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Economia

Arezzo tra le città più care dove fare la spesa: previsti aumenti di 650 euro a famiglia

L'analisi è quella fornita da Coldiretti Toscana che, sulla base dei dati Istat, ha fatto il punto sui rincari dei singoli alimenti acquistabili all'interno di market e negozi

Il carrello della spesa più caro della Toscana? Il primato non spetta ad Arezzo anche se, stando ai calcoli di Coldiretti realizzati su dati Istat, la vetta è stata sfiorata di un soffio. La provincia, con un incremento del 13,5% vola al secondo posto dietro a Pistoia dove nel mese di settembre i rincari sui generi alimentari hanno segnato +13,7%. Una condizione diffusa in tutta la regione dove i prezzi sono lievitati di 11,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2021 (nel 2020 l’aumento era stato dello 0,7%). Tradotto in euro, le stime previste per il prossimo anno attestanto una spesa maggiorata di 650 euro a famiglia solo per fare la spesa. Come detto, Pistoia è la provincia che fa segnare l’impennata più elevata (+ 13,7%) seguita da Arezzo (13,5%), Grosseto (12,9%) e Firenze (12,9%). La più bassa a Lucca (10,4%).

Quali sono gli alimenti più cari?

In cima alla classifica dei rincari con un +60,5% ci sono gli oli di semi, soprattutto quello di girasole, che risente della guerra in Ucraina, mentre al secondo posto c’è il burro in crescita del 38,1% e al terzo la margarina (+26,5%). Seguono il riso (+26,4%), il latte uht (+24,5%), farina (+24,2%) e pasta (+21,6%) mentre nelle campagne il prezzo del grano non copre i costi di produzione degli agricoltori. I vegetali freschi aumentano del 16,7% e la frutta del 7,9% con effetti negativi sui consumi.

Bollette alle stelle e rincari

Le ragioni sono da rintracciare nell’incremento vertiginoso dell'energia e delle bollette inviate alle aziende di cibi e alimenti confezionati. Una situazione che colpisce l’intera filiera agroalimentare e in particolare il settore primario dove vengono registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +500% delle bollette per l’acqua da irrigazione. Ma aumenti riguardano anche il vetro che costa oltre il 50% in più rispetto allo scorso anno, il 15% il tetrapack, il 35% le etichette, il 45% il cartone, il 60% i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al +70% per la plastica.

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