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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Stangata rifiuti nell'Aretino. L'Ato: "Impatto economico del mancato arrivo di rifiuti da Firenze"

La considerazione è contenuta nella relazione annuale del direttore generale dell'autorità d'ambito Toscana Sud, Paolo Diprima: "Ampio esubero di capacità di trattamento degli impianti il cui costo verrà ora a gravare pressoché interamente sui Comuni aretini"

Fa discutere l'aumento generalizzato delle richieste di costi del servizio di raccolta e trattamento rifiuti stabilito in sede di Ato Toscana Sud per i comuni aretini. Un rincaro che ricadrà, inevitabilmente, sulle spalle dei contribuenti. Tranne Marciano della Chiana, a tutte le altre amministrazioni della provincia è stato infatti richiesto un aumento (variabile, fino al 6,62% di Bibbiena) del Pef, il piano economico finanziaro, rispetto al 2021. In base al Pef, cioé quanto viene chiesto ai singoli Comuni, viene poi formulata la Tari, l'imposta sui rifiuti. Ci sono tre componenti di questa tassa: il costo del servizio di raccolta, effettuato dal gestore Sei Toscana i cui parametri sono stabiliti a livello nazionale dall'autorità Arera (e i Comuni, in sostanza, non hanno voce in capitolo), gli impianti e le possibili detrazioni, a cui contribuscono i Comuni oltre alla Regione.

Meno rifiuti da Firenze: gli impatti economici

Va ricordato che l'Aretino è l'area più penalizzata dell'Ato dal Pef 2022 con un rincaro medio del 3,68%, mentre la provincia di Grosseto vede un aumento dello 0,55% e quella di Siena una diminuzione del 3,99% (pur con sostanziale differenze da Comune a Comune nel Senese, c'è chi aumenta del 5% e chi cala del 21%). I fattori in campo che determinano il Pef sono davvero tanti e le amministrazioni comunali si stanno addentrando in un ginepraio per formulare le varie Tari.

Tuttavia c'è un aspetto da sottilineare per quanto riguarda tutti i Comuni aretini e balza agli occhi scorrendo la relazione 2021 dell'Ato Toscana Sud, fatta dal direttore Paolo Diprima. Al punto 8 si possono cogliere alcuni dettagli riguardo l'addebitamento di certi costi, come quello degli impianti. Non ci sono numeri nella relazione, ma un aspetto è ben specificato. E' cambiato qualcosa in provincia da inizio anno, rispetto - ad esempio - al Grossetano e al Senese? Sì. Molti rifiuti che arrivavano dall'area fiorentina a Podere Rota, nel comune di Terranuova Bracciolini, vengono destinati altrove. E tutti i comuni dell'Aretino beneficiavano dell'arrivo, in Valdarno, di tali rifiuti.

Va specificato che, anche qualora Podere Rota fosse stata ampliata, non sarebbe stato per rifiuti urbani indifferenziati, ma soltanto per rifiuti speciali non pericolosi. E il conferimento di rifiuti urbani a Podere Rota si sarebbe comunque dovuto concludere entro quest'anno. Ad incidere sulle tariffe calmierate sono proprio i volumi di di rifiuti di quest'ultimo tipo.

Cosa dice la relazione 

"Ato Centro (ovvero l'Ato che comprende le province di Firenze, Prato e Pistoia, nda) ha informato che il proprio flusso di conferimenti extra-ambito - si legge - sarà interamente indirizzato verso gli impianti di Ato Costa (Lucca, Livorno tranne la Valdicornia, Massa Carrara e Pisa, nda) per l’intero prossimo quadriennio 2022-2025, facendo venir meno l’utilizzo dell’impianto di selezione di Casa Rota gestito dalla società Tb (partecipata di Csa Impianti nda), convenzionato con Ato Toscana Sud. I riflessi di questo nuovo scenario di utilizzo degli impianti convenzionati da parte dei flussi interambito, con i relativi impatti economici, è stato trattato nella relazione del direttore presentata al consiglio direttivo del 26.11.2021 e poi all’assemblea del 09.12.2021, che con la delibera N. 25/2021 ha approvato la programmazione dei flussi e il Corrispettivo Impianti per l’esercizio 2022. Nella relazione sono stati evidenziati gli impatti economici del venir meno dei flussi provenienti da Ato Toscana Centro (da Firenze, Prato e Pistoia nda) che fa emergere l’ampio esubero, rispetto al fabbisogno di trattamento del Rui (ovvero i rifiuti indifferenziati urbani, nda) prodotto in provincia di Arezzo, della capacità di trattamento dei due impianti di selezione operanti nella stessa provincia (gestiti da Tb a Casa Rota e da Aisa Impianti a San Zeno), il cui costo verrà ora a gravare pressoché interamente sui Comuni aretini non essendo più in parte coperto da altri territori".

Aisa Impianti: "A San Zeno zero rifiuti urbani da Firenze"

Una precisazione su questo punto la vuol fare Aisa Impianti, tramite il presidente Giacomo Cherici: "Ad Arezzo - sottolinea Cherici - non arrivano rifiuti fiorentini. Neanche un chilo: riceviamo soltanto Rui dall'ambito Toscana Sud. Ci tengo inoltre a dire che il progetto di implemetazione di San Zeno non impatta sulle tariffe ma si finanzia con credito e produzione". E infine: "Sulle tariffe - conclude - impattano poi inefficienze di servizio e la carenza impiantistica generale, che con il sistema Arera viene ripartita su tutti quanti". 

Sacchetti: "Aumenti per via di Podere Rota"

Sulla questione interviene inoltre l'assessore del Comune di Arezzo Marco Sacchetti, che oggi parlerà di Tari in consiglio comunale. "Mi sembra evidente - dice l'assessore - l'impatto sulle tariffe dato del mancato conferimento a Podere Rota, con ricadute per tutti i comuni dell'Aretino. Inoltre, dover spostare rifiuti fuori Ato per carenza di discariche comporta costi aggiuntivi per tutti: prendere rifiuti e portarli a Peccioli nel Pisano (come è successo all'Ato Sud nel 2021, nda) è molto oneroso. Gli aumenti di quest'anno potrebbero addirittura crescere e come Comuni non abbiamo margini di manovra sulle imposizioni di Arera. Il potenziamento di San Zeno almeno, inei prossimi anni, consentirà di contenere i costi".

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