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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Tasse e costi per l’energia elevati. L’appello di Cna benessere: “Sgravi e formazione per uscire dall’impasse”

Tante aziende non hanno retto all’urto causato dal lockdown, i dati disponibili al momento, confrontando quelli del 2019 con quelli del 2020, parlano di un 20% in meno tra estetisti e acconciatori

Costi per l’energia lievitati, rincari sulle materie prime, tasse altissime e, come se non bastasse, una situazione sanitaria che ha riportato gli aretini all’interno delle proprie abitazioni, rinunciando alle occasioni di vita sociale. È il quadro che stanno affrontando in questo momento parrucchieri ed estetisti. A fare il punto della situazione sono Claudio Barolo, presidente di Cna acconciatori, e Roberta Pagni, presidente di Cna estetiste. “Anche se non lo è formalmente - spiegano - il Paese è di fatto in lockdown, almeno per quanto riguarda tutte le attività sociali. Sono tante le aziende nelle quali stanno lavorando soltanto i soci che fanno tutto, dal trattamento alle pulizie, oppure lavora un solo dipendente a rotazione. La situazione è ancora più drammatica per chi, e sono tanti, lavora da solo: per questi imprenditori non c’è nessuna forma di ristoro ed è molto grave, perché stiamo lavorando con il 50% in meno del fatturato”.

Tante aziende non hanno retto all’urto causato dal lockdown, i dati disponibili al momento, confrontando quelli del 2019 con quelli del 2020, parlano di un 20% in meno tra estetisti e acconciatori. Il 2021, e questo inizio di 2022 caratterizzato da un aumento esponenziale dei costi, non hanno certo contribuito a migliorare la situazione. In questo scenario si inserisce anche la piaga dell’abusivismo, che adesso fa particolarmente male: “Persone senza requisiti tecnici né sanitari offrono servizi a domicilio. In particolar modo, chi non ha il Green Pass ricorre più facilmente a questa modalità. Siamo consapevoli che non c’è un numero di operatori delle forze dell’ordine sufficiente per contrastare questo fenomeno, sta di fatto che anche questo è un danno per la categoria”.

Infine, anche i clienti sono cambiati: “Durante il lockdown, in tv e su internet si sono moltiplicati programmi e tutorial su come tingersi i capelli da soli, come trattare a casa determinati inestetismi. Il permanere dell’emergenza sanitaria fa sì che molte persone si siano abituate a questa modalità casalinga”, continuano Pagni e Barolo.

Come si affronta una crisi del genere? “Le parole chiave sono più formazione e meno tasse. Quando parliamo di meno tasse non intendiamo un rinvio, non pago oggi per pagare il doppio domani, ma di un anno ‘bianco’, per permettere alle aziende di riprendersi. Altrimenti diventa difficile pensare di sopportare tutto il carico fiscale che sopportano le piccole e medie imprese italiane con gli introiti attuali. E poi c’è bisogno di formazione. Un trattamento professionale, un taglio fatto a regola d’arte, non potranno mai essere soppiantati da un trattamento casalingo. Dobbiamo puntare sulla nostra qualità artigianale, che è riconosciuta in tutto il mondo”.

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