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Alla corte del Saracino: il 29esimo Raduno Bugatti Club Italia. Ad Arezzo il prossimo fine settimana

Sono trascorsi 20 anni dal maggio 1998 quando Arezzo ospitò il 5° raduno del Bugatti Club Italia. Il Club Automoto d’Epoca Saracino è lieto di festeggiare assieme agli amici “bugattisti” questa ricorrenza proponendo, con il patrocinio del Comune...

Sono trascorsi 20 anni dal maggio 1998 quando Arezzo ospitò il 5° raduno del Bugatti Club Italia. Il Club Automoto d’Epoca Saracino è lieto di festeggiare assieme agli amici “bugattisti” questa ricorrenza proponendo, con il patrocinio del Comune di Arezzo, un raduno di tre giorni sulle strade toscane della provincia con un programma ricco di soste culturali, visite a eccellenze del territorio e assaggi delle specialità enogastronomiche locali. Un’occasione unica per gli appassionati per ammirare una ventina di esemplari tra i più prestigiosi tra quelli prodotti negli anni ’20 e ’30 del secolo scorso da Ettore Bugatti. Ma si tratta anche di promozione per Arezzo con collezionisti provenienti dall’Italia ma anche dalla Svizzera e dal Lussemburgo. Le vetture più anziana e più giovane sono separate da un secolo esatto. Sfileranno infatti una American le France del 1914 e una Audi A 4 del 2014.

“Il Raduno Bugatti – ha sottolineato l’assessore Marcello Comanducci – permette ad Arezzo di apprezzare un marchio entrato di diritto nell’immaginario collettivo, è il made in Italy che si è affermato nel mondo e che si propone come grande evento di primavera e anteprima della Mille Miglia, l’altro appuntamento legato all’automobilismo d’epoca per una città che nel settore turistico è entrata finalmente in ‘zona punti’ e vuole puntare al podio. Per la Mille Miglia, che mancava ad Arezzo da 15 anni, l’appuntamento è per giovedì 17 maggio: la sua carovana, formata da 450 vetture provenienti da ogni parte del mondo, un autentico museo viaggiante, toccherà il centro storico grazie anche a un percorso inedito al Prato”.

“Bugatti per chiunque evoca un fascino senza tempo – ha aggiunto il sindaco Alessandro Ghinelli – e Arezzo città del bello non poteva che aprire i suoi luoghi di maggior pregio al ‘bello’ su 4 ruote per antonomasia”.

Ettore Bugatti nasce a Milano il 15 settembre 1881. Figlio di un importante pittore viene avviato a studi artistici ma ben presto prevale in lui la passione per la meccanica. La sua carriera di costruttore inizia perfezionando un triciclo a motore Stucchi-Prinetti con il quale vince, diciannovenne, la Verona – Mantova. Inizia la sua avventura di costruttore in proprio chiudendosi in cantina a progettare la sua prima creatura a 4 ruote che vede la luce nel 1909: la Pur Sang. Allestisce la sua fabbrica in un vecchio mulino a Molsheim, in Alsazia, allora Germania, e nel 1910 inizia la produzione della Tipo 13, la vettura che dà il via all’epopea del marchio. Terminata la prima guerra mondiale l’Alsazia torna francese e i transalpini adottano molto volentieri il genio di Ettore. Nel 1924 ecco il capolavoro: la Tipo 35. Una linea semplice e pulita ma elegante e proporzionata. Piccola, velocissima e maneggevole è stata la vera prima vettura da corsa prodotta in serie e venduta in circa 350 esemplari. Nel solo 1928 si aggiudica ben 604 competizioni in ogni parte del mondo. La magnificenza delle successive auto porta le Bugatti, specialmente con il mastodontico modello Royale, nei garage dei potenti del globo: re, principi, emiri, maraja e magnati della finanza non possono resistere al fascino di queste vetture esclusive. Ettore Bugatti muore il 21 agosto 1947.

Claudio Gialli del Club Automoto d’Epoca Saracino: “come supporto fondamentale della manifestazione cito l’Agenzia Generali di Arezzo di Carlo Alberto Minozzi e Luigina Martinelli e la Concessionaria Ivar Auto di Arezzo. Per gli aretini da non perdere è l’appuntamento del venerdì pomeriggio proprio alla Ivar Auto dove sarà allestita l’accoglienza. In seguito le vetture saranno esposte nel parco dell’anfiteatro romano. Sabato sarà la giornata dedicata al piacere della guida sulle strade del Casentino e del Valdarno mentre nel pomeriggio ci sarà ancora la possibilità di ammirare le Bugatti all’anfiteatro. Domenica ancora in giro nel Valdarno e in Valdichiana e gran finale nel pomeriggio ancora alla Ivar Auto. Oltre alle vetture storiche avremo, fuori programma, la visita in alcune location di una Bugatti EB 110 e di una Bugatti Veyron”.

Vediamo quali sono le caratteristiche delle due vetture citate da Claudio Gialli: nel 1989 il nome Bugatti viene rispolverato dall’imprenditore italiano Romano Artioli, che ne acquisì i diritti e si mise subito al lavoro per la realizzazione di una sportiva a elevate prestazioni capace di rivaleggiare con altre vetture contemporanee. Nasce così la EB 110, presentata nel 1991, anno in cui ricorrevano i 110 anni dalla nascita di Ettore Bugatti, da cui le iniziali EB. Tecnologia d'avanguardia, trazione integrale permanente, telaio monoscocca in fibra di carbonio e un potente motore 12 cilindri a V, con monoblocco in alluminio e magnesio, capace di sviluppare 560 CV per una velocità massima di 342 km/h, all’epoca la più alta raggiungibile. La produzione di questa vettura cessa nel 1995. Dal 1998 invece il marchio Bugatti diviene di proprietà del gruppo Volkswagen e nel 2005 inizia la produzione del modello Veyron. Si tratta della vettura di serie più veloce mai costruita con la velocità massima di 408 km/h. Ogni cliente la può personalizzare a sua scelta, non ne esiste una uguale a un’altra. Il propulsore è un 16 cilindri a W di 8.000 cc, sovralimentato da 4 turbocompressori per 1.001 CV di potenza nella versione base. La versione Super Sport arriverà a 1.200 CV. Gli pneumatici Michelin sono costruiti appositamente per sopportare le prestazioni della Veyron che è dotata di ben 7 radiatori e dischi freni in materiale carboceramico con pinze a 8 pistoncini. La produzione cessa nel 2015.

Il programma completo del Raduno Bugatti: venerdì 20 aprile alle 15,30 accoglienza presso la concessionaria Ivar auto, successivo trasferimento delle Bugatti all’anfiteatro romano, cena di benvenuto nella sede del quartiere di Porta Santo Spirito.

Sabato 21 aprile, 185 chilometri con partenza alle 8,30 dall’anfiteatro romano verso il Casentino. Il rientro all’anfiteatro, dopo Poppi, il valico della Crocina, Terranuova Bracciolini, San Giovanni Valdarno, Villa Barberino a Meleto Valdarno, azienda It.te.di. e Civitella Val di Chiana, è alle 16,30. Dopo di che spazio alla visita del centro storico di Arezzo e di palazzo di Fraternita.

Domenica 22 aprile sono previsti ulteriori 95 chilometri: Venere, Castelluccio, Ponte Buriano, Castiglion Fibocchi, Villa Monsoglio, Laterina, Montalto, Levane, Levanella, Rendola, Ambra, Palazzuolo, Monte San Savino, Montagnano, Policiano e rientro alle 15 ad Arezzo.

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