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Economia

Turismo: disastro 2020 per la Toscana. Ad Arezzo persi 1.400 contratti di lavoro

L'analisi è quella fornita e sviluppata da Irpet sulla base dei primi dati Istat riguardanti le province toscane

Un saldo in negativo che pesa come un macigno e che porta con sé il dramma di posti di lavoro persi e attività travolte da inaspettate difficoltà economiche. L'ambito su cui si è soffermata l'analisi di Irpet, Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana, è quello turistico. Partendo dalla domanda "Quali effetti ha avuto il Covid sul comparto ricettivo?" l'ente analizza quanto accaduto nel 2020 in ogni singola provincia toscana. In questo senso Arezzo, territorio che negli ultimi anni ha vissuto un'importante crescita dell'offerta turistico-ricettiva, ha chiuso l'anno passato con un -54 per cento delle presenze nelle strutture alberghiere e un calo di 1.409 contratti di lavoro stipulati.

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Le motivazioni sono da ricondurre alle limitazioni imposte dall'emergenza sanitaria che, soprattuto nei primi mesi del 2020, ha imposto limitazioni ferree a spostamenti sia tra territori che nazioni.

Pesantissime anche le ricadute riguardanti le assenze da parte di visitatori stranieri che, soprattutto nel cortonese, rappresentano una fetta consistente dell'indotto turistico. Ma lo scenario potrebbe ulteriormente cambiare visto che, come sottolineato dagli autori della ricerca, i dati sino ad oggi eleborati non sono completi e non tengono conto di alcune specifiche riguardanti alcuni mesi dell'anno. Detto questo, dalle prime risultanze, è evidente come l'impatto del Sars Cov-2 sul territorio toscano sia stato pesantissimo.

"Il Covid-19 si è abbattuto con particolare virulenza sull’economia turistica della Toscana - si legge nelle conclusioni della ricerca - Un settore che negli ultimi due decenni si è fortemente internazionalizzato e ha trovato nel turismo extraeuropeo elementi di dinamismo e resilienza alla debolezza della domanda interna. Questo segmento è stato senza alcun dubbio il più penalizzato dall’insorgenza del Covid-19. La Toscana ha rappresentato quest’anno una delle mete preferite da quella grande quantità di italiani e di toscani abituati a trascorrere almeno una parte delle proprie vacanze estive all’estero o in altre regioni, che ha invece deciso di soggiornare sul litorale o in un contesto montano o rurale toscano, nella propria seconda casa, in una casa presa in affitto o in un camping. Ciò ha permesso di limitare i danni a quelle destinazioni in particolare della costa e montane, che hanno potuto approfittare della pausa estiva dell’epidemia per recuperare parzialmente le perdite di mancate aperture dei mesi primaverili. La recrudescenza dell’epidemia nei mesi autunnali ha naturalmente aggravato un quadro già compromesso e il risultato finale, sostanzialmente in linea con quello italiano, è comunque drammatico".  

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