Gasolio alle stelle, autotrasporto in ginocchio. Peruzzi: "Il pieno di un giorno a 450euro, difficile andare avanti"
C'è forte attesa per l'incontro di domani delle parti sociali con il Governo per trovare soluzioni d'emergenza che servono per evitare che le aziende si debbano fermare a causa dei costi così alti dei carburanti
Antonio Peruzzi è autotrasportatore nel campo edile da oltre 30 anni ereditando questo lavoro dal padre, una grande esperienza che adesso però si trova a fare i conti con una congiuntura mai vissuta prima: l'aumento dei prezzi dell'energia, la mancanza di materie prime, la guerra e un paese come quello dell'Italia che per le sue politiche non è pronto ad affrontarla.
Una condizione che dal globale ha una ricaduta sui singoli territori, sulle imprese, sui cittadini e quindi diventa estremamente locale.
"E' una situazione di grossa difficoltà per il comparto, per l'aumento del gasolio, sappiamo bene che in Italia il 10% della merce viaggia su gomma e questi costi hanno quindi un'incidenza molto alta. I nostri mezzi pesanti in alcuni casi arrivano a fare 2,2 chilomentri con un litro di carburante."
Scendendo nel pratico e nella sua epserienza personale Peruzzi racconta l'ultimo rifornimento prima della pausa del fine settimana appena trascorso:
"Venerdì ho trovato un prezzo di 2 euro e 235 alla pompa. In poco tempo con il mio mezzo sono passato da un pieno di gasolio al giorno da 250 euro a pagare quotidianamente 450 euro. Queste sono spese insostenibili per il nostro settore, impossibili da spalmare e da recuperare. Abbiamo ottenuto solo qualche piccolo adeguamente con la committenza, ma non può bastare. E' fondamentale l'intervento del Governo. Riversiamo tutte le nostre aspettative sull'incontro di domani perché servono prima di tutto misure d'emergenza per calmierare i prezzi dei carburanti oppure anche per accordare un credito d'imposta con un F24 mensile da fare il mese successivo, altrimenti le aziende di trasporto si troveranno senza liquidità e non potranno lavorare."
Ma non finisce qui.
"A questo si aggiunge il problema dei pezzi di ricambio, del consumo delle gomme e di tutti questi componenti che non si trovano e i cui prezzi sono saliti. Così alla fine del conto gli autotrasportatori preferisocno fermarsi, non conviene lavorare. Una crisi epocale come questa non l'avevo mai vissuta, di solito siamo sempre riusciti a continuare, ma adesso nessuno è in grado di assorbire i costri del gasolio e addirittura chi aveva investito nei mezzi green a metano li tengono fermi perché in quel caso il rincaro è addirittura del 200%".
Tra colleghi che fanno parte della Federazione italiana dei trasportatori della Cna di Arezzo che Peruzzi presiede ci son anche quelli dell'alimentare. In queste ore non sono passati inosservati comportamenti da spicosi per l'acquisto in grandi quantità di pasta, farine, olio di semi, di mais, zucchero, sale e prodotti a lunga conservazione.
"Vediamo che ci sono stati casi di panico e di assalto a certi beni nei supermercati, i beni non mancano e i trasporti alimentari ci sono, non ci sono emergenze per il fermo nazionale che se lo indirremo avrà comunque 25 giorni di tempo prima che possa tenersi, ma comunque non lasceremo i cittadini senza viveri. Chiamiamo lo Stato a fare la sua parte."