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Cultura

Firenze e Montefeltro uniti dalla cultura con le sculture di Andrea da Montefeltro

  Dal 29  agosto al 10 settembre  lo  scultore Andrea da  Montefeltro espone trenta opere a Firenze presso il Consiglio  Regionale  della Toscana, in Palazzo Bastogi, Via  Cavour 18.  L’inaugurazione è  fissata per mercoledì 29  agosto, ore 17...

Dal 29 agosto al 10 settembre lo scultore Andrea da Montefeltro espone trenta opere a Firenze presso il Consiglio Regionale della Toscana, in Palazzo Bastogi, Via Cavour 18. L’inaugurazione è fissata per mercoledì 29 agosto, ore 17,30.

Il titolo è “esplicito” dell’arte dello scultore: “ Arcana. Il Leone del nuovo Orizzonte”.

Andrea da Montefeltro porta già in seno lo stigma del suo essere artista, cioè quel Montefeltro, dove è nato, dove vive, lavora e trova la materia prima per il suo ingegno: la pietra serena della montagna feretrana. Ma Montefeltro è, oltre che una “espressione storico-geografica”, qualcosa di più. Da Federico della Casata dei Montefeltro di Urbino, a Raffaello, al Rinascimento tout court- e prima ancora ai capisaldi cui si sono ancorati Piceni, Galli Senoni, Umbri e Romani – fino alla cultura moderna, di cui emblematici sono Fontana e Pomodoro, per restare in tema.

Anche Andrea ha già alle spalle una buona produzione, oltre 200 sculture, in parte convolate in collezioni private, in musei nazionali ed esteri o date in omaggio a personalità, come la Croce per la visita di Papa Benedetto XVI alle diocesi di Montefeltro-Repubblica di S.Marino. Opere sempre in movimento, per mostre sempre più richieste e che ora - trenta soggetti - fanno tappa a Firenze. Ecco che quell’Arcana – che fa riferimento a qualcosa di antico e misterioso – si spiega nella continuazione della denominazione: il Leone riprende lo stemma di famiglia e “nuovo orizzonte” è l’allungarsi del Montefeltro, per incontrare la Toscana nel luogo simbolo:Firenze. Incontrare o meglio “reincontrare” la Toscana i questi anni in cui si celebrano avvenimenti che portarono a conquistare il Montefeltro da parte di Firenze e che si concluderanno con un patto provvisorio, diventato perenne: la cessione di Sestino alla Toscana da parte di papa Leone X nel 1520.

Frugando nel passato, i rapporti Firenze-Montefeltro sono stati spesso conflittuali ma l’etica che guida lo scalpello di Andrea è di una cultura profonda, che si traduce in una bramosia di “allacciare ponti di pace e fratellanza - come scrive di se stesso – “ e in questo senso fare tappa a Firenze è il raggiungimento di un “nuovo orizzonte” . E commenta l’appuntamento:”La mostra presenta come scopo principale l’unione di “ terre” per un progetto di vita nel tempo, e quale progetto migliore dell’arte , che mai divide e sempre unisce i popoli all’insegna delle origini e della bellezza?”. Per questa sua visione dell’”arte per la pace “ nel 2013 il giovanissimo scultore riceveva dall’ ONU, il “Premio Internazionale della Pace nel Mondo”, per l’opera “Il fuso della pace”.

La mostra, in effetti, non è solo “esposizione”, la quale comunque avviene con il patrocinio di numerosi Enti, tra i quali le Regioni Toscana, Marche, Emilia-Romagna- e il “Centro per l’Unesco di Firenze” e il Comune di Sestino ma è arricchita da una variegata serie di iniziative, che esplicitano nel concreto il desiderio profondo dell’artista di unire le “culture”, le vicende della storia, le realtà dell’oggi e le speranze per un domani costruito insieme dagli “uomini” che tramandano l’ethos dei territori.

Il programma, così, prevede, proprio nel giorno della inaugurazione la “presentazione” del Montefeltro marchigiano, la presentazione del Montefeltro nella sua scomposizione moderna - quello Romagnolo, quello marchigiano, quello toscano, che fa capo a Sestino e all’emblematico Sasso di Simone, luogo della “Città ideale” di Cosimo I- con la illustrazione anche di documenti inediti provenienti dall’Archivio Doria Pamphili in Roma.

Il 5 settembre verrà celebrato- sempre nella sede della Mostra – il “Rossini Red Passion. Celebrazione per il 150° anniversario di Gioacchino Rossini”. Nel corso dell’incontro verranno consegnate sculture di Andrea da Montefeltro, rappresentanti violini in pietra interamente scolpiti a mano, a importanti soggetti del mondo musicale italiano ed europeo, senza dimenticare realtà vive nei vari “Montefeltro” di oggi. Per l’occasione a testimoniare, si può dire, l’attenzione interattiva dell’arte e dei popoli, verrà tenuto un concerto di Liuto–“La Mu sica dell’Anima”, da Sigrun Richter, liutista internazionale, nata in Germania ma che lavora a lungo in Italia nel castello medioevale di Monterone di Sestino (AR), dove tiene concerti, meeting, masterclass internazionali e ha avviato un Museo degli strumenti a pizzico, spesso costruiti “in loco”.

Concluderà la serie degli interventi collaterali alla mostra, ma sempre funzionali alla comprensione del “progetto”- la tavola rotonda ( 10 settembre, ore 16,30)- dal titolo “Il Montefeltro in tavola”, con la partecipazione di esperti e rappresentanti istituzionali che illustreranno alcuni prodotti di straordinaria qualità , i quali costituiscono tradizioni culinarie e prodotti della terra, che hanno raggiunto una particolare notorietà nell’era degli “Chef Stellati”

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