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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Bernini (Confindustria): "Il reddito di cittadinanza è un problema. Ma pagare 600 euro al mese è folle"

La guida degli industriali affronta il tema dei sussidi: "Il RdC così come è strutturato rischia di incentivare i giovani alla disoccupazione e di non fornire un aiuto adeguato ai 50enni che faticano a reinserirsi nel mondo del lavoro. Salario minimo? Sono d'accordo"

L'autunno incombe e quest'anno risulta particolarmente ricco di incognite per l'economia nazionale a causa del caro bollette. Ma c'è un altro tema con cui le aziende aretine devono confrontarsi, quello di una generalizzata carenza di manodopera. Che non investe soltanto i settori dell'ospitalità e della ristorazione, ma anche le fabbriche del territorio. Dopo l'allarme lanciato nei giorni scorsi a proposito del prezzo dell'energia, il presidente di Confindustria Toscana Sud Fabrizio Bernini, imprenditore digitale con la Zucchetti Centro Sistemi di Terranuova Bracciolini, parla del tema dei sussidi, entrando in un dibattito che da tempo è in corso scatenando le avverse fazioni. In particolare riguardo la misura del Reddito di cittadinanza.

"Il reddito di cittadinanza - attacca Bernini - è un problema. Ma voglio spiegare adeguatamente la mia posizione, cercando di essere costruttivo e non ideologico". Partendo da un punto chiave: la diffusa mancanza di personale per le imprese del territorio aretino. "C'è un'atavica penuria di lavoratori specializzati e altamente specializzati - dice il presidente degli Industriali - e ne so qualcosa all'interno della mia azienda. A questo deficit storico si aggiunge quello del resto del personale, che magari non necessiterebbe di una formazione particolarmente specifica. Mancano persone che lavorino. Ed è difficile trovarle".

Insomma, tutta colpa del RdC?

"Io non sono contrario ai sussidi per principio. Anzi. Da imprenditore dico che le persone disoccupate oltre una certa età dovrebbero poter ricevere anche più di quanto attualmente spetta loro. Perché rimanere senza lavoro a 50 anni, con mutuo e famiglia sulle spalle, è molto complicato da gestire. Ed è difficile reinventarsi, immettendosi di nuovo nel circuito lavorativo. Altro discorso per i ragazzi freschi di studi. Io credo che il Reddito di cittadinanza non possa essere un'opzione per un giovane di oggi. Mi spiego, uno Stato non dovrebbe offrire la doppia chance: o lavoro, o sussidio per non far nulla. Dovrebbe utilizzare il RdC per aprire un percorso lavorativo futuro. Quindi ok il sussidio, ma per apprendere un mestiere. Metà soldi ce li mette lo Stato, metà l'azienda, per un cammino di formazione che sfoci in un'assunzione. Un sussidio generativo, non sterile, come può essere il RdC attuale".

Alcuni ragazzi che si approcciano al mondo del lavoro, però, lamentano condizioni iniziali da sfruttamento, o quasi. E poi mollano.

"Ma uno stipendio dignitoso deve essere garantito. Se una persona si alza la mattina per andare al lavoro non può portare a casa 600 o 700 euro al mese: è una cosa folle. Io sono d'accordo con la proposta di un salario minimo".

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