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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia

Reddito di cittadinanza, bufera Di Maio-Regioni: "Fanno casino apposta", la Toscana: "Inaccettabile". Il caso Arezzo

Il ministro del Lavoro all'attacco contro le amministrazioni locali che boicotterebbero il Governo: "Favoriscono le lobby". La stizzita replica

Infuria la bufera tra Governo e Regione Toscana sul reddito di cittadinanza. Argomento di cui avevamo parlato qualche giorno fa, con l'intervista a Stefano Pucci, direttore del Cinpa, azienda che attraverso un bando regionale opera presso il centro per l'impiego di Arezzo a fianco dei dipendenti pubblici.

Reddito cittadinanza: richieste in massa al Centro per l'Impiego di Arezzo

Pucci, a proposito della moltiplicazione di richieste al Centro per l'impiego, aveva detto:

Siamo preoccupati, ma solo in parte: siamo consapevoli che il sistema regionale della Toscana è quello che meglio potrà assorbire la mole di lavoro che questa misura porterà perché più flessibile e perché abbiamo già superato una specie di banco di  prova, uno stress test. Infatti lo scorso anno abbiamo seguito le procedure del Piano Integrativo per l'Occupazione emesso dalla Regione Toscana per i disoccupati di lungo periodo.

Ed ecco, proprio sulla gestione della mole di lavoro che deriverà dall'approvazione della misura del reddito di cittadinanza, si infiamma lo scontro tra livello nazionale e regionale di governo.

Reddito di cittadinanza: i criteri di ammissione

Le parole di Di Maio

Sull'argomento Reddito di cittadinanza è infatti intervenuto ieri il vicepremiere e ministro del Lavoro Luigi Di Maio che ha detto:

abbiamo una grande occasione per poter fare le cose senza dover sempre stare a combattere contro regioni che favoriscono le solite lobby, adesso pure sui navigator stanno facendo casino le Regioni.

La risposta delle Regioni

Evidentemente anche la Regione Toscana si è sentita chiamata in causa dalle accuse, tanto da stimolare una piccata risposta da parte  dell'assessore Cristina Grieco, che peraltro è coordinatrice della Commissione Lavoro, e ha parlato a nome di tutti gli assessori regionali di formazione e lavoro, commentando le dichiarazioni di Di Maio.

Si ricordi di essere un ministro della Repubblica, le sue ultime dichiarazioni sulle Regioni a proposito dell'applicazione del reddito di cittadinanza, sono inaccettabili oltre che offensive. Le Regioni sono state fin da subito collaborative e non hanno fatto alcun "casino" per citare l'improvvido linguaggio di Di Maio. Vogliamo ribadire un messaggio forte e chiaro: il beneficio economico deve andare nelle tasche dei cittadini nei tempi e con le modalità previste dal provvedimento. E' rispetto all'organizzazione dei servizi per il lavoro e alle politiche attive (per cui la Costituzione attribuisce alle Regioni la competenza) che non accettiamo pasticci incostituzionali, oltre che non gestibili. L'unico interesse che abbiamo è quello che i disoccupati trovino al più presto un lavoro e che funzionino bene i servizi. Ci preoccupa invece questo incaponimento su modelli o portali specifici che poco hanno a che fare con la realtà italiana. Aspettiamo la convocazione del vicepremier per ribadire la nostra posizione e lo faremo anche in Parlamento, se necessario.
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