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Cinzia Ghigliano e le sue tavole per il finissage della mostra su Vivian Maier

“Chi meglio della sua macchina fotografica poteva raccontare la sua vita?”. Così ha preso forma “Lei. Vivian Maier” ultima fatica artistica di Cinzia Ghigliano, disegnatrice, fumettista e pittrice che il prossimo 6 gennaio sarà ad Arezzo per la...

“Chi meglio della sua macchina fotografica poteva raccontare la sua vita?”.

Così ha preso forma “Lei. Vivian Maier” ultima fatica artistica di Cinzia Ghigliano, disegnatrice, fumettista e pittrice che il prossimo 6 gennaio sarà ad Arezzo per la presentazione della sua opera. L’evento si inserisce all’interno della programmazione di Arezzo & Fotografia che quest’anno ha portato in città le opere inedite di Vivian Maier, esposte per la prima volta in Italia proprio nel contesto della mostra “Vivian Maier Dans le Miroir”. Cinzia Ghigliano e il suo libro, edito per Orecchio Acerbo, saranno al centro degli eventi conclusivi di questo lungo mese dedicato all’arte fotografica. Nel 2016 “Lei. Vivian Maier” ha ricevuto il premio Andersen quale “Miglior Libro fatto ad arte”. Un riconoscimento importante che sancisce la bontà e l’unicità del lavoro della disegnatrice.

Ma come nasce l’opera ispirata alla vita della tata-fotografa?

“Anzi tutto - spiega Cinzia - questo è un libro illustrato che è leggibile ed apprezzabile non solo dai più piccoli ma, anche, dagli adulti. A riscontro di questa affermazione ci sono le manifestazioni di interesse che sono arrivate sia dal mondo della scuola che non. Detto questo, per me l’incontro con Vivian Maier è stata una folgorazione. Mi sono imbattuta nei suoi scatti nel 2011 quando allora, Jhon Maloof iniziava a pubblicare sul Flickr queste stupende fotografie ritrovate da quelli scatoloni che ormai tutti conoscono. Da lì ho voluto saperne di più. Ho iniziato a procurarmi tutte le pubblicazioni allora uscite per conoscere di più della vita di questa donna così misteriosa”.

Da qui l’idea di raccontare attraverso la propria arte Vivian Maier.

“Il dilemma - prosegue Cinzia - era questo: “Chi avrebbe fatto la voce narrante”. Nell’istante stesso in cui mi sono posta questa domanda ho capito che avrebbe potuto essere soltanto la sua Rolleiflex. Chi meglio della sua macchina fotografica avrebbe potuto raccontare Vivian? L’oggetto con il quale la fotografa ha immortalato istante dopo istante la propria vita. Quegli attimi unici e irripetibili scelti con una cura e un’attenzione meticolosa. Momenti che tempi esatti che alla fine sono diventati gli istanti di una quotidianità che appartiene a tutti. Alla base di questa mia scelta c’è anche la forte convinzione che il rapporto tra Vivian e la sua macchina fotografica sia una storia d’amore viscerale, unico e davvero molto profondo”.

Il volume che verrà presentato ad Arezzo conta ben 16 tavole attraverso le quali viene raccontato uno spaccato della vita di questa donna. Un diario. Scritto non con la penna ma con la macchina fotografica, la sua inseparabile Rolleiflex. Sempre al collo, sempre sul cuore. Occhio speciale per ritrarre i bambini dei quali come tata si prendeva cura; le persone comuni incontrate per strada; i quartieri delle città a lei più care, New York e Chicago; i luoghi lontani meta dei suoi numerosi viaggi. E dietro ogni scatto - centocinquantamila negativi, e migliaia di pellicole non sviluppate - l’interesse per l’altro, gli altri.

Domenica 7 gennaio, Cinzia Ghigliano a partire dalle 9,30 all’interno della sede dell’associazione Imago si metterà al lavoro insieme ai bambini per realizzare un laboratorio di arti figurative e di improvvisazione fumettistica.

Cinzia Ghigliano

Tra le poche fumettiste italiane -madre delle indimenticabili Nora e Solange- Cinzia Ghigliano ha collaborato con importanti testate, da Linus a Il corriere dei Piccoli, esplorando però sia l’illustrazione, in particolare nell’editoria per ragazzi, sia la pittura. Sempre con grande successo, testimoniato dallo “Yellow Kid” al Lucca Comics, dal premio “Andersen” per la divulgazione scientifica, e più di recente dai premi “Gigante delle Langhe” e “Caran D’Ache”. Negli ultimi anni si è molto concentrata sulla pittura, allestendo mostre itineranti dedicate alla interpretazione pittorica della Poesia. Tra gli ultimi progetti portati a termine, le esposizioni Se parole e suoni fossero colori-dedicata ai testi di Fabrizio De Andrè- e Tradurre con il colore-dedicata all’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters - interpretazione pittorica delle voci di quattro grandi traduttori, Cesare Pavese, Fernanda Pivano, Beppe Fenoglio e Fabrizio De André. In fine, la mostra Leggere infinito presente, attualmente itinerante. Tra gli ultimi suoi lavori, i disegni per Le mille e una notteedito da Donzelli e per Io ti salverò di Anna Lavatelli con Orecchio acerbo editore.

Lei. Vivian Maier si è aggiudicato il premio “Andersen 2016” per il miglior libro fatto ad arte e il premio “Leggimi forte” assegnato dai ragazzi di varie scuole italiane. Quando non disegna o dipinge, Cinzia insegna illustrazione e fumetto presso l’Accademia Pictor di Torino.

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