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Siano tutelati i risparmiatori Mps. E stesse garanzie per quelli di Etruria

Il Governo sta effettivamente dando l’impressione di approcciare la posizione di Monte dei Paschi, e di coloro che hanno investito i risparmi nelle relative obbligazioni subordinate, con un pizzico di maggiore capacità politiche e di senso dello...

Il Governo sta effettivamente dando l’impressione di approcciare la posizione di Monte dei Paschi, e di coloro che hanno investito i risparmi nelle relative obbligazioni subordinate, con un pizzico di maggiore capacità politiche e di senso dello Stato rispetto a quelle mostrate un anno fa con Banca Etruria e le altre tre banche. Non che ci volesse molto, per la verità, visto che dopo il disastro di un anno fa era difficile fare di peggio, anche volendo sorvolare sull’aver incredibilmente accostato l’abortito referendum costituzionale all’aumento di capitale “privato” di Monte dei Paschi recentemente naufragato. Comunque siamo ben lontani dal poter dare giudizi definitivi perché la partita è aperta, anzi apertissima. Senza girarci tanto intorno siamo dinanzi ad un tentativo di nazionalizzazione della banca, seppur a termine, e ad un salvataggio dei risparmiatori che avevano investito nelle obbligazioni subordinate a carico dello Stato, seppur tramite un penoso arzigogolo contabile indegno di un paese che dovrebbe essere sovrano.

D’altra parte lo Stato ha, anche in questo caso, gravissime responsabilità per aver purtroppo scelto negli anni scorsi di fare in qualche modo rafforzare le banche ai risparmiatori consentendo la vendita indiscriminata di obbligazioni subordinate a desta e a manca, perché di questo si è trattato, nel presupposto che non sarebbe mai avvenuto niente di grave. Dopo di ché l’incapacità politica e l’asservimento ai diktat tedeschi, dei quali stiamo avendo ampie dimostrazioni anche in queste ore, hanno portato a questi risultati. Se poi il costo dell’operazione sarà realmente a carico del debito pubblico, pur non facendo piacere non sarebbe la fine del mondo. Prima di tutto perché è andata così ovunque, in Germania in primis, e poi perché gli stati devono intervenire a tutela dei propri cittadini, e se non lo fanno abdicano al loro ruolo. E poi, parliamoci chiaro, vaneggiamenti a parte, quando l’economia va male il costo è sempre a carico dello stato in termini di mancato gettito fiscale, maggiori ammortizzatori sociali, ecc.. Purtroppo il vero problema dell’Italia, nella gestione del debito pubblico ed in tutto il resto, come seppur con fatica si inizia a comprendere è l’aver gettato via la sovranità monetaria regalandola senza contropartita all’Unione Europea, cioè alla Germania. Se avessimo una moneta potremmo molto più agevolmente gestire il tema del debito pubblico, come del resto hanno sempre fatto, e continuano tranquillamente a fare, gli Stati Uniti, il Regno unito, il Giappone tanto per citare i più significativi e non qualche sperduta satrapia. Ma lasciamo perdere per ora euro e debito pubblico.

L’Euro, almeno nell’attuale configurazione, è una moneta morta della quale ci sarà soltanto da celebrare il funerale, come anche i più coriacei scopriranno in tempi forse anche brevi. Tornando ai risparmiatori che avevano investito nelle obbligazioni subordinate di Monte dei Paschi, la partita, non facciamoci illusioni, è tutta da giocare. Già da ora le “autorità” europee stanno mettendo strumentalmente i bastoni tra le ruote, e vedremo come andrà a finire. Inoltre non si comprende come lo Stato intenderà tutelare i risparmiatori che hanno investito in azioni di monte dei Paschi tenendo presente che le azioni, essendo un titolo maggiormente rischioso rispetto alle obbligazioni subordinate necessitano di maggiori cautele, Mifid docet, al momento della vendita ai risparmiatori. E questo anche volendo sorvolare sull’improvvido giudizio espresso ad inizio anno dall’allora presidente del consiglio in ordine alla situazione di Monte dei Paschi. Di buono c’è che gli azionisti di Monte dei Paschi non dovrebbero subire, almeno per quello che si comprende al momento, la confisca della banca, come invece è avvenuto per Banca Etruria.

E veniamo proprio ai nostri risparmiatori espropriati di Banca Etruria e delle altre tre banche. Le disparità di trattamento che con l’iniziativa su Monte dei Paschi Lorsignori starebbero mettendo in piedi tra posizioni di risparmiatori sostanzialmente analoghe sono evidenti. Disparità che non potranno mai essere giustificate da un susseguirsi di normative europee costruite fraudolentemente ad hoc per danneggiare l’Italia e per consentire l’esproprio del sistema bancario italiano, ed accettate dai governi italiani degli ultimi anni per incapacità o connivenza ed in ogni caso ai danni degli interessi nazionali. Quindi se, e sottolineo se, i risparmiatori di Monte dei Paschi saranno veramente tutelati, e noi ci batteremo in tal senso, non potremo che essere contenti. Va da se che tali garanzie dovranno essere immediatamente estese ai nostri risparmiatori espropriati di Banca Etruria e delle altre tre banche, senza altri indugi. Resta poi da comprendere, sempre per un minimo di parità di trattamento, perché ai nostri azionisti di Banca Etruria è stata espropriata la banca, mentre per quelli di Monte dei Paschi non sembrerebbe essere così. Ma anche di questo avremo tempo per parlare. Per mettere un punto provvisorio al ragionamento è bene che Lorsignori si rendano conto che se non iniziano a tutelare veramente gli interessi delle famiglie, e non quelli del grande capitale finanziario internazionale, continueranno a perdere in tutto il mondo elezioni e referendum. Ci vuole così tanto per capirlo?

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