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Visco: "Banche italiane ben patrimonializzate". Su Popolare Etruria: "Non sponsorizzammo fusione con Vicenza"

"Le banche italiane sono ben patrimonializzate e i crediti deteriorati sono stati ampiamente coperti da svalutazioni e garanzie". Ad affermarlo è il governatore di Bankitalia Ignazio Visco durante il consueto intervento al Congresso Assiom Forex...

"Le banche italiane sono ben patrimonializzate e i crediti deteriorati sono stati ampiamente coperti da svalutazioni e garanzie".

Ad affermarlo è il governatore di Bankitalia Ignazio Visco durante il consueto intervento al Congresso Assiom Forex che si è svolto ieri a Torino. Come ampiamente riportato dal Sole24Ore, il governatore nel suo discorso ha affrontato ampiamente il tema del credito italiano facendo chiaro riferimento alle quattro banche del centro Italia (Banca Etruria, CariFerrara, CariChieti e Banca Marche) salvate col decreto del 22 novembre scorso. Visco ha anche lasciato intendere all'assemblea come non siano necessari ulteriori aumenti di capitale e che l'unica strategia applicabile è quella di guardare al futuro.

Inoltre, il governatore ha posto l'accento anche sulle norme riguardanti il "Bail-in" sostenendo un intervento per modificare alcuni aspetti da parte proprio di Bruxelles.

"Sarebbe stato preferibile un passaggio graduale e meno traumatico, tale da permettere ai risparmiatori di acquisire piena consapevolezza del nuovo regime e di orientare le loro scelte di investimento in base al mutato scenario - ha sostenuto Visco - un approccio mirato, con l'applicazione del bail-in solo a strumenti provvisti di un'espressa clausola contrattuale e un adeguato periodo transitorio avrebbero consentito alle banche di emettere nuove passività espressamente assoggettabili a tali condizioni".

Sulle 4 banche invece ha ribadito come l’operato di Bankitalia sia stato gestito "con attenzione e tempestività nel rispetto delle norme esistenti. Non potevamo fare altrimenti data l’irreversibilità del dissesto e l’emergere di insostenibili tensioni di liquidità. I costi del salvataggio sono stati sopportati, oltre che dai detentori di azioni e obbligazioni subordinate, per la maggior parte dal sistema bancario attraverso il neo-costituito Fondo di Risoluzione. Non vi sono stati trasferimenti di risorse pubbliche.

Infine, Ignazio Visco ha ricordato come la Bankitalia non sia stata sponsor della possibile fusione fra Popolare Vicenza e Banca Etruria.

"L'ipotesi fu autonomamente avanzata dalla banca vicentina - spiega - La Vigilanza, come da prassi, ascoltò le ragioni di entrambe le parti per formarsi tempestivamente un giudizio ai fini dell'autorizzazione - si legge ancora - ma il negoziato non proseguì perché le parti non si misero d'accordo e nessuna richiesta di autorizzazione fu mai formalmente avanzata".

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