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Toscana, Pmi in calo: come risollevare un’impresa in difficoltà

Avviare una start up o una giovane azienda è un ottimo sistema per combattere la crisi economica con l’innovazione, ma è anche un impegno non da poco, dato che poi bisogna anche essere in grado di ragionare come imprenditori, cercando di tenere a...

Avviare una start up o una giovane azienda è un ottimo sistema per combattere la crisi economica con l’innovazione, ma è anche un impegno non da poco, dato che poi bisogna anche essere in grado di ragionare come imprenditori, cercando di tenere a galla l’attività e di proteggerla dal fallimento. Purtroppo, questo è un problema che riguarda molto da vicino gli imprenditori toscani, considerando che la regione si è resa protagonista di un crollo verticale delle Pmi pari al -9% nel 2017: colpa dei debiti finanziari e degli investimenti fallimentari, che hanno portato alcune aziende alla chiusura obbligata le aziende.

Crisi aziendale: come risollevare le sorti di una Pmi?

La crisi di un’azienda, salvo casi davvero avanzati, non è mai definitiva e può essere “curata” mettendo in atto delle strategie intelligenti, votate al taglio dei costi e all’ottimizzazione della logistica aziendale. Ad esempio, spesso la crisi è dovuta a uno spread (dunque una forbice) fra i risultati finanziari riportati nel bilancio e gli obiettivi iniziali di fatturato: più questa forbice aumenta nel tempo, più l’azienda ha serie difficoltà a intervenire per porre rimedio alla crisi. Ed ecco che interviene il turn around: una strategia che vede la programmazione di una serie di azioni da “spalmare” nel tempo, in modo tale da ridurre lo spread e dunque da abbassare il turn around index, ovvero l’indice di rischio. Questa strategia include azioni quali le joint venture e il rilancio della PMI sui mercati internazionali.

Intervenire sulla crisi con l’opzione joint venture

La già citata joint venture merita indubbiamente un approfondimento. Ma di cosa si tratta? La joint venture è una vera e propria forma di collaborazione fra aziende, che prevede una suddivisione di investimenti e di rischi in merito ad un progetto comune, che possa favorire la sorte di entrambe le partecipanti. In questa forma collaborativa, dunque, le due imprese mettono a disposizione il proprio know how e le proprie risorse, in modo tale da ottenere il massimo risultato possibile. Prima di lanciarsi in quest’avventura, però, è importante controllare le informazioni commerciali delle aziende con le quali si intende instaurare una collaborazione, per verificare il loro status finanziario e la loro reputazione creditizia. Fatto questo, si avranno diverse certezze sulla loro affidabilità finanziaria.

Risanare la crisi aziendale con un business plan

Un’azienda in crisi deve innanzitutto provvedere alla redazione di un business plan, fondamentale per avere un quadro globale della situazione finanziaria. Questo piano, infatti, serve per mettere nero su bianco tutte le soluzioni per i problemi riscontrati nella Pmi, in modo chiaro e preciso, così da poter contare su una serie di linee guida incontrovertibili: redigere un business plan non è difficile ma può anche essere richiesto ad un consulente specializzato, e include anche una fase di analisi dei mercati attuali e delle prospettive sulle quali potrebbe essere conveniente investire, insieme ad una possibile ridefinizione del brand. Infine, il suddetto piano industriale deve essere sottoposto ai player quali i fornitori e le banche.

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