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Scontrino elettronico, Confcommercio spiega cosa accadrà dal 1° gennaio 2020

Un incontro informativo gratuito rivolto alle aziende e ai professionisti

Il vecchio scontrino fiscale andrà presto in pensione, dopo 36 anni di “onorata carriera” dalla sua introduzione, nel 1986. Dal 1° gennaio 2020, infatti, anche le imprese commerciali con un volume d’affari inferiore ai 400 mila euro annui avranno l’obbligo di emettere lo scontrino elettronico, come già stanno facendo dal 1° luglio scorso quelle con volume d’affari superiore.

“Mancano ormai poco più di due mesi a questa data, ma ancora c’è molta incertezza tra le aziende. Per questo lunedì prossimo, 21 ottobre 2019, dalle ore 14.30 nella sede della Confcommercio di Arezzo abbiamo organizzato sul tema un altro seminario informativo gratuito rivolto alle aziende e ai professionisti”, dice il vicedirettore dell’associazione di categoria Sergio Agnelli, che modererà l’incontro in veste di responsabile dell’area contabile e fiscale.

A spiegare tutte le novità relative al nuovo obbligo interverranno Francesco Scopacasa, esperto e consulente Comufficio, Stefania Dei, responsabile area contabilità Confcommercio Arezzo e Siro Piantini, amministratore delegato Lp Computer.

Per i consumatori non cambieranno molte cose.

“Continueranno ad uscire dai negozi con un documento in mano, a testimonianza degli acquisti fatti. In più, però, potranno partecipare alla lotteria degli scontrini, con premi fino ad un milione di euro messi in palio dall’Agenzia delle Entrate” - spiega Agnelli

Per le imprese, invece, la situazione è più complessa.

"La transizione al nuovo sistema non è così facile ed indolore come era stato ipotizzato nel decreto 119/2018, collegato alla legge di Bilancio 2019. Il problema principale riguarda l’acquisto di un nuovo registratore telematico e l’impossibilità di delegare un commercialista per la trasmissione dei corrispettivi, che a questo punto sarà solo telematica e non più cartacea come è stata finora. Insomma, tradotto in parole semplici, un aggravio di costi sul bilancio aziendale e uno sforzo in più in termini di tempo, energie e competenze per restare in regola con la legge. L’unica agevolazione prevista è un credito di imposta per un massimo di 250 euro per l’acquisto di un nuovo registratore o 50 per l’adattamento del vecchio, là dove è possibile - prosegue il vicedirettore della Confcommercio aretina -. Comprendiamo l’obiettivo di questa novità, ovvero la lotta all’evasione fiscale, ma non ci pare giusto che il peso, anche economico, di questa lotta ricada solo e sempre sui commercianti”.

La normativa prevede alcune esenzioni per certe categorie commerciali, ma la maggior parte dei negozianti vi rientrerà, “salvo ulteriori proroghe o esenzioni introdotte dalla prossima Legge di stabilità”, precisa Agnelli. Una situazione che aumenta le incertezze.

Ma c’è anche un risvolto positivo, purtroppo non facile da percepire sulla breve distanza.

L’obbligo dei corrispettivi telematici potrebbe spingere le imprese all’innovazione attraverso una gestione più razionale e scientifica dei propri affari - spiega Agnelli - purtroppo, come sempre accade quando le cose vengono calate dall’alto, ci sono tante piccole aziende non preparate ad affrontare questo salto. Per fare innovazione vera occorre un bel cambio di mentalità e una certa capacità di investimento che non tutti hanno. Ecco perché è importante avere al proprio fianco un’associazione di categoria come la Confcommercio, che può aiutare a cavalcare il cambiamento con consapevolezza e riducendo i rischi”.

L’ingresso al seminario sullo scontrino elettronico del 21 ottobre è libero e gratuito. Per informazioni è possibile contattare l’area contabilità di Confcommercio Arezzo allo 0575 350755 (dott.ssa Stefania Dei) oppure inviare una mail a stefania.dei@confcommercio.ar.it.

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