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UnoAerre, novant'anni preziosi: anniversario e apertura del museo. Squarcialupi: "Pronti a tornare grandi"

Novanta anni di storia, costume e società. Novanta anni di preziosi gioielli raccolti in un museo, quello di UnoAerre. Questa mattina presso lo stabilimento di San Zeno è stato inaugurato il Museo Aziendale, il primo e unico in Italia nel settore...

Novanta anni di storia, costume e società. Novanta anni di preziosi gioielli raccolti in un museo, quello di UnoAerre. Questa mattina presso lo stabilimento di San Zeno è stato inaugurato il Museo Aziendale, il primo e unico in Italia nel settore orafo.

Un'esposizione ricca di fascino che presenta gioielli realizzati dagli anni venti ad oggi, ma anche prototipi, progetti e un ricco medagliere che vanta la presenza di artisti che hanno scritto la storia dell'Arte del Novecento.

Alla presentazione e a brindare ai primi 90 anni di UnoAerre tanti invitati. Dalle autorità (erano presenti il sindaco Alessandro Ghinelli, la vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni, il prefetto Alessandra Guidi, il Questore Enrico Moja, l'assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli e tante personalità cittadine) a quelle che sono state le colonne portanti dell'azienda: Vittorio Gori e Antonio Zucchi in primis. E poi il saluto di Squarcialupi.

"L'UnoAerre io l'ho vissuta, perché sono 53 anni che gli sono vicino. E posso dire che la cosa più importante che ha UnoAerre è questa: un senso di appartenenza molto, molto radicato. Oggi qui, a celebrare questi 90 anni, sono presenti anche imprenditori che sono partiti da UnoAerre e che poi hanno aperto una fabbrica per conto proprio. E poi c'è la passione: la stessa che è stata inculcata dai nostri Gori e Zucchi. L'hanno stampata nel nostro dna".

Poi uno sguardo al futuro. "Oggi, nonostante il periodo difficile, abbiamo riacquistato credibilità nel mercato e nei nostri prodotti. Credo che da ora in poi abbiamo le carte in regola per tornare ad essere la UnoAerre di una volta". Parole di speranza, suggellate da uno scroscio di applausi. "La UnoAerre rappresenta un pilastro fondamentale nella storia economica della nostra città - ha detto il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli - ancora oggi costituisc euna delle aziende di punta. Un percorso iniziato in un piccolo laboratorio, con il quale Gori e Zucchi hanno dato speranza alla città, lavoro a centinaia di persone, sicurezza economica alle famiglie e soprattutto hanno portato il nome della città nel mondo come simbolo di qualità e eccellenza". E i 90 anni di UnoAerre sono anche raccolti, immagine dopo immagine, sul libro "Novant'anni preziosi" di Giuliano Centrodi, direttore del Museo, e presentato proprio questa mattina.

Carlo Zucchi e Leopoldo Gori diedero vita alla UnoAerre nel 1926. Ebbero una grande intuizione: portare i metodi di produzione industriali nel settore orafo, permettendo una riduzione del costo della manifattura sul prodotto finito. Era l'alba del "gioiello democratico", il gioiello per tutti. Il periodo di maggior produzione e sviluppo si ebbe nei primi anni ’60, quando l’azienda arrivò ad impiegare fino a 1500 operai.

Di questa storia sono tante le testimonianze riportate sulle vetrine del Museo. Dalle fedi fasciste (fatte in ferro e alpacca) ai gioielli colorati e sgargianti degli anni Sessanta, e ai pezzi nati dalla collaborazione con Giò Pomodoro. Fino, come fosse un cerchio che si chiude, alle fedi 9.0. Questo infatti il nome della nuova collezione con la quale UnoAerre si affaccia sul prossimo decennio. Pensando forse già al centenario.

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