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Prada va: meno utili, fatturato + 4,2%. Bertelli: "Cambia il mondo del lusso, investiamo in creatività"

Dopo le anticipazioni di agosto, ecco l'ufficialità: crescono del 4,2% i ricavi netti del Gruppo Prada dal 1° febbraio al 31 luglio 2015. Il semestre - spiega una nota dell'azienda - si chiude con vendite per 1 miliardo e 824 milioni. Merito...

Dopo le anticipazioni di agosto, ecco l'ufficialità: crescono del 4,2% i ricavi netti del Gruppo Prada dal 1° febbraio al 31 luglio 2015. Il semestre - spiega una nota dell'azienda - si chiude con vendite per 1 miliardo e 824 milioni. Merito esclusivamente del canale di vendita diretta, su cui il gruppo - strategicamente - ha da tempo deciso di puntare. Basti pensare che nell'ultimo semestre, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, Prada Group ha perso il 13,8% di vendite all'ingrosso che si attestano così a 249 milioni. Viceversa, sono cresciute - e molto - quelle della rete distributiva formata da 605 store sparsi nel globo: +7,6% a cambi correnti, per un ricavo complessivo di 1 miliardo e 522 milioni. Un incremento che è figlio dell'aumento delle vendite, ma che beneficia pure del favorevole tasso di cambio. Gli utili sono stati pari a 188,6 milioni, che valgono il 10,3% del giro d'affari, in calo del 23% rispetto al secondo semestre 2014 (244,8 milioni), tuttavia il Gruppo riesce a far meglio delle stime degli analisti.

"Il mercato dei beni di lusso - ha commentato Patrizio Bertelli, ad di Prada Spa - sta attraversando un periodo di cambiamento significativo che deve essere recepita con una strategia a lungo termine. Il nostro impegno resta focalizzato sulle dinamiche creative e sull'innovazione, per aumentare i livelli di eccellenza dei nostri prodotti. In termini operativi, continueremo lo studio approfondito dei processi aziendali, per renderli più efficienti. Obiettivo primario del gruppo rimane la creazione di valore nel lungo termine per gli azionisti, i nostri clienti e i nostri dipendenti".

A livello geografico svetta la performance del mercato europeo: il fatturato cresce sia a cambi correnti (+ 12,4%) che a tassi di cambio costanti (+ 10,8%), grazie alla ripresa dei consumi interni, ma anche al flusso turistico. In Asia da registrare l'incremento del Giappone a cambi correnti (+ 11,7%) e a cambi costanti (+ 4,9%); un unicum nel panorama del mercato Asia-Pacifico che mostra un generale andamento negativo, controbilanciato dall'effetto positivo del cambio. Su tutti, calano le vendite a Hong Kong e Macao. Un +15%, invece, si registra nelle Americhe e in Medio Oriente.

Per quanto riguarda le singole marche del gruppo, non è tanto Prada a crescere (+5,4% ma attribuibile soprattutto agli effetti del cambio), quanto Miu Miu: ricavi in ​​crescita sia a cambi correnti (+ 18,7%) che a tassi di cambio costanti (+ 6%). Bene Church's (+ 18,6% a cambi correnti), stabile Car Shoe.

@MattiaCialini

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