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Monitor distretti export: così l'oro di Arezzo è tornato a volare

I dati del centro studi Intesa Sanpaolo mostrano come il distretto dell'oreficeria aretino nel 2021 abbia superato di 700 milioni il dato finale del 2019, oltre, quindi, i livelli pre-crisi. Rispetto al 2020 c'è stata una crescita del 23,5%

Arrivano i dati definitivi dell'anno 2021 delle esportazioni distrettuali toscane: si registra, complessivamente, rimbalzo del +29,1%. L'export regionale ha toccato i 21,2 miliardi di euro, recuperando i livelli pre-Covid, superando di oltre 700 milioni il valore del 2019 (+3,8%). Il dato emerge dal Monitor dei Distretti della Toscana, elaborato dalla direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo.

Vola l'oro di Arezzo

Il recupero rispetto al livello pre-crisi è diffuso e anche il sistema moda è riuscito a riportarsi sui livelli del 2019, mostrando andamenti eterogenei tra le specializzazioni distrettuali. "Crescita importante rispetto al livello pre-crisi per l’Oreficeria di Arezzo (+23,5%)", spiega il report. I dati, riferiti all'anno scorso, non sono peraltro inficiati dalle grandi oscillazioni di prezzo determinate dal conflitto ucraino, che si sono verificate a partire dalla fine di febbraio.

Il resto del report

Recupero, inoltre, per la Pelletteria e calzature di Firenze (+0,8%) e l’Abbigliamento di Empoli (+0,2%), mentre altre specializzazioni che si collocano più a monte della filiera come il Tessile e abbigliamento di Prato (-4,9% rispetto al 2019) o la Concia e calzature di Santa Croce (-14,9% rispetto al 2019) mostrano ancora un ritardo e non hanno recuperato il divario con il pre-crisi.

"Si confermano positivi i risultati per la filiera Agro-alimentare - si legge ancora - con esportazioni superiori al 2019 in tutti i distretti: i Vini dei colli fiorentini e senesi (+14,8% rispetto al 2019) rafforzano le relazioni con il mercato nordamericano che costituisce circa la metà delle vendite all’estero (+2,2% verso 2019; +15,3% verso il 2020), il distretto dell’Olio toscano conferma il livello del 2020 con circa 640 milioni e una crescita del 12% rispetto al 2019, e il Florovivaismo di Pistoia, dopo la buona tenuta nel 2020 (7,6%), rafforza ulteriormente la crescita nelle esportazioni (+30,6% nel 2021) in modo diffuso verso tutti i principali mercati di sbocco e in particolare europei.

Particolarmente positivo il risultato per il settore dei Mezzi di trasporto che si è avvicinato ai 2 miliardi di vendite all’estero grazie alla crescita nei distretti della Camperistica della Val d’Elsa (+40,5% rispetto al 2019) e della Nautica di Viareggio (+29,1%). Anche il comparto della Meccanica si è riportato pienamente sopra i livelli del 2019 sia per il distretto delle Macchine per l’industria tessile di Prato (+11,5%), sia per le Macchine per l’industria cartaria di Lucca (+4,3%); anche la componente specializzata in beni di consumo e intermedi del Cartario di Lucca ha mostrato una buona tenuta nelle esportazioni che sono rimaste in linea con gli anni precedenti (-0,1% nel 2021 rispetto al 2020; +0,9% nel 2021 verso il 2019). Il comparto del Sistema casa complessivamente mostra un ritardo in termini percentuali più rilevante con un calo del -4,0% maturato sia nel distretto del Marmo di Carrara (-4,2% rispetto al 2019), sia nel Mobile imbottito di Quarrata (-2,3%).

I poli del settore farmaceutico e del biomedicale, dopo la forte crescita del 2020 (+26,2%), si confermano trainanti per l’economia toscana e mostrano variazioni positive nelle esportazioni sia per il Polo della farmaceutica toscana (+3,7% nel 2021), trainato in particolare dai risultati della provincia di Siena (+47,0%), sia per il Biomedicale di Firenze (+26,6%).

Gli impatti delle tensioni in corso sono molteplici anche sul commercio internazionale: in termini di esportazioni la Russia e l’Ucraina rappresentano l’1% dell’export distrettuale toscano con percentuali maggiori per il distretto del Mobile imbottito di Quarrata (3,7%) o per i distretti della meccanica (3,1% per le Macchine per l’industria cartaria di Lucca e 2,7% per le Macchine per l’industria tessile di Prato). In termini di importazioni il peso scende allo 0,3% con quote più rilevanti solo per il distretto della Concia e calzature di Santa Croce legato all’acquisto di particolari pellami dall’Ucraina.

Lo scenario risulta condizionato da elevata incertezza e da importanti incrementi nei prezzi delle materie prime: la competitività delle imprese dipenderà dalla capacità di realizzare strategie volte a selezionare e diversificare i mercati di destinazione e i paesi di provenienza degli input produttivi, accrescere gli investimenti per supportare gli sviluppi della digitalizzazione e l’implementazione dei canali distributivi e garantire una capacità di reazione e una flessibilità sempre crescenti".

Il commento

"I numeri del 2021 ci descrivono un sistema economico in ripresa, con le imprese toscane capaci di valorizzare le filiere di prossimità, commenta Tito Nocentini, Direttore Regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo. Oggi l’aumento dei costi di produzione legati all’approvvigionamento di energia e delle materie prime, insieme alle tensioni geopolitiche internazionali modificano il contesto e spingono l’intero sistema ad adoperarsi per mantenere accesi i motori delle imprese. Ad esse il nostro Gruppo offre nuove misure finanziarie immediate, soprattutto per le PMI energivore e quelle il cui fatturato potrebbe risentire maggiormente di un calo delle esportazioni, oltre ad accompagnarne gli investimenti verso la transizione digitale, ambientale ed energetica. Nell’arco del Piano d’Impresa 2022-2025 - conclude Nocentini - intendiamo supportare l’economia reale con un programma dedicato alle iniziative del PNRR, mettendo a disposizione oltre 400 miliardi di euro di nuovi finanziamenti a medio-lungo termine, di cui 270 a favore del mondo delle imprese".

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