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Economia

Riaprono Intimissimi, Calzedonia e Tezenis ad Arezzo: riassunti 26 lavoratori

A giorni le serrande dei sei negozi di intimo chiusi dallo scorso maggio riapriranno. I dipendenti che erano nel limbo recupereranno mensilità non pagate e Tfr

Riaprono dopo cinque mesi di chiusura i negozi a marchio Calzedonia, Intimissimi, Intimissimi Uomo e Tezenis di Arezzo. Due sono nel centro commerciale Setteponti (ex Ipercoop) e quattro nel centro storico cittadino, in corso Italia. Le serrande erano calate tra il 12 e il 21 maggio scorsi. Oggi pomeriggio è stato siglato un accordo tra sindacati, Calzedonia e la curatela della liquidazione giudiziaria della società aretina che aveva la proprietà dei negozi. E' infatti avvenuto finalmente il passaggio di proprietà, dopo il fallimento della proprietà che gestiva gli esercizi in franchising, in favore del gruppo Calzedonia, la grande Spa italiana con sede a Verona che detiene - oltre a Calzedonia, Intimissimi e Tezenis - anche il brand Signorvino.

I negozi riaprono a giorni

Calzedonia, spiega la Cgil, si impegna a riassorbire, entro 30 giorni, tutti i 26 lavoratori rimasti, per lo più donne, (erano una trentina nei negozi, qualcuno nel frattempo ha trovato una nuova occupazione) "garantendo loro non solo l’applicazione del contratto nazionale ma anche il mantenimento di inquadramento, mansioni e retribuzione. Tutti saranno assunti con il riconoscimento di anzianità convenzionale dalla data di assunzione da parte della vecchia società con i relativi scatti di anzianità. Agli apprendisti verranno prorogati i contratti". La previsione è che i negozi possano riaprire fin dalla prossima settimana.

“E’ stata una vertenza lunga e difficile – commenta la dirigente Filcams Bianca Marinari che oggi pomeriggio è tra i firmatari dell’intesa -. I nostri obiettivi erano non solo la difesa dell’occupazione ma anche di tutti i diritti che le lavoratrici avevano maturato in questi anni. Con l’accordo di oggi, possiamo dire che nessuno ha perduto 1 euro. Ed è un ottimo risultato tenendo conto che la vertenza era iniziata con l’ipotesi di chiusure e licenziamenti. La lavoratrici hanno sostenuto la lotta sindacale, rendendo possibile l’intesa di oggi pomeriggio. E sia Calzedonia che la curatela della vecchia società hanno dimostrato disponibilità nel giungere ad un accordo che salvaguardasse tutti i diritti delle lavoratrici”.

I negozi Intimissimi, Tezenis e Calzedonia di Arezzo chiusi

I guai con il fisco e il fallimento

La situazione per le sei attività aretine chiuse e in attesa di riaprire si era complicata a partire da inizio febbraio, quando erano scattati alcuni sequestri della Guardia di Finanza della compagnia aretina ordinati dalla Procura di Arezzo, che aveva aperto un'inchiesta per omesso versamento dell'Iva e delle ritenute fiscali. All'origine dell'indagine un accertamento dell'Agenzia delle Entrate relativo alle annualità 2016 e 2017. I finanzieri avevano così sequestrato oltre 300mila euro nei conti correnti e oltre 400mila euro in immobili riconducibili alle società controllanti i negozi (che avevano i marchi in licenza, pertanto il gruppo Calzedonia nulla c'entra con l'inchiesta). Da subito si era profilata la possibilità di un passaggio di proprietà al Gruppo Calzedonia, ma la situazione si era incagliata. Così, l'unico scenario possibile è stata l'apertura della procedura fallimentare della vecchia proprietà.

"Adesso i lavoratori recupereranno le ultime le mensilità non corrisposte, il Tfr, le tredicesime, ferie - spiega Marco Pesci, segretario Filcams Arezzo -. E' un accordo che ci soddisfa in pieno. C'è piena tutela delle condizioni pregresse e dei crediti che i lavoratori vantano. Prendiamo atto con soddisfazione del mantenimento degli impegni di Calzedonia e ringraziamo la curatela fallimentare per le celerità e la disponibiità".

Il commento del sindaco Ghinelli

"Apprendo con soddisfazione e con sollievo - dice il primo cittadino di Arezzo Alessandro Ghinelli - la notizia del raggiunto accordo che definisce il passaggio di proprietà a Calzedonia dei punti vendita della città e l'impegno della società alla riapertura dei negozi e al riassorbimento di tutto il personale, il tutto con le massime garanzie. La fine di un incubo per 26 lavoratori e lavoratrici e per le loro famiglie, in un momento come questo di particolare difficoltà, in cui la perdita dell'occupazione rischia davvero di comportare conseguenze di grande disagio per la mancanza di alternative. Aspettiamo la riapertura dei negozi, che torneranno a garantire un servizio alla città".

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