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Anghiari affascina Michele Serra: "Il ricordo più bello dell'estate"

Parole di lode, di apprezzamento, quasi una dichiarazione d'amore. Michele Serra racconta su l'Amaca di oggi la sua tappa ad Anghiari, alle prese con una esperienza unica, quella di Tovaglia a quadri: "Di un agosto tutto italiano e molto girovago...

Parole di lode, di apprezzamento, quasi una dichiarazione d'amore. Michele Serra racconta su l'Amaca di oggi la sua tappa ad Anghiari, alle prese con una esperienza unica, quella di Tovaglia a quadri: "Di un agosto tutto italiano e molto girovago (soprattutto Marche e Toscana) - scrive Serra - il ricordo più bello è Anghiari, un borgo antico, ai piedi dell'Appennino, provincia di Arezzo".

E ancora "Una sera di piazza e di teatro - scrive il giornalista - cena all'aperto servita e recitata da una compagnia tutta indigena che si chiama "Tovaglia a quadri" e lavora da vent'anni coinvolgendo mezzo paese... Il testo è modernissimo, veloce e spiritoso, parla di Anghiari e della sua gente. Migranti toscani partiti ieri per l'Australia, migranti africani che arrivano qui oggi, sospinti da una corrente uguale e contraria".

E una conclusione che mozzafiato: "Ma ci si domanda, in sere come quella, come è possibile che tanta bellezza e tanta intelligenza, stratificate nei secoli, non ci abbia presi immuni da qualunque debolezza, qualunque disgrazia."

Poche frasi, ma incisive. Che hanno colpito molti lettori, tra i quali il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che ha condiviso un post sul suo profilo Facebook pubblico nel quale riporta le parole del giornalista.

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