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È ufficiale: Arezzo di nuovo in corsa per diventare Capitale della Cultura

Comunicate le candidature di 28 città d'Italia per il 2022. Nel 2021 il titolo resta a Parma, vista l'impossibilità di mettere in piedi iniziative adeguate nell'anno del Covid. Nel 2023 le Capitali culturali saranno, in segno di solidarietà, Bergamo e Brescia

Arezzo di nuovo in lizza per diventare Capitale nazionale della Cultura. Appuntamento per il 2022, dopo che la corsa del 2021 è stata annullata, attribuendo a Parma il titolo, vista l'impossibilità - a causa dell'emergenza Covid - di mettere in campo adeguate iniziative nel 2020. Arezzo aveva peraltro sostenuto l'ipotesi di Parma Capitale della Cultura 2021, prima del prolungamento deciso dall'Esecutivo. E mentre il Governo ha già attribuito per il 2023, attraverso il decreto Rilancio, il titolo a Brescia e Bergamo, le città più colpite dal coronavirus, resta in piedi la sfida per il 2022. Oggi il Ministero dei Beni Culturali ha ufficializzato le candidature. Arezzo, che aspirava a diventare Capitale della Cultura 2021, può di nuovo coltivare il proprio sogno per l'anno successivo.

Le città in corsa

Ancona, Arezzo, Arpino, Bari, Carbonia, Castellammare di Stabia, Cerveteri, Fano, Isernia, L’Aquila, Modica, Molfetta, Padula, Palma di Montechiaro, Pieve di Soligo, Pisa, Procida, San Severo, Scicli, Taranto, Trani, Trapani, Tropea, Venosa, Erbania, Verona, Vigevano e Volterra: sono queste le città candidate. Il titolo è stato istituito dal Mibact nel 2014 per “sostenere, incoraggiare e valorizzare l’autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la creatività, l’innovazione, la crescita, lo sviluppo economico e, infine, il benessere individuale e collettivo”.

Franceschini: "Non è un concorso di bellezza"

“In tutte le sue edizioni la Capitale della cultura ha innescato meccanismi virtuosi tra le realtà economiche e sociali dei territori. Non è un concorso di bellezza, viene premiata la città che riesce a sviluppare il progetto culturale più coinvolgente, più aperto, innovativo e trasversale”. Lo ha detto oggi il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini. Il Ministero ha trasmesso al presidente della Conferenza Unificata l’elenco delle 28 città, tra le quali Arezzo, che hanno perfezionato la candidatura. Entro il 12 ottobre la commissione di valutazione definirà la short list delle 10 città finaliste, la procedura di valutazione si concluderà entro il 12 novembre 2020.

Un milione di euro in palio

Il titolo di Capitale italiana della cultura viene conferito per la durata di un anno e la città vincitrice riceve un milione di euro per la realizzazione del progetto. Dalla sua istituzione il titolo è stato assegnato nel 2015 alle città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena; nel 2016 a Mantova; nel 2017 a Pistoia, nel 2018 a Palermo. Parma è la Capitale italiana della cultura per il 2020 e 2021, il titolo le è stato prorogato - come detto - dal decreto Rilancio per il 2021; contestualmente sono state proclamate, in segno di solidarietà, Bergamo e Brescia Capitali 2023.

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