"Ci chiamavano matti", tornano le "Storie dai tetti rossi"
‘Ci chiamavano matti, ma noi non eravamo matti. Eravamo seri!’. Comincia così il terzo episodio della serie ‘Storie dai Tetti Rossi’ - progetto realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Siena Dipartimento di scienze della Formazione, Scienze umane e della Comunicazione interculturale insieme alla Biblioteca di Area Umanistica di Arezzo, RadioFly e Accademia D.I.M.A. di Arezzo –
Chi parla è Elvira, una delle degenti del manicomio aretino. La sua voce è una delle tante che Anna Maria Bruzzone, volontaria presso l’Ospedale Neuropsichiatrico di Arezzo, ha registrato nel 1977: "Trascorrevo il tempo con i ricoverati: all’aperto nei viali del parco, al bar o negli altri luoghi di riunione, nei reparti con un mangianastri”. Era divenuta una presenza abituale e familiare: “Solo così avrebbero potuto con la massima naturalezza accettare la registrazione del racconto – scrive la Bruzzone - E d’altro canto io mi sarei forse meglio avvicinata alla comprensione di loro e di quel mondo".
‘Anna Maria Bruzzone e l’orecchio della memoria’ è il titolo dell’episodio che si potrà ascoltare da giovedì 27 maggio, alle ore 12.00 su Spotify e nelle maggiori piattaforme di podcasting. La professoressa Silvia Calamai, docente di Linguistica coordinatrice dell’archivio storico dell’’ex ONP di Arezzo e Marica Setaro, collaboratrice dell’archivio storico dell’’ex Onp di Arezzo, raccontano chi era Anna Maria Bruzzone, cosa faceva ad Arezzo a metà degli anni '70. Interessante anche scoprire come è stato possibile, dopo molti anni, ritrovare le audiocassette originali e, assolutamente emozionante, ascoltare oggi quelle voci grazie al processo di digitalizzazione che ha reso di nuovo accessibili quei preziosissimi nastri, che fanno dell’ Archivio storico ex ONP di Arezzo, l’unico in Italia ad avere un archivio sonoro.
“E’ inutile che mi mandi fuori se non conosco nessuno […] Chi vuoi che mi prenda a lavorare, vuole che vada di bar in bar con la malagente e io che sono il più bischero finisco in carcere […] creiamo un’attività all’interno che collabori con l’esterno […] allora la gente avrà modo di comprendere che anche noi siamo fatti di carne e ossa […]” – La lucida analisi sociologica è di Alberto, un altro dei degenti dell’Ospedale Psichiatrico di Arezzo, che ascolterete per intero nel podcast.
E’ la voce dei ‘matti’ di Arezzo protagonista di questo nuovo appuntamento con Storie dai tetti rossi un percorso narrativo in sette Podcast settimanali, che accompagnerà gli ascoltatori alla comprensione del trattamento manicomiale aretino, dai primi del Novecento con la conduzione di Arnaldo Pieraccini, passando per la definitiva chiusura del Manicomio ad opera di Agostino Pirella (collaboratore di Franco Basaglia) e in una prospettiva di apertura riflessiva al futuro del parco che ha accolto il manicomio.