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Economia Pratacci / Via Piero Calamandrei

I dipendenti della banca più grande di Arezzo potranno lavorare 4 giorni a settimana

L'annuncio di Intesa Sanpaolo: ai lavoratori sarà proposta la settimana lavorativa spalmata su quattro giornate a 9 ore con possibilità di smart working fino a 120 giorni, a patto che non ci siano ripercussioni sui servizi

Intesa Sanpaolo, prima banca della provincia di Arezzo che nel solo centro direzionale di via Calamandrei conta quasi 400 dipendenti, ha annunciato che varerà la settimana corta da 4 giorni per i lavoratori che lo vorranno, a patto che ci siano le condizioni per il mantenimento dei livelli degli attuali servizi. Lo ha reso noto nei giorni scorsi: la misura si inserisce in un quadro più ampio di proposte - rivolte alle persone operanti nel gruppo in Italia - per un nuovo modello organizzativo del lavoro. L'obiettivo, secondo il gruppo, è quello di andare incontro alle esigenze di conciliare gli equilibri di vita professionale e lavorativa.

Settimana corta e smart working

Tra le principali novità, un’evoluzione dello smart working con la possibilità di lavoro flessibile fino a 120 giorni all’anno senza limiti mensili (con un’indennità di buono pasto di 3 euro al giorno, per tener conto anche delle spese sostenute lavorando da casa) e la settimana corta, per l'appunto. Quest'ultima sarebbe di 4 giorni da 9 ore lavorative, a parità di retribuzione e senza obbligo di giorno fisso, su base volontaria e compatibilmente con le esigenze tecniche-organizzative e produttive della banca.

Una misura per gli uffici, più difficile per le filiali

Nell'Aretino lavorano circa 650 dipendenti Intesa, la maggior parte in via Calamandrei (ex sede centrale di Banca Etruria e poi Ubi). Questi ultimi, potranno quasi certamente beneficiare delle misure, mentre sarà più difficile per i lavoratori degli sportelli con apertura al pubblico, dove l'organizzazione per il mantenimento del livello attuale dei servizi è più complessa. Da qui il mancato accordo tra banca e sindacati sulla misura, questi ultimi avrebbero voluto che il progetto coinvolgesse anche tutte le filiali. Nell'Aretino ci sono una trentina di filiali oltre e danno lavoro a oltre 250 dipendenti.  

Il mancato accordo con i sindacati

"Il confronto con le organizzazioni sindacali, pur svolgendosi in maniera proficua e costruttiva, non ha trovato una condivisione sul complesso dei contenuti - spiega una nota - ma Intesa Sanpaolo, confermando l‘attenzione alle persone del gruppo, continuerà a proporre le migliori soluzioni a chi lavora nella prima banca italiana, introducendo le novità da gennaio 2023". In sostanza, il gruppo guidato da Carlo Messina aveva avanzato la proposta ai sindacati da ottobre, ma l'accordo con i rappresentanti dei lavoratori non è stato trovato. Tuttavia la banca ha deciso di proseguire facendo la proposta ai dipendenti, annunciando inoltre che sarà "avviato un periodo di sperimentazione in circa 200 filiali" oltre che negli uffici.

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