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Vendemmia, annata complessa e settembre decisivo. L'esperto: "Acini gonfi, rischio marciume con altra pioggia"

Fine agosto e già tempo di vendemmia. A seconda dei vitigni e delle zone della provincia di Arezzo, nelle prossime 6-8 settimane, le uve saranno messe nelle cassette, pronte per le lavorazioni in cantina. Da qualche parte, addirittura, la raccolta...

Fine agosto e già tempo di vendemmia. A seconda dei vitigni e delle zone della provincia di Arezzo, nelle prossime 6-8 settimane, le uve saranno messe nelle cassette, pronte per le lavorazioni in cantina. Da qualche parte, addirittura, la raccolta è già iniziata: si parla di chardonnay in Casentino, ma soltanto per le basi spumante che scommettono molto sull'acidità; l'uva, in questo caso, necessita di una maturazione inferiore. Il grosso della vendemmia aretina, quella del sangiovese per intendersi, arriverà a fine settembre. Ma fare previsioni, come argomenta l'agronomo Marco Pierucci, è ancora azzardato. Anche se si può già dire che l'annata, per i vignaioli, è stata già complicata per via delle piogge.

L'andamento climatico - spiega il socio di Agronominvigna e consulente per numerose aziende del territorio - è stato vario. Il 2018 è stato complesso, con piogge cadute in fase di accrescimento degli acini. Ciò ha comportato chicchi gonfi e grappoli compressi. Molto dipenderà dal meteo di settembre. Diciamo che la posizione di partenza è svantaggiata: un grappolo compatto rappresenta un problema perché gli acini grossi possono scoppiare e il rischio di marciume è più alto. Chi finora ha lavorato bene, adottando le giuste tecniche agronomiche e diradando i grappoli non sani, non ha avuto guai. Ma non può abbassare la guardia proprio adesso. Chi ha avuto meno attenzione si trova già ad aver perso parte del raccolto, perché le uve hanno sofferto delle patologie che accompagnano le piogge, come la peronospora. Ci sono poi le aziende che hanno subito danni legati alle grandinate, che non sono state devastanti, ma qualche problema a macchia di leopardo, in Valdichiana e Valdarno soprattutto, lo hanno determinato. Aggiungo che se il mese settembre sarà particolarmente piovoso le perdite per marciume rischiano di essere ingenti. Al momento attuale le piante sono quantitativamente equilibrate e in grado di portare avanti perfettamente la maturazione, perché finora non hanno subito stress idrico per il troppo caldo. L'acqua c'è stata, anche troppa. L'annata, al momento, è di tipo classico, non calda. Se non pioverà molto, potremmo assistere a vendemmie buone, ottime e, per chi ha lavorato particolarmente bene in vigna, anche eccezionali, con vini freschi e dal frutto croccante.

E se in qualche sporadico caso la raccolta è già iniziata, il bello deve ancora arrivare.

Tra poco toccherà al pinot noir, poi - tra tre settimane circa - al merlot, quindi al syrah e a fine settembre sarà il turno degli assi portanti del territorio, i vitigni autoctoni sangiovese e trebbiano, in conclusione, i primi di ottobre, il cabernet. La Valdichiana sarà la zona in cui assisteremo a una vendemmia leggermente anticipata. Poi toccherà a Valdarno, Arezzo e zone collinari. Subito dopo la Valtiberina e infine il Casentino.

@MattiaCialini

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