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Una fabbrica 4.0 in provincia di Arezzo: posata la prima colonna della Diakont, 120 assunzioni in vista

Dopo la Svi, la Diakont. Apre una nuova fabbrica nell'Aretino: ancora in Valdichiana, ancora nel comune di Lucignano. Un'ulteriore boccata d'ossigeno per una provincia tradizionalmente vocata alla produzione e all'imprenditoria che più di altri...

Dopo la Svi, la Diakont. Apre una nuova fabbrica nell'Aretino: ancora in Valdichiana, ancora nel comune di Lucignano. Un'ulteriore boccata d'ossigeno per una provincia tradizionalmente vocata alla produzione e all'imprenditoria che più di altri territori ha pagato pegno in questi ultimi anni di stagnazione economica.

Questa mattina è stata posata la prima pietra (o meglio, innalzata la prima colonna: lo stabilimento è un prefabbricato industriale della Baraclit di Bibbiena) in località Padule, nella piana che guarda verso Sinalunga. Una scelta strategica, a pochi chilometri dalla ferrovia e nel triangolo compreso tra le grandi arterie della provincia: E78, A1 e raccordo Siena-Bettolle.

Centoventi dipendenti

I lavori (si parla di un investimento da 35 milioni) dovrebbero durare poco meno di due anni, alla fine del 2018 la consegna dello stabilimento. Entro il 2024 dovrebbe essere completato il piano di assunzioni, che porterebbe nel polo produttivo di Lucignano 120 dipendenti. Il complesso si svilupperà per quasi un ettaro: 7mila metri quadrati destinati alla produzione e 1.500 per gli uffici. Per lanciare questo progetto, da poco più di un paio d'anni Diakont è operativa ad Arezzo città con una sede. Aperto lo stabilimento di Lucignano, quello di Arezzo sarà trasformato in un centro di ricerca e sviluppo.

Il gruppo con sede a San Diego e San Pietroburgo

Quella di Lucignano sarà la terza sede nel mondo di Diakont, che ha base in Russia, a San Pietroburgo, e una filiale a San Diego, in California. Diakont è una società multinazionale all'avanguardia, un'industria 4.0, che realizza attuatori elettromeccanici per i robot industriali: fornisce soluzioni e servizi tecnologici che garantiscono la sicurezza e l'efficienza economica dell'industria energetica e realizza apparati per l'automazione. A Lucignano saranno prodotti attuatori destinati a più settori, dall’automotive, all’aerospazio, dal navale al packaging. Il gruppo - da 130 milioni di euro di ricavi l'anno - conta attualmente 1.300 dipendenti e fa capo all’imprenditore russo Mikhail Fedosovskij.

Innovazione

Il valore dell'investimento - spiega una nota della Regione - sta soprattutto nell'intreccio fra ricerca e produzione industriale innovativa, che si è già concretizzato con l'avvio, nella piccola sede aperta da poco più di un anno ad Arezzo, di programmi di stage rivolti a neodiplomati provenienti dalle scuole del territorio e nelle collaborazioni con il mondo accademico e della ricerca. Per rafforzare questo risultato, la giunta regionale approverà a breve un protocollo di intesa fra Regione, Comune di Lucignano, Università di Pisa e Firenze e Scuola superiore di Sant'Anna e società Diakont, con l'obiettivo di rafforzare la collaborazione scientifica ed operativa tra il mondo della ricerca e l'azienda, assicurare il proseguimento dell'azione di accompagnamento e facilitazione da parte di Regione e Comune nella realizzazione del progetto di investimento.

L'inaugurazione

Questa mattina è stato proprio il presidente di Diakont Fedosovskij, assieme all'amministratore delegato della Baraclit Franco Bernardini a dare il via alla posa della prima colonna.

E poi dicono che c'è la crisi - ha scherzato Mikhail Fedosovskij -, è la seconda industria che apre in poco tempo a Lucignano. Qui c'è solo bisogno di voglia di lavorare. Ho scelto Lucignano - ha aggiunto - perché qui sono state offerte soluzioni logistiche ideali per lo stabilimento.

Alla presentazione hanno partecipato anche il sindaco di Lucignano Roberta Casini, l'assessore regionale Vincenzo Ceccarelli, il vice presidente del consiglio regionale Lucia De Robertis, il consigliere provinciale Gabriele Corei, il direttore generale di Confindustria Toscana Sud Massimiliano Musmeci, il presidente di Unioncamere Toscana e della Camera di Commercio di Arezzo Andrea Sereni, il vice presidente di Diakont Gabriele Vannucci.

Futuro turistico

In futuro Diakont si orienterà anche verso il turismo. Allo stabilimento in costruzione si affiancherà, in una seconda fase, anche un complesso alberghiero 4 stelle da 30 camere con centro benessere, piscina coperta, campi sportivi e ristorante tipico toscano da 100 coperti.

@MattiaCialini

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