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OroArezzo: 38 aziende negli stand di Cna. Tosi: "Presenti con Galleria Foyer, uno spazio unico"

“Anche a questa edizione di OroArezzo registriamo una partecipazione record di aziende negli stand allestiti dall'associazione: 38 imprese orafe, in aumento rispetto alla passata edizione”. E’ il commento di Nicola Tosi, direttore CNA Arezzo...

“Anche a questa edizione di OroArezzo registriamo una partecipazione record di aziende negli stand allestiti dall'associazione: 38 imprese orafe, in aumento rispetto alla passata edizione”.

E’ il commento di Nicola Tosi, direttore CNA Arezzo, mentre si prepara l’appuntamento con l’edizione 2017 della mostra internazionale dell’oreficeria, la prima targata Italian Exhibition Group.

“Continuiamo ad essere il primo cliente delle fiere di Arezzo, Vicenza e a Istanbul, a conferma della validità della strategia ormai ampiamente consolidata da CNA di organizzare le imprese in aree collettive per abbassare i costi ed ottimizzare i servizi. Quest’anno, in cui ricorrono i 70 anni dell’associazione, valorizzeremo le aziende della nostra collettiva con la Galleria Foyer, uno spazio espositivo che inaugureremo sabato alle ore 12: sarà un luogo di incontro e di relazioni tra imprese, buyer, visitatori, ben identificato dal punto di vista estetico e dell’allestimento”. I prodotti della Galleria? “Gli operatori della galleria – precisa il direttore CNA - hanno investito in nuove collezioni in metallo giallo, gioielli di qualità ma con meno oro e con l’uso di titoli più bassi: gioielleria ed argenteria a 18 e 9 carati che si aggiungono alle contaminazioni con altri materiali e aprono la strada a nuovi buyer”. Tosi delinea un quadro del tessuto economico orafo. “Continuiamo ad essere ben saldi al vertice dell’oreficeria italiana: le 1199 imprese aretine occupano 7569 addetti, numeri ben al di sopra di Alessandria che conta 768 aziende e delle 560 di Vicenza. Tutti i nostri indicatori hanno segno positivo: produzione, fatturato, ordini, occupazione. Oltre la metà delle 911 orafi artigiani di questo territorio sono nostri associati, marchi storici e radicati ad Arezzo che hanno riorientato il proprio business puntando su mercati esteri emergenti, ad esempio il nord Africa”. Le tensioni internazionali cambiano di continuo la geografia economica e le scelte degli operatori rispetto alle aree di crisi. “La diffusa percezione di insicurezza nel mondo arabo e mediorientale – osserva Nicola Tosi - ha da tempo fatto registrare un rallentamento del commercio orafo in quelle zone. Un dato su tutti: il valore delle nostre esportazioni verso gli Emirati Arabi nel 2016 è sceso del 16%, anche se il nostro volume complessivo supera di oltre 3 volte quello di Vicenza che ha fatto registrare un calo del 15% (624 milioni contro 193 milioni). E’ ad Hong Kong che l’oro aretino cresce del 16,8% passando da 191 milioni a 223 milioni di euro. La grande incognita del presente? Le minacce protezionistiche degli Stati Uniti: l’attenzione è puntata sui valori del 2016, quegli oltre 147 milioni di euro che gli operatori stimavano in aumento ma su cui la presidenza Trump sta mettendo un’ipoteca molto pesante”.
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