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Ponte Buriano. Ance Arezzo: "Ecco la variante che avevamo proposto", Magini: "Auspichiamo l'avvio del progetto"

"Già nel “Dossier sulle infrastrutture della provincia di Arezzo” del 2015 avevamo segnalato la necessità di pianificare opere integrate stradali, idrauliche, idrogeologiche e di valorizzazione paesaggistica in corrispondenza dell’attuale ponte...

"Già nel “Dossier sulle infrastrutture della provincia di Arezzo” del 2015 avevamo segnalato la necessità di pianificare opere integrate stradali, idrauliche, idrogeologiche e di valorizzazione paesaggistica in corrispondenza dell’attuale ponte sull’Arno per la Sp1 Setteponti, il cosiddetto Ponte Buriano".

E' il presidente di Ance Igor Michele Magini ad intervenire circa la questione riguardante l'antica infrastruttura che, da secoli, collega Arezzo con il Valdarno.

Nei mesi passati si è aperto il secondo cantiere per il recupero e rifacimento dei rostri. Un'intervento necessario per garantire la stabilità ed integrità del ponte. Per queste ragioni l'attraversamento è stato interdetto ai mezzi pesanti e vetture.

Un aspetto che in più di una occasione ha avuto come conseguenza quella di alzare delle vere e proprie rivolte popolari da parte degli utenti che si trovano costretti a transitare o lungo la Sp 21 dello Spicchio o lungo la Sr 69.

Una situazione che ha riaperto il dibattito circa la necessità di realizzare una variante che consenta una fruibilità sicura e fluida oltre che la conservazione di una delle infrastrutture più antiche e preziose della provincia di Arezzo.

“Ci troviamo perfettamente d'accordo con quanto dichiarato dal sindaco del Comune di Arezzo Alessandro Ghinelli - spiega Igor Magini - Il primo cittadini infatti si è espresso a favore della realizzazione di una struttura alternativa all’attuale Ponte Buriano, sulla Sp 1 di Setteponti, e noi come Confindustria Toscana Sud condividiamo pienamente la sua posizione. Già nel dossier 2015 avevamo affrontato il problema delle molteplici criticità presentate dal ponte, causa di enormi disagi non solo per la circolazione dei cittadini ma anche per il trasporto di merci e materiali delle aziende, e quindi ostacolo all’economia del territorio. Suggerimmo, inoltre, di convertire il Ponte Buriano in una pista cicloturistica e nel “Contributo per l’aggiornamento degli strumenti della pianificazione urbanistica del Comune di Arezzo 2016” proponemmo un progetto di ampia visione urbanistica, che conciliava l’urgenza di realizzare opere di ingegneria, infrastrutturali ed idrauliche, con operazioni di valorizzazione territoriale e paesaggistica. Il progetto che ipotizzammo all’epoca, e che peraltro condividemmo con il Comune, prevedeva che la nuova 71, a ovest di Arezzo, iniziasse da Ponte alla Chiassa, sottopassasse la ferrovia Rft prima della stazione di Giovi e proseguisse in parallelo con la Sp della Libbia, per poi indirizzarsi, alla rotatoria di Campoluci, verso l’area golenale dell’Arno, interessando solo il confine sulla riva sinistra del fiume, dove sarebbe stato realizzato l’argine della cosiddetta cassa di espansione di Quarata e il nuovo ponte a monte di Ponte Buriano. Auspichiamo, quindi, che si possa finalmente procedere alla pianificazione di un progetto concreto per risolvere problematiche con cui ogni giorno, cittadini e imprese devono fare i conti, senza dover arrivare a provvedimenti drastici con danni irreparabili per le attività economiche e produttive, come sta avvenendo in questi giorni di paralisi del traffico locale con la chiusura della E78”.

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