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Sofferenze Mps valutate il doppio di Banca Etruria. Lacroce e Giorgianni: "Disparità di trattamento una vergogna"

Nove miliardi di sofferenze nette saranno cedute tramite cartolarizzazione per un valore del 33%, poi entro la fine dell'anno si procederà con l'aumento di 5 miliardi del capitale. Questo in estrema sintesi il piano di salvataggio del Monte dei...

Nove miliardi di sofferenze nette saranno cedute tramite cartolarizzazione per un valore del 33%, poi entro la fine dell'anno si procederà con l'aumento di 5 miliardi del capitale. Questo in estrema sintesi il piano di salvataggio del Monte dei Paschi di Siena accettato dall'Unione Europea, con forte soddisfazione del governo Renzi, in questo 2016, anno del bail-in. Ebbene sì, appare subito evidente la forte discrimazione nei confronti dei risparmiatori che invece, 8 mesi prima, il 22 novembre 2015, ancora fuori dalla normativa sul bail-in, sono stati colpiti e azzerati dal famigerato decreto Salva-Banche. In quel frangente la svalutazione applicata ai crediti deteriorati di Banca Etruria fu dell'83%. Cioè le sofferenze vennero valutate, in media, solo il 17 per cento del loro valore.

Proprio la questione della svalutazione di questi crediti è stata al centro delle battaglie, dei ricorsi e delle proposte portate anche in parlamento dell'associazione Vittime del Salva-Banche, degli Amici di Banca Etruria con l'azione di Vincenzo Lacroce che ha sempre sostenuto come la svalutazione eccessiva avesse prodotto un fallimento a tavolino di Banca Etruria, ma anche dei sindacati stessi dei dipendenti delle banche e di Federconsumatori che presentarono un emendamento al decreto per far aumentare di qualche punto la valutazione dei NPL per poter ritrovare le risorse necessarie per i risparmiatori azzerati.

La notizia del trattamento accordato per MPS per il quale è previsto l'intervento del fondo Atlante 2 che dovrebbe accollarsi 5 miliardi dei crediti deteriorati, è rimbalzata sui quotidiani specializzati e non. Sui social network ha provocato le reazioni rabbiose dei risparmiatori di Banca Etruria e degli atri 3 istituti coinvolti "resteremo alla storia come gli unici azzerati" si legge sul profilo del gruppo Vittime del Salva-Banche, "è incredibile se avessero valutato i nostri crediti deteriorati al 33% avrebbero potuto salvare anche gli azionisti".

"Il nocciolo di tutta la vicenda è proprio quello del valore dato ai crediti deteriorati - commenta Letizia Giorgianni presidente dell'Associazione Vittime del Salva-Banche - lo abbiamo ribadito in tutte le sedi e adesso stiamo preparando una lettera indirizzata a Ignazio Visco, presidente della Banca d'Italia, per chiedere spiegazioni di quanto sta accadendo, della disparità di trattamento che è stata messa in atto."

Ma un piano analogo era stato pensato per Banca Etruria e spiegato anche davanti alla nostra telecamera dallo stesso Vincenzo Lacroce nei giorni successivi all'uscita del decreto Salva - Banche. Lacroce puntava, e punta tuttora, il dito contro le svalutazioni dei crediti deteriorati che costituivano in parte il capitale della Popolare e indicava nell'aumento di capitale la soluzione alternativa a quella che invece ha messo in atto il governo tramite la costituzione presso Banca d'Italia del Fondo di Risoluzione.

"Quello che è stato fatto è vergognoso - afferma ancora il presidente degli Amici di Banca Etruria - la Popolare non doveva fallire, adesso ci troviamo di fronte al salvataggio di una banca che ha condizioni davvero peggiori della Bpel, i crediti deteriorati erano coperti fino al 55 %, mentre quelli dell'istituto senese sono al 42%."

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