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Ubi vara l'aumento di capitale: l'acquisizione delle tre "ex" good bank entra nel vivo

Il consiglio di gestione di Ubi Banca ha dato definitivamente il via all'aumento del capitale sociale per un totale di 400 milioni di euro. Una cifra che negli ultimi mesi è rimbalzata più e più volte sulle pagine della cronaca economica...

Il consiglio di gestione di Ubi Banca ha dato definitivamente il via all'aumento del capitale sociale per un totale di 400 milioni di euro.

Una cifra che negli ultimi mesi è rimbalzata più e più volte sulle pagine della cronaca economica nazionale e che, altro non è, che il costo per l'avvio definitivo all'acquisizione delle ormai ex Nuove Banca Etruria, Banca Marche e Carichieti, (recentemente diventate Banca Tirrenica, Banca Adriatica e Banca Reatina).

Lo scorso 7 aprile era stata proprio l'assemblea dei soci del gigante del credito bergamasco a dare il proprio benestare alla ricapitalizzazione per l'importo complessivo, appunto, di 400 milioni di euro.

Gli azionisti di Ubi così avevano dato il proprio appoggio ai vertici manageriali affinché venissero messe in cantiere le manovre utili all'acquisizione delle nuove banche, le ultime tre che andranno ad ingrossare la " famiglia" della Banca Unica.

In quella stessa circostanza l'assemblea straordinaria dell'istituto, dopo cinque ore di lavori, aveva approvato l'operazione con il “sì” del 99,8% delle azioni presenti.

Oggi ecco che il "consiglio di gestione, previa autorizzazione del consiglio di sorveglianza, ha deliberato di avviare l’esercizio della delega per l’aumento a pagamento del capitale sociale, in via scindibile, per l’importo massimo di euro 400 milioni, comprensivo di eventuale sovrapprezzo, ovvero il minor importo connesso esclusivamente alla definizione del rapporto di opzione. All’aumento di capitale sarà data esecuzione mediante emissione di azioni ordinarie di Ubi Banca, prive di valore nominale espresso, aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione e da offrirsi in opzione ai soci aventi diritto in proporzione alle azioni possedute. Il prezzo di sottoscrizione, il numero di azioni da emettersi e l’esatto ammontare dell’aumento di capitale saranno fissati in una successiva riunione del consiglio di gestione, da convocarsi in prossimità dell'avvio dell’offerta in opzione. In quella sede saranno anche determinati il rapporto di assegnazione in opzione e le modalità e i termini per la sottoscrizione delle azioni stesse".

Inoltre, "nell’ambito dell’aumento di capitale agiranno in qualità di Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners, Credit Suisse e Morgan Stanley, che hanno sottoscritto con Ubi Banca l’11 gennaio un accordo di pre-underwriting ai sensi del quale si sono impegnati, a condizioni in linea con la prassi per simili operazioni, a stipulare un contratto di garanzia (c.d. underwriting agreement) per la sottoscrizione delle azioni di nuova emissione eventualmente rimaste inoptate al termine dell’asta dei diritti inoptati per un ammontare massimo pari al controvalore dell’aumento di capitale. L’avvio dell’operazione di aumento di capitale è subordinato all’approvazione da parte di Consob e alla pubblicazione del prospetto relativo all’offerta in opzione e all’ammissione a quotazione delle azioni, nonché al rilascio delle autorizzazioni previste dalla vigente normativa".

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