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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Sale l'export aretino, ma preoccupa il comparto moda: - 28,6% per il freno del mercato americano

L'export continua a crescere, ma preoccupa il segno meno nel comparto della moda, legato soprattutto al forte freno alle esportazioni verso gli Stati Uniti, mentre il mercato interno è stagnante. Questa la sintesi dei dati economici del primo...

L'export continua a crescere, ma preoccupa il segno meno nel comparto della moda, legato soprattutto al forte freno alle esportazioni verso gli Stati Uniti, mentre il mercato interno è stagnante. Questa la sintesi dei dati economici del primo trimestre del 2018 per il mondo produttivo della provincia di Arezzo.

Il valore delle esportazioni è cresciuto complessivamente di oltre 22 milioni di euro (+1,5% in termini percentuali) rispetto allo stesso periodo del 2017, attestandosi a circa 1,552 miliardi di euro. Il saldo commerciale presenta un avanzo di più di 510 milioni di euro.

“Un dato positivo pur nella sua parzialità temporale.– sottolinea il presidente della Camera di Commercio di Arezzo Andrea Sereni – Alcuni settori evidenziano buone performance, altri un andamento più negativo come ad esempio il comparto Moda. Dopo la robusta crescita messa a segno nel corso del 2017, dove si era registrato un +28,6% rispetto all'anno precedente, il settore Moda in questi tre primi mesi del 2018, mostra, almeno per quanto riguarda il valore complessivo delle esportazioni, segnali di debolezza: a livello aggregato i flussi diminuiscono infatti del 16,5% a causa di flessioni importanti nel tessile (-13,1%), nella pelletteria (-33,9%) e nelle calzature (-22,3%). Unica nota positiva viene dall'abbigliamento il cui export, al contrario, cresce del 10,1% rispetto al 2017.”

Gli occhi sono puntati verso il mercato americano, dove le aspettative erano ben altre, visto che i dazi doganali sulle importazioni devono ancora entrare a regime.

“Questa flessione – prosegue Sereni- è per una buona parte imputabile ad una forte contrazione (oltre l'85%) verso gli Stati Uniti d'America. Un fenomeno ancora da analizzare visto che l'aggravio dei dazi commerciali che l'amministrazione Trump vorrebbe introdurre verso i paesi concorrenti avrebbe fatto supporre una preventiva crescita delle esportazioni verso gli USA nei settori a rischio come appunto quello tessile. Comunque il mercato USA pur costituendo un mercato rilevante, non è ai vertici della classifica dei mercati più importanti per l'export della moda aretina, dove troviamo, al primo posto, il Regno Unito, seguito da Francia, Svizzera e Germania. Fra i paesi extraeuropei il primo partner è Hong Kong , hub di accesso verso l'intero mercato cinese.”

Altra analisi fondamentale per capire l'andamento dell'economia del territorio aretino è sicuramente quella legata al mondo orafo, della gioielleria e delle pietre preziose.

“I metalli preziosi (lingotti, pepite, pagliuzze) dopo un 2017 caratterizzato dal segno negativo -commenta il segretario generale Giuseppe Salvini - nei primi tre mesi del 2018 recuperano una parte delle perdite grazie ad un incremento delle vendite all'estero del 10,6% attestandosi a circa 519 milioni di euro, circa 50 in più rispetto allo stesso periodo del 2017. La gioielleria ed oreficeria presenta un andamento contrario: le esportazioni sono cresciute del 5,5% lo scorso anno ma iniziano il 2018 con una flessione del 2,6% nel primo trimestre. Come sempre nell'interpretazione dei dati espressi in valore si deve tenere in debito conto l'influenza fondamentale delle oscillazioni prezzo dell'oro: il fixing del metallo prezioso ha presentato in media nei primi tre mesi dell'anno un calo del 5,4% nelle quotazioni in euro, cosa che potrebbe spiegare ampiamente la flessione osservata nelle vendite all'estero dei prodotti orafi.”

“Il confronto con gli altri due distretti orafi nazionali - prosegue Salvini - mostra che in questo primo scorcio dell'anno la provincia di Arezzo è riuscita a contenere meglio di Vicenza (-3,8%) la contrazione rispetto al primo quarto del 2017. Prosegue invece a passo spedito l'espansione del distretto di Valenza che, grazie al traino della domanda dei grandi marchi della moda e dell'oreficeria, mette a segno nei primi tre mesi del 2018 un incremento delle vendite all'estero del 20,9% che conferma il ruolo di primo polo orafo nazionale per esportazioni. Gli Emirati Arabi Uniti (-19,3%) rappresentano ancora una volta il principale punto debole del nostro distretto, a cui si aggiungono in questo trimestre sia Hong Kong (-8,1%) che gli Stati Uniti (-13,7%), mercati che nel 2017 erano stati al contrario molto vivaci. Positivi invece sia la Turchia (+17,4%) che la Francia (+13,8%).”

Per gli altri settori si possono osservare diffusi e generalizzati segni positivi: bevande (+1,5%), legno e prodotti in legno (+12,4%), prodotti di carta (+8,3%), prodotti chimici (+4,8%), prodotti farmaceutici (+36,3%), articoli in gomma e plastica (+7%), prodotti in metallo (+21,9%), apparecchiature elettriche (+15%), altri prodotti della lavorazione dei minerali non metalliferi (+81,9%). All'interno di quest'ultimo tutte le principali produzioni mostrano segnali di ripresa: prodotti in vetro (+9,7%), prodotti in porcellana e in ceramica (+78%), prodotti in calcestruzzo, cemento e gesso (+2.559,3%) e pietre tagliate e modellate (+116,9%). In diminuzione invece le esportazioni di agricoltura (-38,2%), prodotti alimentari (-4,1%), elettronica ed elettromedicale (-6,1%), macchinari (-4,1%), autoveicoli e altri mezzi di trasporto (-2%) e mobili (-5,2%).

Un quadro complessivamente positivo per l'export quella elaborato dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Arezzo, che peraltro prosegue nel suo impegno a favore dell'internazionalizzazione delle PMI.

Infatti, proprio questa mattina, in collaborazione con l'Azienda Speciale Arezzo Sviluppo, Università degli studi di Siena, Polo Universitario Aretino e Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Arezzo è stato organizzato un seminario rivolto alla PMI che intendono affacciarsi sui mercati internazionale, seminario che ha visto la presenza di oltre 50 aziende e di numerosi professionisti.

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