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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Risparmiatori Banca Etruria senza indennizzo. Federconsumatori chiede riunione al Ministero

Le risposte della commissione sono spesso negative con motivazioni pretestuose secondo il racconto di Federconsumatori

I risparmiatori traditi di Banca Etruria ancora attendono risarcimenti. Non tutti certo, ma molti ancora sì. E in questo periodo si vedono non accettare la richiesta presentata alla commissione tecnica del fondo indennizzo risparmiatori.

A denunciare quanto sta accadendo è la Federconsumatori di Arezzo che fin dalle ore successive al decreto salva banche si mise in moto per raccogliere le storie dei correntisti di Banca Etruria che si ernao visti azzerare azioni e obbligazioni subordinate.

L'urgenza della questione sta nel fatto che tra meno di un mese scadrà l’operatività della ommissione tecnica del Fir che si occupa di valutare le richieste di indennizzo e le risposte che stanno arrivando in questo periodo sono negative e contraddittorie. "A volte non sono motivate, altre volte hanno motivazioni al limite dell'arbitrio. Non rispondono cioè al requisito della massima chiarezza e trasparenza dovuto da una Commissione incaricata di esaminare le domande presentate da cittadini che, dopo essere stati traditi da Banca Etruria, si vedono ora respingere le domande da chi era preposto ad autorizzare quegli indennizzi conquistati dopo una forte e costante mobilitazione che ha portato, con l’approvazione della legge di bilancio n. 145/2018, alla costituzione di un Fondo per gli indennizzi" fanno sapere da Federconsumatori.

Alcuni casi di risposte negative

La Commissione sta respingendo numerose domande utilizzando motivazioni che appaiono in netto contrasto con quanto stabilito dalla normativa. Due esempi? Se il cittadino non è stato in grado di produrre la documentazione integrativa per dimostrare le violazioni subite perché la banca cessionaria alla quale era stata richiesta via Pec non è riuscita a reperirla e ad inviarla, la Commissione respinge le richieste motivando l’incapacità di accertare le violazioni per carenza di documenti che, sempre secondo la Commissione, il risparmiatore avrebbe dovuto conservare ed esibire al bisogno; altre vengono respinte perché quando nel 2017 furono presentate le domante al Fondo interbancario, Anac aveva già esaminato le posizioni dei risparmiatori e quel percorso viene oggi considerato esaustivo anche ai fini delle procedure Fir. 

Le dichiarazioni della Federconsumatori

"Ci troviamo di fronte a motivazioni incomprensibili: le domande al Fitd furono presentate nel 2017 sulla base di una normativa (L. 232 dell’11 Dicembre 2016) che contemplava, per accedere all’indennizzo del Fondo Interbancario, il dover dimostrare di aver subito violazioni individuali al Tuf. La citata normativa non ha niente a che vedere con la L. 145 del 2018 che, approvata due anni dopo, stabilisce la costituzione del Fir e come gli indennizzi siano erogati a seguito di violazioni massive al Tuf da parte delle banche.

A meno di un mese dalla scadenza della Commissione Tecnica del Fir rimangono quindi molti dubbi e problemi ai quali, nonostante ripetute denunce da parte di Federconsumatori, né Consap, né la Commissione, tantomeno il Ministero hanno voluto porre rimedio.

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Federconsumatori Arezzo denuncia questo ostracismo: nessun comma della L.145/2018 inibisce ai risparmiatori che abbiano adito la prima procedura arbitrale Anac per violazioni individuali ed abbiano avuto risposte non soddisfacenti, la possibilità di presentare nuova domanda al Fir per le violazioni contemplate dalla nuova normativa che, come detto, non sono solo quelle individuali ma anche quelle massive. E’ altrettanto inaccettabile che la Commissione usi argomenti che travisano i contenuti del Tuf (testo unico sull’intermediazione finanziaria) che assegna alle banche l’onere di dimostrare la loro correttezza, diligenza, e trasparenza nei confronti dei clienti e di aver fornito una corretta informazione soprattutto a persone che appartengono al mercato retail; spetta inoltre alle Banche fornire su richiesta i documenti necessari. La mancata consegna dei documenti da parte della Banca non può essere motivo di rigetto.

Federconsumatori Arezzo chiede quindi al Mef di convocare una riunione per esaminare la situazione degli indennizzi da parte del Fir, il lavoro della Commissione e, al tempo stesso, chiederà ai parlamentari della circoscrizione specifici incontri per sottoporre il caso. Nel frattempo ha dato mandato alla propria Consulta Giuridica di studiare le singole posizioni per verificare la possibilità di proporre ai risparmiatori azioni giudiziarie contro le incomprensibili decisioni della Commissione e a difesa dei loro legittimi interessi."

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