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Ubi riconquista gli aretini: "Da maggio recuperati 3.400 clienti". Il futuro della banca, le scadenze e la fusione

Dal 10 maggio ad oggi sono 3.400 i rapporti che sono stati recuperati. Ex correntisti, ma anche aziende, che hanno accordato la propria fiducia alla nuova realtà creditizia sorta in via Calamandrei dopo l'ingresso nella grande famiglia Ubi Banca...

Dal 10 maggio ad oggi sono 3.400 i rapporti che sono stati recuperati.

Ex correntisti, ma anche aziende, che hanno accordato la propria fiducia alla nuova realtà creditizia sorta in via Calamandrei dopo l'ingresso nella grande famiglia Ubi Banca.

"Siamo fieri di questo risultato - spiega il presidente di Banca Tirrenica e Consigliere di Gestione di UBI Banca Osvaldo Ranica - per noi il rapporto diretto con il territorio è un aspetto di fondamentale importanza e su questo continueremo a lavorare a pieno anche in futuro. Per cercare di riconquistare la fiducia dei vecchi clienti dell'ex Etruria abbiamo iniziato da subito un lavoro molto intenso. Oggi vediamo i primi risultati. Abbiamo eseguito a settembre un'indagine sulla customer satisfaction. Abbiamo rilevato una crescita di ben 20 punti rispetto al nostro insediamento.

Siamo riusciti in tre mesi a riallacciare rapporti con ben 3.400 clienti che avevano abbandonato l'istituto di credito e inoltre, abbiamo registrato un incremento delle aperture di finanziamento".

Un primo primo step per il rilancio di quella che, dopo l'acquisizione delle tre good bank, è diventata una delle cinque realtà bancarie più importanti del panorama nazionale.

Per quanto riguarda il futuro prossimo, le pratiche per l'ultimazione del processo di fusione con incorporazione termineranno a febbraio.

In questo senso la prima scadenza è quella che riguarda Banca Marche o, come viene chiamata dopo l'ingresso in Ubi, Banca Adriatica. Trattandosi della realtà più popolosa e più grande è stata la prima ad essere avviata verso il procedimento di incorporazione che entro il 22 ottobre potrà dirsi terminato.

Per Banca Etruria invece la dead line è fissata al 26 novembre. Infine per Carichieti (Banca Reatina) la data da segnare è la fine di febbraio.

"Con l'acquisto delle tre good bank - spiegano all'unisono il presidente Ranica e l'ad Ranica - Ubi ha acquisito 900mila clienti, 12 miliardi di crediti netti e 25 di raccolta. E' evidente che per noi questo territorio è estremamente strategico ed importante e vogliamo investirvi a pieno. Per quello che concerne Arezzo, intendiamo consolidare le linee di atteggiamento che guidano la nostra azione che sono improntate ad una forte territorialità e rapporti diretti. La città e la provincia faranno parte della macroarea (Toscana, Lazio e Umbria) con sede fisica a Roma. Arezzo invece rimarrà direzione territoriale e sarà un luogo forte e di importanza strategica. Quello che è certo è che il processo di fusione sarà lineare e senza alcun trauma soprattutto nei confronti dei nostri clienti. Certo, dei piccoli cambiamenti ci saranno, ma il nostro personale avrà premura di comunicarli ed eseguirli nel modo migliore".

Per quello che concerne la macroarea le direzioni territoriali in Toscana saranno soltanto tre: Arezzo, Siena e Firenze. Il nuovo responsabile invece sarà Silvano Manella, attuale ad di Banca Tirrenica.

Dal fronte sindacale e della riorganizzazione delle filiali le trattative sono ancora in essere anche se "siamo certi - spiegano presidente e ad - arriveremo ad un punto entro breve".

Il personale attuale dovrebbe passare da 22.500 a 19.500 addetti con uno scarto di 3.000 esuberi. Di questi, come noto, 1.500 appartengono alle tre ex good bank.

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