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Oroarezzo pronta per il grande ritorno nel segno della pace

Ulivi e specchi daranno il benvenuto ad aziende e visitatori nel concept allestitivo all’insegna della pace ideato dal direttore creativo Beppe Angiolini

“La vita è un'arte preziosa. Un gioiello tra passato e presente, tra culture vicine e lontane che crea novità e bellezza. Accordi di luce, di splendore e di pace”. Beppe Angiolini, direttore artistico di Oroarezzo, sintetizza così il concept di grande impatto emotivo e scenografico dell’allestimento che accoglierà con ulivi e specchi gli espositori e gli operatori ad Arezzo Fiere e Congressi, in occasione del ritorno in presenza della manifestazione dedicata alle eccellenze italiane e internazionali dell’oreficeria, organizzata da Ieg, Italian Exhibition Group, dal 7 al 10 maggio. Un momento di incontro e confronto tra i principali player nazionali e internazionali “dell’art of manufacturing” che riunisce in particolare la prima parte della filiera, dall’oreficeria al cash and carry senza dimenticare lo spazio dedicato all’innovazione tecnologica, sottolineato già all’ingresso del quartiere fieristico che riapre le sue porte al business del settore.

“A distanza di tre anni dall’ultima edizione - sottolinea Lorenzo Cagnoni, presidente di Italian Exhibition Group - i preparativi per Oroarezzo non possono che essere accompagnati dalla soddisfazione di trovarci finalmente in condizioni favorevoli per garantire lo svolgimento in presenza di un appuntamento decisivo per il business del settore orafo-gioielliero. È la testimonianza dell’impegno corale e di un dialogo sempre più forte con i protagonisti aretini dell’industry, le istituzioni e le associazioni di categoria. La collaborazione continua con gli stakeholder di un distretto fondamentale per il successo del gioiello Made in Italy nel mondo, sempre al fianco di Ieg nelle numerose iniziative con cui abbiamo tenuto accesi i riflettori su questo territorio anche durante la pandemia - da Premiere Digital Edition nel 2020 a We Are Jewellery e al Primo Summit del Gioiello Italiano lo scorso anno, oltre agli eventi internazionali come Vicenzaoro e Jgt Dubai -si è rivelata strategica nella ripresa complessiva dell’intero comparto".

Per il primo cittadino di Arezzo, Alessandro Ghinelli, “dopo tre lunghi anni Oroarezzo torna in presenza e lo fa in un momento storico importante per tutto il comparto orafo aretino. Nonostante le difficoltà, il nostro distretto è riuscito a contenere gli effetti negativi della pandemia puntando su innovazione, varietà di prodotto e qualità, e a mantenere la propria leadership nel distretto orafo per numero di imprese e addetti. La guerra russo-ucraina sta portando di nuovo incertezza e preoccupazione tra gli operatori, ma credo fortemente che questa fiera possa rappresentare un fiducioso segnale di ripartenza, e Arezzo è pronta ad accogliere nuovamente il meglio dell'oreficeria e della gioielleria “made in Italy”, con buyers da tutto il mondo interessati a fare affari con le maggiori aziende del settore. Il legame tra la nostra terra e l'oro è indissolubile e identitario, veicolo di promozione e affermazione al quale negli ultimi anni abbiamo affiancato lo sviluppo della sua vocazione turistica e culturale. La fiera rappresenta un appuntamento fondamentale, con una ricaduta davvero importante in termini economici e di visibilità: i nostri imprenditori non si faranno trovare impreparati, l'entusiasmo non mancherà”.

Gli fa eco Massimo Guasconi, presidente della Camera di Commercio Arezzo Siena “Oroarezzo è l’evento promozionale del distretto orafo più importante in Italia, si ripresenta agli operatori ed ai buyer dopo i due anni di assenza forzata confermandosi come una vetrina unica per le produzioni di gioielleria delle migliori aziende aretine e italiane. Produzioni di alta qualità, frutto di un patrimonio di tradizione, abilità tecnica, stile e design che hanno permesso alle nostre imprese, anche in un periodo così difficile, di riscuotere apprezzamenti e successi di vendita nei mercati internazionali. Un ritorno molto atteso, che Camera di Commercio, partner della manifestazione fin dalla sua nascita, non può che accogliere quindi con grande soddisfazione”.

“Quando si crea una scenografia, un allestimento, un'entrata, un incipit, si vuole comunicare a chi arriva una certa atmosfera, un mood che introduca senza svelarla completamente la realtà cui si va incontro – spiega Beppe Angiolini. Gli ulivi sono gli alberi più carichi di significato che la natura rappresenta in Italia, in particolare in Toscana. Sono simbolo di pace, e Dio sa quanto sia attuale, ma anche di produttività con l'olio elemento essenziale della nostra quotidianità. Ma anche della longevità, della fatica e dei tormenti dell'umano vivere rappresentati dai mille nodi e contorcimenti che spesso notiamo sugli alberi, sempre diversi gli uni dagli altri come gli esseri umani. Gli specchi non fanno che manifestare tutto questo in un rimando attualissimo, tra realtà e immagine virtuale, ma anche confronto ed empatia. Il mondo degli specchi vuol essere il mondo degli uomini che comunicano per un futuro magnetico e illuminato. La luce infatti rappresenta la visione, la consapevolezza e la saggezza. Gli ulivi siamo noi allo specchio”. Un messaggio universale per una manifestazione che vuole abbracciare l’intera città di Arezzo ed è – continua Angiolini - “una straordinaria opportunità non solo per il distretto orafo e per la manifattura, ma anche per gli esercizi commerciali come per le sue eccellenze artistiche e culturali. L'invito è che tutte le anime della città si rendano protagoniste di Oroarezzo assieme a Ieg e alle istituzioni”.

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