Prada sospende il retail in Russia: "Preoccupati per i colleghi ucraini"

Anche Prada ha sospeso le sue attività in Russia. Il marchio di alta moda, guidato da Patrizio Bertelli, e uscito dalla pandemia con risultati economici da record, in seguito alla guerra che si sta consumando in Ucraina ha deciso di fermare il retail nel Paese governato da Vladimir Putin. L'annuncio arriva in una nota del gruppo - a cui fanno capo anche i marchi Miu Miu, Church’s e Car shoe - in cui viene spiegato che la  "preoccupazione principale è per tutti i colleghi e le loro famiglie colpiti dalla tragedia in Ucraina ai quali continueremo a garantire supporto".

Il gruppo Prada ha inoltre aderito alla chiamata di Camera Nazionale della Moda e contribuito con una donazione, giovedì scorso, all’agenzia italiana delle Nazioni Unite per i Rifugiati Unhcr.

Gli store Prada in Russia e in Ucraina

A Mosca sono 8 gli store che riportano sulle vetrine il cartello "temporaneamente chiuso". Stesso cartello anche nel negozio di San Pietroburgo. Anche il sito del gruppo, nelle pagine dedicate ai punti vendita presenti in tutto il mondo, sottolinea che nei negozi russi le saracinesche sono attualmente abbassate.

Un negozio del marchio era presente anche in Ucraina, a Kiev. Era stato aperto nel 2012 e la sua vetrina si affacciava sull'elegante Khreshatyk Passage, strada della città che era punto di riferimento per lo shopping del lusso.

Prada si aggiunge così ai numerosi marchi dell'alta moda che hanno deciso di sospendere le attività di retail in questa parte del globo. A compiere lo stesso passo, infatti, sono stati lo scorso 4 marzo Hermès, e ieri Lvmh (marchio che comprende Louis Vuitton, Fendi e Dior), Richemont e Kering e Chanel.

Il mercato del lusso ha deciso di aderire alla richiesta delle riviste Vogue Ukraine e L’Officiel Ukraine che avevano invitato i grandi nomi della moda e del lusso a cessare le loro cooperazioni con la Russia.