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"Un controllo ogni 4 anni per la caldaia? Interpretazioni fantasiose". L'affondo di Cna

In autunno torna d’attualità il tema della manutenzione degli impianti di riscaldamento per assicurare il comfort in inverno. Sgombriamo il campo sulla periodicità delle manutenzioni - afferma il portavoce degli impiantisti Cna Damiano Iacovone -...

In autunno torna d’attualità il tema della manutenzione degli impianti di riscaldamento per assicurare il comfort in inverno.

Sgombriamo il campo sulla periodicità delle manutenzioni - afferma il portavoce degli impiantisti Cna Damiano Iacovone - è l'installatore, sulla base delle indicazioni del costruttore della caldaia, a stabilire quando effettuare un intervento di manutenzione; solitamente è indicato un controllo annuale sulle parti dell’impianto più soggette ad usura (scambiatori, ventilatore, camera di combustione, pressostati, elettrodi, guarnizioni di tenuta). Così prevede la legge, per cui smentiamo subito interpretazioni a volte fantasiose, del tipo la manutenzione della caldaia va fatta ogni 4 anni.

Altro aspetto al quale prestare attenzione è il controllo e la manutenzione degli impianti termici da affidare a ditte abilitate che sono tenute a spiegare al cliente la frequenza degli interventi e a dichiarare le operazioni utili a mantenere l’impianto sicuro nel tempo. Se poi l’utente non ottempera a quanto prescritto dall’installatore, è sua la responsabilità di eventuali danni di un non corretto funzionamento dell’impianto.

Meno chiara la tempistica dei controlli per verificare l’efficienza energetica di un impianto. “Qualche Regione preferisce fare riferimento ad una interpretazione piuttosto estensiva, fissandola a 4 anni - precisa il portavoce CNA - il che significa considerare un impianto efficiente se controllato una volta ogni olimpiade o una volta ogni campionato mondiale di calcio. Alcune Regioni (ad esempio la Toscana) hanno ridotto a 2 anni il lasso di tempo tra un controllo di efficienza energetica e l’altro per le caldaie installate da almeno 4 anni. In caso di sostituzione della vecchia caldaia, il controllo di efficientamento energetico va fatto alla prima accensione, il secondo dopo 4 anni, ed a seguire ogni 2 anni”.

Gli installatori di CNA registrano che molti utenti, ancora, considerano erroneamente queste operazioni come uno spreco di tempo e di denaro.

"In realtà - chiarisce Damiano Iacovone - le attività di manutenzione e controllo degli impianti termici garantiscono un corretto funzionamento dell’impianto e quindi sono fondamentali per la sicurezza e la funzionalità, mentre i controlli dell’efficienza energetica verificano il rendimento di combustione del generatore di calore che, se corretto, consente alla caldaia di funzionare a dovere con il minor utilizzo di energia possibile, e, di conseguenza, con minor impatto ambientale".

E' importante che l'utente sappia che è obbligatorio installare le valvole termostatiche, che consentono di mantenere costante la temperatura, aiutando a concentrare il calore negli ambienti più frequentati e ad evitare sprechi. E’ altrettanto necessaria la pulizia interna delle tubazioni e dei radiatori tramite lavaggio con prodotti specifici.

Utile anche rivedere certe abitudini: "Surriscaldare la propria abitazione è dannoso sia per la salute che per il portafoglio, per cui è opportuno regolare sia la temperatura (massimo 20-22°, ma anche 19° bastano ed avanzano) che le ore di accensione giornaliera che possono variare a seconda della zona climatica. Infine coprire il termosifone con rivestimenti vari o collocarci davanti un divano, delle tende etc. riduce significativamente la capacità di riscaldare l’ambiente con conseguente spreco di energia (e denaro)".

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