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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia

Un presidio della Regione a Figline Valdarno per seguire il caso Bekaert

La Regione Toscana aprirà un presidio a Figline Valdarno per seguire da vicino l'andamento degli interventi di reindustrializzazione alla luce dell'accordo raggiunto al MISE per la Bekaert. Lo ha deciso oggi la giunta regionale con una delibera...

La Regione Toscana aprirà un presidio a Figline Valdarno per seguire da vicino l'andamento degli interventi di reindustrializzazione alla luce dell'accordo raggiunto al MISE per la Bekaert. Lo ha deciso oggi la giunta regionale con una delibera proposta dal presidente della Regione Enrico Rossi che stabilisce, in particolare, l'istituzione di un presidio che avrà sede in un locale messo a disposizione dal Comune di Figline-Incisa. Obiettivo del presidio, sarà quello di garantire un intervento tempestivo nel favorire e accompagnare il rilancio produttivo, mantenendo uno stretto contatto con istituzioni e organizzazioni sindacali e gruppi imprenditoriali eventualmente interessati ad investire nel territorio.

"L'apertura di un presidio regionale presso il Comune di Figline e Incisa Valdarno - spiega il presidente della Regione Enrico Rossi - come già avvenuto nel 2015 per altre grandi vertenze come la Smith Bits di Volterra o la People care di Collesalvetti, rappresenta un segnale di attenzione sostanziale a lavoratori, sindacati, istituzioni ed imprese del territorio correlate al sito della Bekaert. Grazie alla lotta dei lavoratori, alla reazione della comunità locale, all'impegno di sindacati ed istituzioni è stato possibile arrivare ad un accordo ed al ripristino della cassa di integrazione per cessazione. Sono due condizioni necessarie, ma per giungere alla reindustrializzazione abbiamo ancora una strada da percorrere. Ecco perché la Regione intende ora "accorciare le distanze", con una presenza anche fisica, per lavorare pancia a terr a alla fase di attrazione di nuovi investitori e contestuale ricollocamento dei lavoratori. Mentre diamo atto al Governo di aver concesso tempo – con la cassa integrazione – per trovare soluzioni alternative, su cui si sta già lavorando, ora serve uno sforzo di merito a fianco dell'advisor Sernet affinché nuovo lavoro stabile, portato da nuovi interlocutori, restituisca dignità ai lavoratori della Bekaert, ingiustamente penalizzati dalla scelta di chiusura della fabbrica".

"Per la Regione - prosegue Rossi - la vertenza non è affatto conclusa: ora siamo ai blocchi di ripartenza e, questo presidio regionale concordato con il sindaco di Figline e Incisa Valdarno, serve a rimboccarsi le maniche per coordinare sia i vari uffici della Regione (dagli incentivi per il lavoro, alla formazione, ecc.), sia le relazioni con tutti gli interlocutori istituzionali, sociali, fino alla stessa Beakert, a cui vanno riconosciute alcune recenti aperture. L'esperienza positiva dei casi precedenti ci consiglia di adottare lo stesso metodo di lavoro e di presa in carico del processo di reindustrializzazione. La Toscana è una terra aperta ad investitori italiani e stranieri e le crisi, lavorando sodo, possono dischiudere paradossalmente nuovi cicli industriali".

Il presidio sarà coordinato dal responsabile della segreteria del presidente, che potrà coinvolgere personale regionale con il supporto delle direzioni generali di istruzione, formazione lavoro, attività produttive e dell'Agenzia regionale per l'impiego.

L'iniziativa è già stata sperimentata con successo in altri casi: nel 2015 un ufficio decentrato della Regione si era insediato con lo stesso obiettivo a Volterra, per seguire da vicino la vertenza Smith Bits, mentre a Collesalvetti era stato aperto un presidio per la vertenza del call center People Care di Guasticce.

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