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Scontrino elettronico, ecco tutti gli esoneri per le Pmi

Papini: "Primi risultati ottenuti, ma chiediamo altre migliorie"

Scontrino elettronico per chi effettua commercio al minuto. Un tema delicato sul quale Confartigianato si è mossa a livello nazionale insieme alle altre associazioni di categoria che aderiscono a Rete Impresa Italia.

“Grazie all'azione di lobby che abbiamo messo in campo – ricorda Alessandra Papini, segretario di Confartigianato Imprese Arezzo, sono state ottenute alcune migliorie come il fatto che l’obbligo di emettere lo scontrino elettronico dal 1 luglio 2019 riguarda solo i soggetti con un volume d’affari superiore a 400 mila euro, rinviando al primo gennaio 2020 l’obbligo per tutti i commercianti al minuto e soggetti assimilati.

Più in dettaglio il decreto del Ministro Tria pubblicato nei giorni scorsi esonera dall’obbligo di emissione dello scontrino elettronico tutti i soggetti che, in base alla legislazione vigente, sono fuori dal perimetro di certificazione dei corrispettivi, confermando quindi gli esoneri dalla certificazione fiscale attualmente esistenti. Tra questi, tabaccai, giornalai, venditori di prodotti agricoli e chi presta servizi di telecomunicazione, radiodiffusione e di trasporto pubblico di persone e veicoli. Inoltre, sono esonerati, fino al 31 dicembre 2019, i soggetti che effettuano operazioni marginali, cioè quelle che non superano l’1% del volume d’affari complessivo realizzato nel 2018, e le cessioni e prestazioni effettuate su mezzi di trasporto in viaggi internazionali (ad esempio le navi da crociera); questi soggetti continueranno a certificare queste operazioni marginali in modalità cartacea.

Contestualmente, il ministro Tria ha firmato il decreto che innalza da 100 a 400 euro il limite per l’emissione delle cosiddette fatture semplificate, nelle quali devono essere indicati solo alcuni elementi informativi. Con l’emanazione di questo decreto si introduce una ulteriore semplificazione in favore dei contribuenti che potranno scegliere di utilizzare la fattura semplificata emessa in formato elettronico in luogo dello scontrino elettronico.

Confartigianato però continua la sua azione – continua Papini- e in sede di conversione del DL crescita, insieme alle associazioni di Rete Imprese Italia, ha proposto emendamenti per innalzare la soglia del volume di affari, da 400 mila euro ad un milione di euro, ai fini dell’obbligo della memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi dal 1° luglio 2019 o, in alternativa, l’abrogazione dell’avvio anticipato al 1° luglio 2019, posticipando per tutti l’avvio al 1° gennaio 2020; esonerare dall’obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi i soggetti che applicano il regime forfetario; prevedere l’inapplicabilità delle sanzioni, nei primi sei mesi di obbligatorietà della memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi.

"Intanto – conclude Papini – ci siamo organizzati come Confartigianato Imprese Arezzo e abbiamo stipulato anche un'apposita convenzione per essere a fianco delle imprese e supportarle in maniera adeguata nelle prossime scadenze. Le imprese associate a Confartigianato possono stare sicure che non ci daremo per vinti e continueremo la nostra azione nei confronti del Governo per ottenere i miglioramenti richiesti, ma possono stare altrettanto sicure che le nuove scadenze ci troveranno pronti ad affrontarle nel migliore dei modi e che saremo sempre a fianco delle nostre imprese."

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