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Economia

Tre anni dopo il Salva-Banche: il crac Etruria, i processi e gli azzerati in attesa di ristoro

Il 22 novembre 2015 veniva approvato il cosiddetto decreto Salva-Banche

Sono passati tre anni dal provvedimento che, in una notte, ha cancellato i risparmi di una vita di migliaia di famiglie. Il 22 novembre 2015 è stato approvato il cosiddetto decreto Salva-Banche, che effettivamente permise la sopravvivenza di quattro istituti di credito in crisi come l'aretina Banca Etruria, Cariferrara, Carichieti e Banca Marche, ma vide contestualmente l'azzeramento di tutti gli azionisti e obbligazionisti subordinati.

Centinaia di posti di lavoro furono così salvaguardati, ma migliaia di aretini dovettero fare i conti con perdite enormi. Da allora è iniziata la battaglia delle associazioni dei risparmiatori azzerati, le cosiddette "vittime" del Salva-Banche. Qualcuno è stato ristorato parzialmente, ma le associazioni si battono costantemente per avere un rimborso integrale.

Il Governo Conte, dal giorno dell'insediamento, ha promesso attenzione nei confronti degli azzerati, tuttavia la platea interessata è ancora in attesa di una misura soddisfacente.

Per la cronaca, lo storico istituto di credito aretino fu dichiarato insolvente e fallì. Da allora la procura di Arezzo indaga su una possibile bancarotta fraudolenta. L'inchiesta intende anche far luce sulla possibilità che alcuni risparmiatori che comprarono bond Etruria siano stati raggirati dai vertici bancari.

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