentazione della grapich novel “Salvezza” sulla nave Aquarius (Feltrinelli Editore), opera di Lelio Bonaccorso e Marco Rizzo, vincitori del “Premio Tutino Giornalista”. Dalle 21.45 la performance artistica DiMMi_feat_Art is stay per la direzione artistica di Andrea Merendelli, in collaborazione con Teatro di Anghiari, Anghiari Dance Hub, Effetto K, KanterStrasse, con la partecipazione di Donatella Allegro, Andrea Biagiotti, Ibrahim Abdo, Shady Abdelrhaman, Ibrahim Ahmed, Anna Coco De La Cruz, Judriva Davidhi, Hillary Garuba, Divine ltepu, Abega Laone, Simone Martini, Tommaso Monza, Giovanna Rovedo, Sina Saberi e Sharma Yarnl. L’incontro centrale della giornata si svolgerà alle 15.00, con la presentazione dei finalisti della terza edizione del concorso DiMMi.

La terza edizione del concorso DiMMi

Quando è nata, nel 2012, nessuno immaginava che l’iniziativa avrebbe riscosso tanto successo e raggiunto numeri così importanti. Nelle prime due edizioni (2014 e 2017) sono stati raccolti e depositati presso l’Archivio dei diari 136 racconti inediti trasmessi da autori provenienti da 32 diversi Paesi del mondo. La forza “semplice” di DiMMi – Diari Multimediali Migranti – è proprio questa: è un concorso, con dei vincitori le cui storie sono ora pubblicate nel volume Parole oltre le frontiere (Terre di mezzo), ma è anche un prezioso osservatorio sulla realtà più attuale delle migrazioni, ed è l’ennesima nuova missione pro memoria dell’Archivio di Pieve Santo Stefano. Anche quest’anno, in meno di cinque mesi, oltre 88 racconti di migrazione sono pervenuti alle quattro commissioni di lettura del progetto. Sono storie provenienti da quattro continenti, scritte da 57 uomini, 11 donne e 20 giovani di entrambi i sessi. Sono espresse in modo tradizionale, con un diario o una memoria scritti, ma anche attraverso disegni, video e canzoni. Sono – come da tradizione dell’Archivio dei diari – storie vere di vita vissuta, crude e toccanti, vivide nel restituire le esperienze di chi ha lasciato il suo Paese d’origine ed è approdato in Italia, e qui ha vissuto o vive ancora. Esiste un filo comune tra queste storie? Sì, certo, più di uno. La violenza, la povertà, la fuga alla ricerca di una vita migliore. Perché essere migranti “economici”, per usare una categoria politica tanto in voga quanto banale, è semplicemente normale: raramente qualcuno emigra se non si trova in condizioni economiche o sociali disagiate.

I finalisti dell’edizione 2018 del concorso “DiMMi” saranno tutti proclamati “vincitori”: il Comitato Scientifico ha infatti deciso di premiare “ex equo” ben 7 racconti di migrazione tra quelli inviati per le categorie uomini, donne e giovani. E di segnalare altri 4 racconti che, insieme ai finalisti, saranno pubblicati nel 2019 nel secondo volume della collana “DiMMi”.

Le premiate per la categoria donne sono Loredana Damian, nata nel 1971 a Sânnicolau Mare, un paese della Romania a ridosso del confine con Ungheria e Serbia, autrice di un diario che si snoda tra la fine del 1989 e la primavera del 1995, tra la rivoluzione romena e la deposizione di Nicolae Ceausescu e l’emigrazione in Italia, seguita a un difficile ambientamento. Poi c’è Clementine Pacmogda: nata in Costa D'Avorio nel 1977, cresciuta in Burkina Faso, emigrata in Italia per studiare alla Normale di Pisa grazie a una borsa di studio. Dopo aver conseguito il dottorato in linguistica, Clementine sposa Arnaldo, vive il dramma di una maternità interrotta e la gioia per la nascita della primogenita, Allegria. E Maria Fernanda Gonzales: nata a Buenos Aires nel 1977, sindacalista appassionata di teatro, emigrata per amore in Italia.

I premiati per la categoria uomini sono Franky Kuete, nato in Camerun nel 1999, quarto di una famiglia di 6 figli, emigrato per ragioni economiche. Prima all’interno del Camerun, poi verso l’Italia. Un destino simile a quello di Karamoko Fofana, nato nel 1989 ad Abidjan, capitale della Costa d’Avorio. E a quello di Rijkard, un ragazzo nato anche lui in Camerun nel 1997 che è gravato da ulteriori vessazioni perché è omosessuale in un Paese fortemente omofobo.

Infine per la categoria giovani c’è Thierno Sadou Sow, nato in Guinea nel 2004, un ragazzino che a 10 anni decide di partire da casa sua perché ha già capito che nel suo Paese, nel suo villaggio, non ha alcuna speranza di un futuro dignitoso.

Oltre a questi 7 vincitori “ex equo”, il Comitato Scientifico della terza edizione del progetto DiMMi segnalano le testimonianze di Madassa Traore (Mali) e di un anonimo del Sudan che sceglie di firmarsi “migrante”, autore di disegni illustrati, per la categoria uomini. E ancora di Ametula Mohamed (Etiopia) per la categoria donne e Bakary Jobe per la categoria giovani.

Il progetto DiMMi, la raccolta di testimonianze che saranno presentate in occasione del Premio Pieve, è possibile grazie a una rete di realtà cooperanti composta da: Archivio delle Memorie Migranti, Archivio diaristico nazionale, Arci, Associazione Fratelli dell’Uomo, Casto, Centro di ricerca sull’emigrazione – Museo dell’Emigrante – Università degli Studi Rep. di San Marino – Circolo Gianni Bosio – Comitato 3 Ottobre – Comune di Pontassieve – Comune di San Giovanni Valdarno – Oxfam Italia Intercultura – Rete Italiana di Cultura Popolare – Senegal Solidarietà – Unione dei comuni della Valdera – Un ponte per...

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